1- LA BANDA DEL BACO ANGOSCIA SARMI. PER RIPRENDERSI SI APPRESTEREBBE A ENTRARE IN LIZZA PER AGGIUDICARSI PARTE DELLE FREQUENZE DELLA TELEFONIA MOBILE - (CHE FINE HA FATTO LA BANCA DEL MEZZOGIORNO, LA CREATURA PER LA QUALE LE POSTE HANNO COMPRATO IL MEDIOCREDITO CENTRALE E DI CUI GIULIETTO TREMONTI PUR DI NON IRRITARE LA SENSIBILITÀ PADANA DELLA LEGA SEMBRA ESSERSI DIMENTICATO?) - 2- LA SPARATA DI CORRADO CALABRÒ A BEBè BERNABÈ È LA CONFERMA DELLO SCARSO FEELING CHE CORRE NEI PALAZZI DEL POTERE VERSO IL MANAGER DI TELECOM ITALIA - 3- NELL’ATTESA DI DECIDERE COSA FARÀ DOMANI, DONNA MESTIZIA ASSISTE CON UN CERTO GODIMENTO ALLA SINISTRA BAGARRE SULL’EXPO (PER PISAPIA, UNA PARTITA DIFFICILE) - 4- ALE-DANNO È RIMASTO MOLTO SCOSSO PER L’ARRESTO DEL CARO PAMBIANCHI - 5- PER CHI NON L’AVESSE ANCORA CAPITO MARPIONNE HA CANCELLATO PER SEMPRE DALL’AGENDA DEL LINGOTTO L’INDIRIZZO DI VIALE DELL’ASTRONOMIA -

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1 - LA BANDA DEL BACO ANGOSCIA SARMI
Ieri poco prima delle 13 Massimo Sarmi, il manager delle Poste dalle orecchie generose, è entrato in crisi.
Ancora una volta dentro il sistema informatico dal quale dipende il funzionamento degli uffici postali ha ricevuto la visita del \"baco\" che la settimana scorsa ha bloccato per quattro giorni consecutivi l\'esercizio degli sportelli.

Per i tecnici il maledetto intruso si chiama \"running bag\" e naviga incontrollabile dentro la pancia del sistema IBM sul quale è stata costruita (a colpi di appalti generosi) l\'architettura informatica che dal marzo scorso dovrebbe funzionare a meraviglia.

Appena ha appresa la notizia del baco maledetto, il Sarmi in crisi si è precipitano insieme al responsabile della rete commerciale, Pasquale Marchese, nella sala crisi delle Poste dove si trovano i cervelloni della multinazionale americana. Per fortuna l\'incidente è stato risolto dopo una quarantina di minuti e il sistema ha ripreso a funzionare. In quei drammatici minuti sono corse telefonate frenetiche con i top manager italiani di IBM che si stavano preparando a volare fino ad Armonk, la località vicino a New York dove si trova il quartier generale di IBM.

Qui a partire da oggi si celebrano solennemente i 100 anni di vita di \"Big Blue\", l\'azienda nella quale si sta cercando il successore del 60enne presidente Samuel Palmisano, il manager appassionato di jazz, coniugato e con quattro figli, che dovrebbe lasciare il posto a Virginia Rometty, attuale responsabile vendite della società.

Per celebrare degnamente i 100 anni di IBM il presidente della branch italiana, Nicola Ciniero, e i suoi collaboratori hanno deciso (come è spiegato sull\'ultimo numero del settimanale \"Il Mondo\") di testimoniare l\'impegno per il volontariato fino al punto di servire una pranzo alla tavola della mensa dei poveri di Fratel Ettore. È un gesto molto bello che non contribuisce ad alleggerire l\'incazzatura di Sarmi nei confronti del baco maledetto che continua a sfuggire alle grinfie dei tecnici delle Poste e del fornitore-principe IBM.

Nonostante questi \"inconvenienti\" (così li ha definiti in maniera semplicistica lo stesso Sarmi nei giorni del black-out) il manager di Malcesine non sembra voler abbandonare la sua passione per il mondo delle telecomunicazioni ed è con questo stato d\'animo che si appresterebbe a entrare in lizza per aggiudicarsi parte delle frequenze della telefonia mobile.

