1 - LA STRAGE DELLE AUTHORITY: LA GIOVANNA D\'ARCO DI \"REPORT\" INFILZA CALABRÒ, PIZZETTI, GIANNINI
Non ha l\'aria invasata e non cerca il martirio, ma quando decide di infilare qualcuno Milena Gabanelli assomiglia davvero alla Giovanna d\'Arco dei poveri.
La pulzella di Nibbiano, il paesino vicino a Piacenza dove è nata 54 anni fa, sa che in questa televisione si può permettere il lusso di usare la spada e di andare contro le più alte istituzioni. Così ha fatto ieri sera nella puntata di \"Report\" dove con precisione chirurgica ha fatto a pezzi i grand commis che dirigono le cinque Authority.
Ennio Doris PIZPer confondere le idee ha cominciato a parlare di Ennio Doris, il fondatore di Mediolanum che dopo la pubblicità dei cerchi disegnati nella sabbia adesso offre i suoi prodotti assicurativi con un messaggio di solidarietà in favore dei bambini di Haiti. La Gabanelli non si è fatta commuovere da quest\'uomo con i capelli rossi che ha costruito le sue fortune con l\'amico Silvio, e ha preso spunto da un episodio di cittadini che si sono dichiarati truffati da Banca Mediolanum per andare dritto sulla Consob, l\'organismo di vigilanza che a distanza di mesi rimane privo del presidente.
Banca MediolanumL\'affondo più feroce Giovanna d\'Arco di Nibbiano l\'ha fatto nei confronti di Corrado Calabrò, il presidente di AgCom che ha cavalcato il diritto e la poesia con eguale passione. E poetici sono apparsi i messaggi che questo 75enne calabrese ha lanciato ieri in difesa dell\'organismo al quale spetta il compito di garantire l\'equilibrio nelle comunicazioni. Le immagini di \"Report\" sono apparse impietose e hanno dato dell\'AgCom l\'immagine di un colosso dove si sprecano soldi tra sedi faraoniche (come quella del grattacielo di Napoli) e consiglieri politicizzati.
CORRADO CALABROForse qualcuno avrebbe voluto evitare al magistrato, che giovedì prossimo presenterà a Frascati il suo ultimo libro \"La stella promessa\", una così brutta figura. Tallonato da domande provocatorie Calabrò gesticolava in modo scomposto e usava parole del tipo \"useremo le bombe atomiche\", accompagnate da metafore sugli automobilisti trasgressori, che suonavano terribilmente banali.
ANTONIO CATRICALAA rendere più pesante la sua performance è arrivata la dichiarazione di una dipendente della sede centrale di via Isonzo a Roma la quale ha dichiarato con insistenza che da anni passa il suo tempo a non far niente \"come niente fanno la metà dei miei colleghi\".
La Gabanelli è andata avanti con Catricalà che ha ammesso di avere un compenso annuo di 500mila euro più 9.000 di pensione, poi si è dedicata a Francesco Maria Pizzetti, il presidente dell\'Authority per la Privacy che gli amici come Anna Maria Criscuolo chiamano semplicemente \"Franco\".
FRANCESCO PIZZETTI MARIA CRISCUOLO_1E qui è venuta fuori la figura di un uomo imbarazzato che ha avuto l\'ardire di dichiarare: \"l\'indipendenza è un problema personale\", parole davvero curiose da mettere insieme a quelle di Giancarlo Giannini, il presidente dell\'Isvap che dopo decenni di frequentazioni andreottiane all\'INA, con aria placida ha detto: \"non ho esperienze politiche\".
È probabile che la Giovanna d\'Arco dei poveri non finirà arsa viva come la pulzella d\'Orlèans, ma quando parla dei grand commis dello Stato lascia le cicatrici.
2 - TRA I CANDIDATI AL WORLD COMMUNICATION AWARDS C\'È LUCA LUCIANI
Gli uscieri di TelecomItalia si rifiutano di leggere il libro \"Bernabè\" presentato giovedì scorso alla Luiss.
Per loro questa indulgenza alle biografie che alcuni giornalisti hanno nei confronti di personaggi vivi e gagliardi che si trovano ancora al centro delle vicende economiche, puzza di operazione sospetta e strumentale. Per questa ragione hanno preferito passare il weekend al computer per cliccare sul sito inglese che deve scegliere il miglior manager dell\'anno nelle telecomunicazioni.
