C'È CHI COSTA E CHI MAGNA - IL SUBLIME BANCHIERE NELLA SUA INTERVISTA AL ''CORRIERE'' CONFERMA IL MEGA-CONFLITTO D'INTERESSI DURANTE LA SUA PRESIDENZA DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI. E DIMENTICA CASUALMENTE IL SUO RUOLO NEL FONDO FSI, QUELLO CHE PROPRIO LA CDP AVEVA FINANZIATO CON 500 MILIONI DI EURO. E LA SUA BOUTIQUE DI INVESTIMENTI, ''CONGELATA'' E POI TORNATA IN CAMPO PIÙ VIVA CHE MAI, E CHE ORA INVESTE NELLE SOCIETÀ ''CONOSCIUTE MENTRE ERO IN CDP''. OLÈ!

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Estratto dall'articolo di Alessandro Da Rold per www.laverita.info

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L'ex presidente del braccio economico del Tesoro si concede in una lunga intervista al Corriere Economia dove conferma di aver continuato a lavorare durante il suo mandato per altre aziende. Ma dimentica casualmente il suo ruolo nel fondo Fsi di Maurizio Tamagnini, quello che proprio la Cassa aveva finanziato con 500 milioni di euro.

costamagna da gruber costamagna da gruber

 

L'ex presidente di via Goito è presidente del consiglio di amministrazione di Fsi, realtà rinata due anni fa che fece sobbalzare non pochi banchieri sulla sedia per il modo in cui aspirava a sostenere le piccole e medie imprese italiane. Ma c'è di più. Nella lunga intervista sul Corriere si legge della sua vita 4.0, di come la sua nuova cabina di regia ha le insegne della CC & soci, la sua storica boutique di investimenti costituita nel 2006 appena dopo l'uscita da Goldman Sachs, congelata nei tre anni in Cdp, e che ora sta assumendo una forma più strutturata».

 

gallia costamagna padoan gallia costamagna padoan

 Sul fatto che fosse congelata in tanti hanno avuto dei dubbi in questi anni e il rilancio così immediato fa pensare. Del resto, già due anni fa c'è chi, come il quotidiano La Notizia, ricordava che Costamagna oltre e essere presidente di AAA (Advanced Accelerator Applications), Costamagna risultava anche consigliere di amministrazione di Fti Consulting Inc, altra società quotata a New York. Senza contare che continuava a essere presidente e azionista al 90% della holding di partecipazioni CC & Soci. Eppure proprio quell'anno continuava a incassare dalle azioni mantenute.

claudio costamagna di cdp claudio costamagna di cdp

 

E c'è di più. Grazie al lavoro in Cdp il banchiere amico di Prodi e nominato nel 2015 dall'ex premier Matteo Renzi, ha potuto allargare i propri orizzonti. CC & Soci infatti «sarà una società di advisory confezionata per aiutare le piccole e medie aziende a crescere». Dice Costamagna: «Le ho conosciute proprio grazie al mio lavoro in Cdp e loro adesso sanno chi sono. Vorrei sostenerle e non solo nel processo di crescita. Anche in quello di trasformazione generato da temi di successione, governance. Il clima economico non è dei più ottimistici e questo può contribuire ad accelerare i cambiamenti nelle imprese. Potremo trovare i 'giusti' capitali se necessario. Ma porteremo soprattuott capacità».

 

Gli incarichi non sono finiti qui, li ricorda sempre il Corriere. «C'è una piccola quota in Credimi, la società di factoring digitale per lo sconto delle fatture emesse soprattutto dalle Pmi, e la Virtual B, società di consulenza basata sui big data per marketing digitale e compliance per banche e risparmio gestito. Tra le altre quote c'è quella in Planet, un'altra startup ideata da Buono per gestire smart city».

 

Peccato che fossero noti già all'epoca dell'incarico in Cassa depositi e prestiti. Perché la CC & Soci, di cui detiene il 90%, vantava già all'epoca il 70% di un'altra holding di partecipazioni, la Como Uno Srl, che a sua volta detiene il 3,69% della Credimi Spa.

 

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