1- CAPITALISMO DE’ NOANTRI: GIUSEPPE ROTELLI HA IL 10% DI RCS MA NON CONTA UN CAZZO - 2- PERCHÉ MAI UNO CHE È RICCO, IN GAMBA, AMICO DEGLI AMICI, NONCHÉ RE DELLA SANITA’ LOMBARDA, CERTAMENTE MILLE VOLTE PIÙ’ IMPRENDITORE DI ’YACHT’ ELKANN, DEBBA ESSERE EMARGINATO DAL PATTO DEI PATTI, QUELLO CHE DI FATTO GOVERNA IL ’CORRIERE DELLA SERA’. O MEGLIO TUTTI LO SANNO MA LO SI DICE POCO E CON PUDORE - 3- CERTO È VICINO A GERONZI E LIGRESTI, È MOLTO INDAGATO PER UNA BRUTTA STORIA DI RIMBORSI SANITARI DALLA REGIONE: MA CHI, TRA I PATTISTI, PUò SALIRE SUL PULPITO?

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1 - ROTELLI DI SCORTA
Bankomat per Dagospia

GiuseppeGiuseppe Rotelli JohnJohn Elkann

Non è successo niente ieri nella riunione del patto di sindacato Rcs, quello che di fatto governa il Corriere della Sera. E quindi i giornali danno spazio alle dichiarazioni laconiche di John Elkann, noto per parlare poco e spesso, quando parla, dire pochissimo. Al contrario del fratello che dice pochissimo ma lo fa spesso.

Non c\'erano Passera Bazoli e Tronchetti (che contano un pochino di più del Presidente Fiat) e non c\'era Rotelli, che di RCS ha il 10 per cento ma non conta nulla e lo tengono fuori dal Patto. Questo e\' poi un bel mistero, perche\' mai uno che e\' ricco, in gamba, amico degli amici, professore, nonche\' re della sanita\' lombarda, certamente mille volte più\' imprenditore del bravo Elkann, debba essere emarginato dal Patto dei patti. O meglio tutti lo sanno ma lo si dice poco e con pudore.

passerapassera

E\' molto indagato per una brutta storia di rimborsi sanitari dalla Regione. Ma stamani leggete poco in materia, e certo non ve lo spiega Elkann. Che e\' poi ovvio avesse poco da dire, ad esempio negando che vi sia in arrivo un piano di significative dismissioni o qualsivoglia altra notizia societaria.

Cose che di solito decidono i consigli di amministrazione - legalmente responsabili della gestione di una societa\' - non i patti di sindacato che sono organi privati irresponsabili. Che pero\' decidono.

GiovanniGiovanni Bazoli e Cesare Geronzi

Ecco, le cronache di oggi sul patto Rcs di ieri raccontano un capitalismo italiano di sempre: fanno parlare quello che non ha niente da dire nell\'ambito di un organo che decide ma non ha responsabilita\', nel quale sono assenti i potenti veri che tanto decidono al telefono o altrove. Organi nei quali si vorrebbe far entrare un altro potente che pero\' non puo\' entrare per motivi che e\' meglio non dire e quindi i giornalisti certo non chiedono ad Elkann perche\' non e\' entrato un socio cosi\' importante.

Insomma se leggete i giornali alla fine vi chiedete: ma di cosa abbiamo parlato per colonne e colonne se non c\'era niente da far sapere? Appunto.

2 - PORTE SBARRATE PER ROTELLI NEL PATTO RCS -JOHN ELKANN: \"IL PERIMETRO NON CAMBIA\" - IL NUOVO TENTATIVO DI GERONZI E LIGRESTI DI SDOGANARE IL RE DELLE CLINICHE LOMBARDE FALLISCE
Giovanni Pons per La Repubblica

TRONCHEtti01gTRONCHEtti01g

Le porte del patto di sindacato di Rcs Mediagroup restano sbarrate per Giuseppe Rotelli. Nonostante l´imprenditore della sanità lombardo, titolare di un pacchetto azionario superiore al 10%, non abbia mai preso iniziative per farsi cooptare nell´accordo tra i grandi soci del gruppo editoriale, alcuni personaggi di peso come Salvatore Ligresti e Cesare Geronzi periodicamente si danno da fare per sdoganare il professore di simpatie socialiste considerato da alcuni vicino a Silvio Berlusconi.

ROTELLIROTELLI

Ma non appena partono queste manovre gli altri azionisti di chiudono a riccio e rifiutano a priori l´idea di un allargamento della compagine a Rotelli. Così è successo anche stavolta: Ligresti e Geronzi hanno cercato di convincere alcuni azionisti minori a disdire l´accordo per far posto a Rotelli, ma questi hanno rifiutato l´invito con modi secchi e decisi. Nessuno ha poi messo in discussione il meccanismo escogitato da Piergaetano Marchetti ai tempi della scalata di Stefano Ricucci, che blinda di fatto per 18 mesi i soci desiderosi di uscire.

22 ger07 ligresti geronzi

Quindi nella riunione di ieri mattina, definita da diversi partecipanti interlocutoria, il tema Rotelli non è neanche stato messo sul tavolo forse anche per l´assenza di Giovanni Bazoli, Corrado Passera e Marco Tronchetti Provera. L´unica novità di rilievo ha dunque riguardato il debutto di John Elkann al posto di Luca Montezemolo: «Tutto bene - ha detto il presidente di Fiat - c´è coesione da parte degli azionisti in un periodo importante, in questo triennio l´editoria subirà tanti cambiamenti, è un momento di grande trasformazione».

Coesione ma anche mancanza di strategie ben definite. Alla vigilia si era sparsa la voce che la riunione potesse servire a imprimere una svolta alla gestione soprattutto sotto il profilo delle dismissioni di asset non strategici. Il direttore finanziario Riccardo Stilli cercava un´indicazione sulle possibili aree da toccare, dagli immobili a Fabbri, al multiplex spagnolo fino ai periodici, ma ogni valutazione è stata rimandata a fine anno.

PIERGAETANOPIERGAETANO MARCHETTI resize qsie78qsie78 stefano ricucci

«Niente», ha risposto Elkann a chi gli chiedeva se veniva modificato il perimetro del gruppo. Probabilmente non c´è unanimità di vedute al riguardo, anche se il debito pari a 1,1 miliardi prima o poi dovrà essere ridimensionato. Le uniche indiscrezioni che continuano a circolare riguardano la \"valorizzazione\" di Dada, di cui il gruppo possiede il 50,7%, al cui scopo sarebbe stato assegnato un mandato a Mediobanca.

Il titolo Dada quotato a Piazza Affari ha fatto segnare per il secondo giorno consecutivo una crescita a due cifre, dando poco peso alle precisazioni fatte su richiesta Consob. Rcs aveva infatti sottolineato che «l´esplorazione per la valorizzazione di Dada è ancora ad una fase preliminare e nessuna proposta o decisione, tantomeno relativamente a ipotesi di delisting, è stata definita né sottoposta agli organi competenti o dagli stessi adottata». Tutto fermo, dunque, e grande incertezza per investitori e analisti, che hanno bassa visibilità sui conti dei prossimi mesi.

 

 

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