Il terremoto è appena iniziato: come dago-anticipato, tra i rosicamenti di Feltri, il direttore a pallini di "Libero" se ne va con Sallusti condirettore e l'amministratore Di Giore, ritorna a far casino a "Il Giornale". Ma, ovviamente, è solo la prima scossa: il peggio deve ancora venire.
Vittorio FeltriChi andrà a prendere il posto del permalosissimo orobico infeltrito - che aveva di certo qualche motivo di rompere con l'editore Giampaolo Angelucci? Il vice direttore del giornale, il para guru Paragone? Nisba. Trombato in Rai, trombatissimo anche su carta. Il toto-nomime fa un nome invece, davvero interessante: Franco Bechis. L'unico che può sparare ogni giorno un editoriale ad alto tasso di populismo incazzato modello Feltri, ma che a differenza del Vittorio a pallini ha nel cassetto tutte le notizie per rendere bombastico il quotidiano (e Minzo ha fatto di tutto pur averlo al suo fianco al Tg1).
E Mario Giordano dove trasloca? Chi dice al Tg5 ma molti scommettono che prenderà la poltrona di Belpietro a "Panorama". Con Belpietro che corona finalmente il suo sogno catodico: dirigere il Tg5.
Clemente MimunDa parte sua, un Mimun, con la causa che ha aperto con la Rai per le ferie non pagate, destinato a Rai Fiction è un'ipotesi ormai tramontata (anche per l'opposizione di Marimba). Invece c'è ampio spazio da occupare a La7, dove andrebbe a ricoprire una doppia direzione di rete e Tg. Qui, poi, c'è da considerare l'obiettivo di Berlusconi di acchiapparsi le frequenze del digitale terrestre con qualche Tarak che correrà in suo aiuto (eufemismo), ammazzando così le mire di Sky.
A proposito di Sky: circola con insistenza la voce di un cambio a SkyTg24: fuori Carelli, dentro Gianni Riotta...
Il terremoto continua in Rai: ma qui si aspetta il trionfo prossimo di D'Alema per incoronare Bianca Berlinguer al Tg3 e Di Bella a Rai3 (salvo orrori in dirittura d'arrivo). Per Rai Fiction, il Cavaliere del Cialis ha un asso nella manica che per ora è tenuto basso per evitare il solito bombardamento da parte del partito Rai.
MARIO GIORDANO - copyright PizziMa altre novità arrivano leggendo questa mattina Italia Oggi. Nella ristrutturazione di "Panorama" si legge: "la Mondadori vuole trasferire nella sua sede lombarda sono: Karen Rubin, Bianca Stancanelli (inviato), Donatella Marino, Stefano Vespa (caposervizio) Romana Liuzzo (vicecaposervizio)". L'invito di Segrate a Lor Signori è in sostanza di prendere la via d'uscita. Ma il destino vuole che la Rubin è la sposa di Clemte Mimun, Stefano Vespa è il fratello di Bruneo e la Liuzzo la cocca di Gianni Letta. Si può solo immaginare il casino che stanno facendo per non farsi sbattere nella campagna brianzola di Segrate.
2 - Panorama, ecco chi resterà nella nuova sede romana
Da ItaliaOggi.it
ItaliaOggi, il 28 luglio scorso, ha pubblicato in esclusiva il piano di ristrutturazione delle testate della Mondadori. Il piano, in particolare, oltre a prepensionamenti e a risoluzioni di contratti prevede lo smagrimento delle redazioni romane dei vari periodici della casa editrice di Segrate. La ristrutturazione in corso comincia a prendere forma nominativa per quanto si riferisce ai giornalisti di Panorama che resteranno nella sede romana.
Essi sono: Mario Sechi, Stefano Brusadelli (caporedattore), Fabrizio Paladini (caporedattore), Paola Sacchi, Ignazio Ingrao, Antonella Piperno, Pietrangelo Buttafuoco (caposervizio), Carlo Puca (caposervizio), Laura Maragnani, Terry Marocco.
I giornalisti di Panorama che verranno trasferiti a Milano, nel plumbeo edificio progettato da Oscar Niemeyer a Segrate (detto anche Segregate se si tiene conto che la sede centrale della Mondadori è collocata in estrema periferia tra l'Idroscalo e l'aeroporto di Linate, a un'ora dal centro di Milano) sono ovviamente intenzionati a vendere cara la pelle e a ricorrere a tutti gli appoggi, dentro e fuori l'azienda, per non essere trasferiti.
FRANCO BECHIS e Ottavio de Paolini - copyright PizziNessuno infatti si sposta, di sua volontà, dalle serene pigrizie romane consumate in una sede sontuosa a due passi da via Veneto e dalle peluse del Parco di Villa Borghese, per andare a finire nella periferia milanese. Ad ogni modo, e per il momento, i cinque giornalisti che la Mondadori vuole trasferire nella sua sede lombarda sono: Karen Rubin, Bianca Stancanelli (inviato), Donatella Marino, Stefano Vespa (caposervizio) Romana Liuzzo (vicecaposervizio).
Fra i sicuri pensionati e i prepensionati ci saranno due vicedirettori ad personam, Pasquale Chessa e Pino Buongiorno. Nella medesima condizione si trovano Daniele Martini (inviato) e Roberto Seghetti (caposervizio), Sandra Petrignani, