DRAGO DRAGHI TASK FORCE - MA LO SAPETE CHE DIETRO TUTTE LE INCHIESTE PIÙ SCOTTANTI CHE FANNO TREMARE GOVERNO E SANTA SEDE C’È LA UIF, LA SQUADRA ANTIRICICLAGGIO DI BANKITALIA? - GLI INVESTIGATORI GUIDATI DA CHI INCHIODÒ FIORANI (GIOVANNI CASTALDI) HANNO SCOPERCHIATO GLI SCANDALI IOR, VERDINI, P3, TRANI E TELCOM-FASTWEB - DOPO LA CHIUSURA DELLO SCUDO FISCALE TREMONTIANO SCOVATE LA BELLEZZA DI 7,7 MLD DI OPERAZIONI SOSPETTE…

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Roberto Sommella per \"Milano Finanza\"

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Che cosa hanno in comune l\'inchiesta di Trani sulle pressioni per bloccare Annozero, quella di Perugia sui presunti versamenti della P3 ad alte cariche del Tar, le indagini sul Credito Fiorentino di Denis Verdini, i movimenti sospetti dello Ior e i clienti della Banca Arner? La risposta non è il premier Silvio Berlusconi né i legami tra i palazzi romani (o vaticani) e il malaffare.

Dietro a tutti questi casi da prima pagina ancora aperti c\'è il lavoro costante di una piccola task force costituita da una ventina di persone che lavora nell\'ombra ma quando colpisce fa rumore: l\'Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d\'Italia, per intendersi la centrale antiriciclaggio.

BANKITALIABANKITALIA

MF-Milano Finanza ha passato in rassegna i titoli e gli archivi degli ultimi 12 mesi di tutti i giornali italiani e ha scoperto come questa piccola istituzione derivante dal vecchio Ufficio italiano cambi di Via Nazionale sia diventata dal 2008 il crocevia delle informazioni sensibili in materia di frodi, riciclaggio e trasferimenti di denaro.

E il bello è che la Banca d\'Italia in teoria ha molto meno potere di quando nel 2005 il suo governatore, Antonio Fazio, fu coinvolto nelle roventi scalate bancarie che avrebbero determinato la sua uscita da Palazzo Koch. In effetti da allora è di moda la vulgata che l\'istituzione economica più importante del Belpaese sia diventata qualcosa di molto vicino a un autorevolissimo ufficio studi, avendo perso in successione l\'organizzazione monocratica del suo Direttorio (ora collegiale e retto da Mario Draghi), la competenza in materia antitrust e il potere di veto preventivo sull\'acquisizione di quote di capitale nelle banche.

tremontitremonti

Ma, invece, l\'occhio della Banca d\'Italia non si è mai chiuso e oggi si può dire che stia svolgendo quasi un ruolo di supplenza e sostegno della magistratura ordinaria nel contrasto alla malavita finanziaria. Nel \'92 ci fu il pool di Milano, oggi c\'è la banca centrale. D\'altronde l\'allarme è giunto dallo stesso vertice di Via Nazionale: da quando è scoppiata la crisi, ha ammonito nei mesi scorsi il vice direttore generale di Palazzo Koch, Anna Maria Tarantola, è letteralmente esplosa in Italia l\'attività di riciclaggio.

Il ruolo della Uif. «La crisi», ha denunciato Tarantola «ha dato al crimine organizzato più spazio per prosperare perché l\'accesso al credito è divenuto più difficile. E chiunque detenga forti somme in contanti, come i gruppi criminali, può fare investimenti che non sono possibili per altri. E ora possono investire in attività pienamente legali».

E in effetti l\'intelligence finanziaria di Bankitalia, guidata da Giovanni Castaldi, uno dei due funzionari (l\'altro è Claudio Clemente) che per primo espresse dubbi sulla bontà dei ratio patrimoniali della Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani, nella prima metà del 2010 ha scoperto ben 15 mila transazioni sospette, con un incremento del 52% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno con un livello, che da solo è già superiore al totale registrato per l\'intero anno 2008. Ma c\'è di più.

