Giorgio Meletti per \"il Fatto Quotidiano\"
I\"coraggiosi\" sistemano i loro affari. Il gruppo Atlantia, azionista di rilievo della nuova Alitalia, ha annunciato ieri la cessione al gruppo Toto, azionista di rilievo della nuova Alitalia, del 60 per cento dell\'Autostrada dei Parchi, più nota come Roma-Pescara e Roma-L\'Aquila-Teramo (A24 e A25).
I due gruppi, che avevano rilevato insieme, nel 2003, la concessione delle autostrade abruzzesi dall\'Anas, ottimizzano così le rispettive possibilità di business in un mercato, quello delle autostrade, dove per fare veramente i soldi conviene avere una solida società di costruzioni alle spalle. I Benetton, che controllano Atlantia (oltre tremila chilometri di rete, a partire dall\'Autostrada del Sole) partecipano al controllo di Impregilo, il maggior costruttore italiano. Carlo Toto è originariamente un costruttore, e si era diversificato dal mattone quindici anni fa per costituire la compagnia aerea Air One.
Quando è nata la nuova Alitalia, Toto le ha lucrosamente venduto Air One, e ha deciso di tornare all\'antico, dedicandosi nuovamente a tempo pieno alla sua Toto Costruzioni. E per dare lustro all\'antica creatura, che cosa c\'è di meglio che una bella concessionaria autostradale con la quale concedersi l\'auto-appalto? Il meccanismo è quello cosiddetto dei lavori in house. Il lavoro di una concessionaria autostradale è duplice.
Con una mano si incassano pedaggi sempre più lucrosi, e pesanti per i viaggiatori; con l\'altra si fanno i lavori di manutenzione. Se i lavori di manutenzione uno li affida alle proprie aziende guadagna due volte. Una volta era una pratica vietata, e venivano imposti gli appalti con gara europea. Poi le maglie della legge si sono allargate, e quello dei lavori in house (fatti in casa, in italiano) è diventato un sistema molto praticato.
autostradeBENETTON AL COMPLETOBasti guardare l\'ultimo bilancio pubblicato da Atlantia per capire quanto sia interessante il business. Nel 2009 la rete autostradale della società controllata dalla famiglia Benetton (ex Società Autostrade, privatizzata nel 1997) ha generato ricavi per 3 miliardi di euro, e un utile netto di 682 milioni.
È evidente che una società a così alta redditività (peraltro obbligata, con i pedaggi che aumentano regolarmente tutti gli anni), può permettersi di pagare senza patemi i lavori di manutenzione o i nuovi investimenti alle società collegate: anche se il costo degli interventi di rivelasse un po\' altino, il risultato sarebbe di ridurre l\'utile, e quindi le tasse da pagare, nella concessionaria autostradale, arricchendo invece la società di costruzioni della casa.
ANASInteressante notare che il sistema viene lubrificato da un regolare, inesorabile aumento delle tariffe autostradali. Va sottolineato anche che i maggiori concessionari autostradali (Benetton, gruppo Gavio, Toto) sono stati tutti convinti dal governo Berlusconi a diventare \"coraggiosamente\" azionisti della nuova Alitalia.
Appare conforme a questa filosofia l\'affare annunciato ieri. Toto, che già aveva il 40 per cento dell\'Autostrada dei Parchi, rileva il 60 per cento da Atlantia e sale al 100 per cento. In questo modo consegue un controllo totale e assoluto sull\'assegnazione dei lavori di costruzione e manutenzione, che in buona parte possono andare alla Toto Costruzioni.
Carlo Toto paga 89 milioni il 60 per cento delle autostrade abruzzesi, che nel 2010 hanno incassato 156 milioni. Calcolatrice alla mano, la società è valutata quanto i suoi ricavi di un anno, mentre Atlantia vale in Borsa circa il doppio del fatturato. Mentre il gigante Atlantia porta a casa i profitti giganteschi di cui sopra, l\'Autostrada dei Parchi è una concessionaria giovane e ancora in perdita, a causa dei costi di avvio. E prevede i primi guadagni nel 2012.
alitalia md11Le prospettive sono però assolutamente rosee. Anche se il traffico delle arterie abruzzesi non è paragonabile a quello dell\'Autosole, Toto può far conto su un costante aumento dei pedaggi, che gli automobilisti della zona possono solo pagare, sia pure mugugnando. Dal 1° gennaio 2010 l\'aumento tariffario per i 281 chilometri gestiti dalla società è stato del 4,78 per cento. Dal 1° gennaio 2011 dell\'8,14 per cento. In pratica, un pedaggio di 10 euro del dicembre 2009 è diventato oggi di 13,3 euro. E il contratto di concessione con l\'Anas, che scade nel 2030, prevede un adeguamento della tariffa ogni anno.