Secondo anticipazioni di stampa le Poste avrebbero ottenuto poche settimane fa la licenza che consente di creare una società infrastrutturale fisso-mobile da lanciare sul mercato. In pratica Sarmi, che ha lasciato di stucco i clienti delle Poste con il baco maledetto e con l\'annuncio del tasso zero sui conti correnti dei libretti postali, sembra intenzionato a seguire la strada battuta anni fa da Enel e Ferrovie con la creazione di Wind e Infostrada.

A spingerlo in questa direzione può essere anche la delusione per lo stop alla Banca del Mezzogiorno, la creatura per la quale le Poste hanno comprato il Mediocredito Centrale e di cui Giulietto Tremonti pur di non irritare la sensibilità della Lega sembra essersi dimenticato.

2 - LA SPARATA DI CALABRÒ A BERNABÈ È LA CONFERMA DELLO SCARSO FEELING CHE CORRE NEI PALAZZI DEL POTERE VERSO IL MANAGER DI TELECOM ITALIA
Gli uscieri di TelecomItalia sono uomini colti e sensibili.
In questi giorni seguono con trepidazione le mosse di Franchino Bernabè che sta giocando partite difficili intorno a \"La7\" e ai problemi della rete. Con solerzia degna di encomio gli uscieri ieri hanno abbandonato gli uffici di Corso d\'Italia a Roma per ascoltare la relazione del presidente di AgCom, Corrado Calabrò. Di quest\'uomo nato a Reggio Calabria nel 1935 gli uscieri apprezzano soprattutto la vena poetica che lo ha portato fin dal 1960 a un\'intensa attività letteraria con libri tradotti in 15 lingue.

Così ieri si aspettavano che il magistrato al quale nel 2005 è stata affidata la guida dell\'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, affrontasse i problemi del sistema radiotelevisivo e della rete con quell\'esprit de finesse di cui parlava Pascal, ma sono rimasti profondamente delusi perché il poeta-magistrato ha scelto di battere la strada dell\'esprit de geomètrie sparando davanti a Bernabè (seduto in prima fila con Fedele Confalonieri) una serie di slides terrificanti contro TelecomItalia.

La sequenza è servita a Calabrò per dimostrare che il peso dell\'azienda di Franchino nel mercato dei servizi di telecomunicazioni ha registrato per la prima volta un valore inferiore al 50%, mentre gli altri operatori sono cresciuti. E per dare forza alla sua tesi il buon Calabrò ha spiegato che la spesa finale degli utenti della rete fissa e mobile è scesa per Telecom al 48,9% contro il 51,6 del 2009.

Come se non bastasse ha sparato i numeri in crescita di Vodafone, Wind e Fastweb aggiungendo con la sua pronuncia calabrese: \"se non interveniamo rapidamente la nostra rete mobile rischia il collasso\".
Gli uscieri di TelecomItalia conoscono troppo bene la natura fredda di Franchino che dentro il suo vestito azzurro non ha mosso ciglio di fronte alla sparata del presidente, ma si è limitato a sottolineare più tardi l\'impegno del suo gruppo e degli altri operatori per far fronte alla crescita del traffico.

La botta comunque è stata dura nella sostanza e nella forma, e conferma lo scarso feeling che corre nei palazzi del potere verso il manager di Vipiteno. Per alleggerire l\'atmosfera pesante gli uscieri l\'hanno buttata in ridere e in una sintesi meravigliosa hanno spiegato l\'atteggiamento di Calabrò che in uno dei suoi versi ha scritto: \"la penuria di te mi affolla l\'anima\".

3 - NELL\'ATTESA DI DECIDERE COSA FARÀ ADESSO DONNA LETIZIA ASSISTE CON UN CERTO GODIMENTO ALLA BAGARRE CHE SI PREANNUNCIA INTORNO ALL\'EXPO (PER IL POVERO PISAPIA SI APRE UNA PARTITA DIFFICILE)
Dopo l\'annuncio di Parigi dove donna Letizia Moratti di Rivombrosa si è ritirata dal palcoscenico dell\'Expo, a Milano si chiedono che cosa farà adesso questa donna che il centrodestra ha lasciato alla deriva.

