CONTI IN TASCA AL NANO DI HARD-CORE - CRISI? QUALE CRISI! è STATO UN 2009 D’ORO PER LE CASSEFORTI DEI BERLUSCONI: LIQUIDITÀ PER 1,1 MLD NELLE HOLDING DI FAMIGLIA E CEDOLA DA 120 MLN PER SILVIO – DALL’INGRESSO IN POLITICA IL PATRIMONIO SI È DECUPLICATO - PER LA GESTIONE DELLE DISPONIBILITÀ CONFERMATA LA BANCA DI FAMIGLIA (ARNER) MA NON MORGAN STANLEY…

Condividi questo articolo


Ettore Livini per "la Repubblica"

Famiglia Berlusconi - Spartizione dell'eredità ai figli - vignetta Benny da LiberoFamiglia Berlusconi - Spartizione dell'eredità ai figli - vignetta Benny da Libero

Il riassetto dell´impero di Arcore è ancora tutto da definire. Silvio Berlusconi e i suoi cinque figli, però, festeggiano tutti assieme un altro anno d´oro per le casseforti di casa. La crisi economica ha solo sfiorato i portafogli della dinastia del Cavaliere: Fininvest continua a distribuire profitti, la liquidità è impegnata con giudizio e le sette holding di famiglia hanno chiuso i conti al 30 settembre 2009 con 219 milioni di utili, poco meno dei 252 dell´anno precedente.

Quanto basta per mettersi in tasca l´argent de poche necessario a mantenere il tenore di vita in attesa della quadratura del cerchio sull´eredità: il Cavaliere si è staccato a fine gennaio una supercedola da 120 milioni. Barbara, Eleonora e Luigi, i tre figli di Veronica Lario, si sono premiati con un aumento del dividendo - il loro "emolumento" annuale - da 1,4 a 10 milioni a testa.

Marina Berlusconi e famiglia per gentile concessione di Marina Berlusconi e famiglia per gentile concessione di "Chi"

Mentre Marina e Piersilvio, un po´ più formiche, hanno deciso di lasciare in società parte dei loro utili: la presidente di Fininvest ha incassato 7 milioni parcheggiandone altrettanti nelle riserve della sua Holding quarta. E pure Piersilvio - forse soddisfatto dello stipendio da 1,4 milioni l´anno che gli paga Mediaset - ha messo fieno in cascina, rafforzando il patrimonio della Holding quinta con i suoi 15,7 milioni di profitti.

BERLUSCONI FAMILYBERLUSCONI FAMILY

La lunga militanza politica del capo-famiglia, dunque, non ha penalizzato il tesoro del Biscione. Anzi. Nel ´94, l´anno della discesa in campo del premier, nelle casse delle società che controllano il suo impero c´erano "solo" (si fa per dire) 162 milioni di liquidità. Oggi il patrimonio - grazie a Mediaset & C. - si è decuplicato a 1,1 miliardi con zero debiti. Nelle quattro holding che fanno capo direttamente al presidente del consiglio ci sono 623 milioni di cassa pronti all´uso. Piersilvio ha messo da parte 197 milioni in contanti, Marina 78.

famiglia berlusconifamiglia berlusconi

E persino i tre rampolli più giovani, pur entrati più tardi nella stanza dei bottoni, hanno già messo assieme una scorta di 210 milioni di risparmi da utilizzare, nel caso, per i tempi più bui. Cifre che naturalmente non tengono conto né del valore delle quote nelle controllate (qualcosa come 4 miliardi tra tv, Mondadori, Mediolanum e Mediobanca) né della collezione di ville e palazzi in portafoglio al Cavaliere.

Dopo il 2009 migliore del previsto, però, il 2010 non si preannuncia brillantissimo. Mondadori non ha distribuito la cedola, Mediaset e Mediolanum l´hanno tagliata. La liquidità in portafoglio a Fininvest (un altro miliardo cash, tanto per gradire) è stata sostanzialmente congelata con la fideiussione da 806 milioni presentata a fronte del risarcimento da 750 milioni sancito in primo grado dal Tribunale di Milano a favore di Cir (editore de La Repubblica) nell´ambito del processo per il Lodo Mondadori.

famiglia berlusconifamiglia berlusconi

La dinastia di Arcore, non a caso, ha preferito la strada della prudenza, non toccando il patrimonio di famiglia. Le uniche novità sostanziali negli ultimi 12 mesi sono la decisione di Marina e Piersilvio di revocare il mandato a Morgan Stanley per la gestione di parte della loro liquidità (prosegue invece lo storico rapporto con la svizzera Banca Arner) e l´acquisto di un piccolo pacchetto di azioni Mediaset - valore poco più di due milioni - da parte della primogenita.

Barbara, Eleonora e Pierluigi continuano invece a investire nel settore immobiliare tramite la loro Bel, cui hanno girati prestiti per 36 milioni impiegati in un palazzo a due passi dal Duomo di Milano. Poco più di un milione invece è stato speso per entrare nel Fondo Sator di Matteo Arpe e quasi 5 per una polizza con Intesa Vita

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…