DENISDENIS VERDINI METIDA

Come ha documentato MF-Milano Finanza, subito dopo la chiusura dello scudo fiscale fortemente voluto dal ministro dell\'Economia Giulio Tremonti e rimasto in vigore da settembre del 2009 ad aprile del 2010, la Uif ha scovato la bellezza di 7,7 miliardi di operazioni sospette: una cifra enorme. Nel corso dell\'intero 2009, si è registrato l\'aumento delle Sos (l\'acronimo per Segnalazioni operazioni sospette di riciclaggio e finanziamento al terrorismo) registrato negli anni passati.

La Uif, infatti, ha ricevuto ben 21.066 Sos, con un incremento rispetto all\'anno prima di oltre 6.400 unità (+44,3%). All\'aumento delle segnalazioni che sono arrivate agli 007 del governatore Draghi, è corrisposto un altrettanto «significativo aumento» delle segnalazioni esaminate e trasmesse agli organi investigativi.

ETTOREETTORE GOTTI TEDESCHI

A questo punto non sorprende come dietro alle inchieste che più hanno arroventato il clima politico ci sia la lunga mano degli uomini di Castaldi. È successo per Trani come per la P3. Il caso più clamoroso è stato quello che ha visto coinvolti il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, il commissario Agcom, Giancarlo Innocenzi, il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e lo stesso premier, Silvio Berlusconi.

Tra di loro sono intercorse telefonate non certo edificanti sul ruolo del servizio pubblico televisivo ma tutto è scaturito per caso da un\'indagine della Banca d\'Italia sulle carte revolving dell\'American Express che un ignaro consumatore pugliese aveva segnalato alle autorità giudiziarie per verificarne il rispetto della normativa sull\'usura: una telefonata di troppo, per evitare scandali sul primo telegiornale nazionale, ha trasformato uno dei tanti casi di cui si occupa la vigilanza bancaria in uno scandalo che ha fatto tremare il governo.

MOKBELMOKBEL

Verdini, Ior e Arner. E lo stesso si può dire dell\'inchiesta sempre della Banca d\'Italia, questa volta solo della vigilanza, sul Credito Cooperativo Fiorentino già presieduto da Denis Verdini, coordinatore del Pdl. In questo caso Bankitalia è intervenuta per gravi irregolarità nella gestione dell\'istituto determinandone, con decreto del ministro dell\'Economia, il commissariamento.

AUGUSTOAUGUSTO MINZOLINI

Ma la lista è ancora lunga e ai casi appena citati si può aggiungere anche quello recentissimo sulla Banca Arner, finita nel mirino dell\'anti-riciclaggio di Via Nazionale ben prima dello scoppio del caso relativo alle ville ad Antigua e alla loro proprietà. Dopo la vigilanza e i commissari straordinari, è toccato proprio agli ispettori della Uif mettere i piedi in Banca Arner e lo hanno fatto tra il 5 e il 7 maggio 2010 per verificare omesse segnalazioni di operazioni sospette.

SACCa\'SACCa\'

L\'indefesso lavoro degli uomini di Castaldi è davvero a 360 gradi e non guarda in faccia a nessuno. L\'unità anti-riciclaggio ha messo il naso anche sui presunti passaggi di denaro dalle disponibilità degli uomini della P3 al conto dell\'attuale presidente del Consiglio di Stato, Pasquale de Lise, ha innescato l\'inchiesta della Procura di Roma sulle milionarie operazioni sospette dello Ior, la banca del Vaticano guidata da Ettore Gotti Tedeschi, ha segnalato le oscure manovre della mafia sull\'eolico in Sicilia e potrebbe dire la sua anche nella mega-truffa telefonica messa in piedi da Telecom Italia Sparkle e Fastweb (o almeno così pare da una vecchia intervista a Bloomberg della Tarantola).

SILVIOSILVIO BERLUSCONI

Perché tutto questo attivismo tanto da diventare una specie di Fbi italiana? La risposta l\'ha data lo stesso direttore della Uif poco tempo fa. «La criminalità economica, specie nell\'attuale congiuntura, tende in misura crescente a contaminare l\'attività imprenditoriale» e, secondo Castaldi, «ne consegue l\'opportunità di rafforzare l\'azione di prevenzione e contrasto, anche attraverso appropriati assetti organizzativi e di controllo a presidio dell\'integrità d\'impresa». Malavita e truffatori sono avvisati.

 

 

 

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