GIANCARLO GIANNINI - Copyright PizziIl riconoscimento sarà attribuito durante una serata di gala all\'Hilton di Londra che si terrà mercoledì 24 novembre. L\'evento è annunciato anche in un articolo di \"MilanoFinanza\" che non spiega però il meccanismo della votazione online. Si dice invece - e questa è la sorpresa più grande - che tra i candidati al World Communication Awards c\'è Luca Luciani, il manager 43enne che è diventato famoso per la sua profonda conoscenza della storia napoleonica.
Da quando è stato mandato a Rio de Janeiro per dirigere Tim Brasil, Luciani è diventato una sorta di idolo per i dipendenti di Telecom e la sua fama è aumentata con i risultati strepitosi che ha raggiunto in quel Paese dove ormai ha raggiunto 50 milioni i clienti di Tim. C\'è ancora qualcuno dentro Telecom che si ostina a scrivere che l\'esilio di \"Napoletone\" non fu provocato dagli svarioni sulla fatidica battaglia di Waterloo, e su questa pagina triste il libro appena uscito \"Bernabè\" non dedica parole di pentimento.
Luca LucianiResta il fatto che il manager romano al Gala di mercoledì della prossima settimana indosserà lo smoking e sarà premiato insieme ai capi delle aziende telefoniche di Pakistan, Arabia Saudita, Turchia e Cina. A rendergli giustizia non è stato Franchino Bernabè che con i risultati di Tim Brasil ha messo una pezza al crollo del 10% dei clienti di Tim in Italia, ma le migliaia di voti online che gli uscieri e i dipendenti di Telecom hanno trasmesso sulle rive del Tamigi.
3 - UN PAIO DI GUAI PER IL FINIANO SARMI
Massimo Sarmi, il manager dalle orecchie generose, segue con trepidazione la cavalcata verso Palazzo Chigi del suo ex-sponsor Gianfranco Fini.
Per l\'ex-ufficiale dell\'aeronautica che guida Poste Italiane i prossimi mesi saranno di grande fibrillazione. Il suo mandato scade ad aprile e allora si porrà il problema di trovare una poltrona che metta a frutto il gran lavoro fatto nell\'azienda delle lettere e delle raccomandate. Qualche problema dovrà risolverlo prima perché nel palazzone dell\'Eur ci sono da mettere a posto almeno un paio di situazioni.
La prima riguarda l\'applicazione di nuovi sistemi informatici che è stata affidata alla multinazionale IBM. Entro venerdì prossimo la società americana deve far partire i nuovi sistemi dentro almeno 6mila uffici postali, ma a pochi giorni da quella scadenza sembra che l\'operazione sia improbabile perché ad oggi gli uffici con le nuove tecnologie sono poco più di 800.
FRANCO BERNABE UN MASSIMO SARMI DEFILATOSe l\'obiettivo non sarà raggiunto Sarmi corre il rischio di veder vanificato lo sforzo di ammodernamento degli sportelli che secondo alcuni è costato circa 90 milioni di euro. Come se non bastasse nei giorni scorsi Poste Italiane ha dovuto replicare a un duro attacco di un pezzo di AssoComunicazione, l\'associazione che rappresenta in Confindustria il mondo della pubblicità. Fin dal 6 novembre scorso le principali agenzie guidate da Diego Masi, un ex-pubblicitario di Cremona che ha giocato in politica con Mariotto Segni, hanno contestato il bando di gara per i servizi pubblicitari di Poste Italiane.
DIEGO MASILa polemica ha avuto toni alti perché il bando stabiliva soglie di fatturato inaccessibili alla stragrande maggioranza delle agenzie creative, e confondeva il fee di agenzia media con quello di agenzia creativa.
PAOLO ROMANIMasi e i suoi seguaci hanno fatto un esposto al ministro dell\'Opus Dei Paolo Romani e a Tonino Catricalà. Di fronte alla rivolta dei pubblicitari il povero Sarmi ha fatto marcia indietro con una nota in cui si precisa che la sua azienda \"sta riverificando il testo del bando\".
4 - BATTAGLIA FURIBONDA PER NOMINARE IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DELL\'UFFICIO EUROPEO PER LA LOTTA ANTIFRODE (OLAF)
Avviso ai naviganti: \"Si avvisano i signori naviganti che a Bruxelles è in corso una battaglia furibonda per nominare il nuovo direttore generale dell\'Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (Olaf).
Nella commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, presieduta da Luigi De Magistris, è emersa la candidatura del francese Cretin, un magistrato di Lione che è stato accusato di antisemitismo e di mobbing. Alla candidatura di Cretin si oppone nell\'indifferenza più assoluta del governo italiano quella di Giovanni Kessler, presidente del Consiglio della Provincia di Trento, ma dopo le ultime vicende erotiche del Cavaliere, anche questa poltrona sarà sottratta agli italiani\".