La tesi prevalente è che continui a frequentare Palazzo Marino con spirito \"indipendente\" ma che presto ritorni a seguire le attività industriali e di brokeraggio nelle quali può ritrovare l\'antica vocazione. Dopo la traversata nel deserto da cui è uscita sconfitta nonostante il generoso e costoso forcing finale di Paolo Glisenti, donna Letizia deve scegliere se sia meglio sistemarsi in uno degli uffici della holding Securfin del gruppo Moratti oppure arroccarsi in una stanzetta della Syntek, la società di investimento nelle telecomunicazioni e nei media che secondo i calcoli del giornalista Malagutti è costata finora 200 milioni di perdite e rischia di mandare in malora i conti della famiglia.

Nell\'attesa donna Letizia assiste con un certo godimento alla bagarre che si preannuncia intorno all\'Expo. Ieri a Parigi il barbuto segretario generale del Bie (Bureau International des Expositiones) e il presidente del Comitato esecutivo Christensen hanno fatto pelo e contropelo alla delegazione italiana guidata dal sindaco Pisapia e dal governatore di \"Comunione&Fatturazione\" Roberto Formigoni.

Nei saloni dell\'Assemblea parigina è risuonato un vero e proprio ultimatum sui tempi ormai stretti e sulle caratteristiche dell\'evento. A questo proposito già si sentono all\'ombra della Madonnina i tuoni del prossimo scontro che rischia di paralizzare ancora una volta il tormentato carrozzone.

Nello scontro si ritrovano schierati Giuseppe Sala, il bocconiano classe 1958 che dopo Pirelli e Tim è approdato alla direzione generale dell\'Expo, e Stefano Boeri, l\'architetto, fratello dell\'economista fighetto Tito, che ha avuto un ruolo fondamentale nella vittoria di Pisapia. I vertici del Bureau parigino hanno fatto capire a chiare lettere che il progetto di un\'Expo trasformata in un grande giardino dove le nazioni dovrebbero rappresentare l\'intera filiera della natura, non piace a decine di paesi partecipanti.

Se a queste obiezioni si aggiungono le tensioni per l\'acquisto dei terreni sulle quali Sala e Boeri si sono menati fendenti micidiali, è facile intuire che per il povero Pisapia si apre una partita difficile.
Con saggezza il neosindaco ha lasciato Parigi dicendo che l\'idea del \"grande giardino\" non va difesa con spirito fondamentalista, parole che hanno fatto sorridere donna Letizia e Diana Bracco mentre a bordo di un aereo privato tornavano a Milano.

4 - ALE-DANNO È RIMASTO MOLTO SCOSSO PER L\'ARRESTO DI PAMBIANCHI
Avviso ai naviganti N.1: \"Si avvisano i signori naviganti che il sindaco dalle scarpe ortopediche Gianni Alemanno è rimasto molto scosso per l\'arresto del presidente di Confcommercio Cesare Pambianchi.

Alla fine di settembre il primo cittadino del Campidoglio aveva cercato di piazzare il 75enne commercialista al vertice della Camera di Commercio, poi lo aveva mollato stringendo un\'alleanza con Aurelio Regina e gli Industriali di Roma in favore della nomina di Giancarlo Cremonesi. Nonostante questa giravolta Pambianchi con il suo esercito alle spalle nel mondo del commercio rappresentava una forza utile per il governo della capitale\".

5 - PER CHI NON L\'AVESSE ANCORA CAPITO MARPIONNE HA CANCELLATO PER SEMPRE DALLA SUA AGENDA L\'INDIRIZZO DI VIALE DELL\'ASTRONOMIA
Avviso ai naviganti N.2: \"Si avvisano i signori naviganti che ai piani alti di Confindustria non sono affatto piaciute le dichiarazioni rilasciate ieri da Sergio Marpionne sugli \"ostacoli legali\" che l\'Associazione mette nei confronti delle sue strategie.

Con fair play la Marcegaglia ha parlato di spiragli nelle relazioni con i sindacati, ma il manager dal pullover sgualcito ha replicato con durezza: \"la Fiat non ha bisogno di spiragli\".
Per chi non l\'avesse ancora capito il figlio del carabiniere Concezio ha cancellato per sempre dalla sua agenda l\'indirizzo di viale dell\'Astronomia\".

 

 

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