Walter Galbiati per \"la Repubblica\"
FRATELLI MORATTIIl prospetto è falso. Gli investitori sono stati ingannati perché il titolo Saras non valeva 6 euro - cioè il prezzo di collocamento - ma un qualsiasi altro prezzo compreso tra 4,1 e 5,1 euro. Sono le conclusioni delle indagini del sostituto procuratore di Milano, Luigi Orsi, che chiamano in causa i banchieri che hanno lavorato alla quotazione della Saras, senza però ritenere responsabili né la società che ha venduto parte dei titoli attraverso un aumento di capitale, né la famiglia Moratti che dal collocamento ha raccolto 1,7 miliardi di euro.
I reati di falso in prospetto e di aggiotaggio sarebbero stati commessi da Federico Imbert, Simone Rondelli, Francesco Cardinali, Paola Volpini e Guido Tugnoli di Jp Morgan, Global coordinator e Joint bookrunner dell´offerta, da Galeazzo Pecori Giraldi, Oscar D´Intino e Andrea Levantini di Morgan Stanley, Joint bookrunner e da Massimo Prosdocimi di Caboto (Banca Intesa) Co-global coordinator.
GUIDO ROSSI SOGNA - copyright PizziSono loro che come esperti avrebbero mistificato i dati contenuti nel documento che doveva presentare ai piccoli risparmiatori la situazione economica e finanziaria della Saras. Non hanno detto il vero perché hanno falsato gli utili, sul quale viene calcolato il multiplo P/e, ovvero il prezzo diviso utili (price/earning) che serve a determinare il valore della società. Hanno nascosto i cicli di manutenzione degli impianti, hanno sovrastimato il valore della controllata Sarlux e hanno usato i principi contabili che più facevano comodo a loro.
raffineria saras dei morattiPer di più le valutazioni massime di Saras degli analisti di Morgan Stanley e Caboto risultavano inferiori a 6 euro, solo quelle di Jp Morgan superavano il prezzo del collocamento. E nessuno, allora, aveva tenuto in considerazione il difficile momento di mercato, che stava penalizzando i titoli del settore.
Fin qui l´accusa, che secondo una perizia chiesta dalle banche al giurista Guido Rossi, avrebbe però trascurato un particolare non di poco conto. Che i responsabili di quel prospetto sono la società emittente (Saras), gli offerenti (Massimo e Gian Marco Moratti), lo sponsor e il responsabile del collocamento (Caboto per entrambi i compiti) e insieme con loro le Autorità che nei rispettivi ruoli avrebbero dovuto vigilare, la Consob e Borsa Italiana.
raffineria saras dei morattiIn particolare, secondo il Tuf (Testo unico della finanza) ampiamente citato nel parere di Guido Rossi, l´emittente e gli offerenti sono responsabili delle informazioni contenute nel prospetto, mentre lo sponsor deve garantire «la qualità, l´esattezza e la completezza delle informazioni». Il responsabile del collocamento deve invece certificare che non ci siano comunicazioni false, mentre il compito della Consob è di garantire «la completezza, la coerenza e la comprensibilità» del prospetto, un controllo che non «è meramente formale», «ma è civilmente responsabile nei confronti degli investitori».
Nessuno di questi ruoli è stato ricoperto dalle banche estere, Jp Morgan e Morgan Stanley che erano rispettivamente Global coordinator e Joint Bookrunner dell´offerta, ruoli semplicemente non contemplati dalla normativa e ai quali quindi la normativa non può essere estesa. «Se non sono sponsor - conclude semplicemente Rossi - non possono avere responsabilità nel prospetto».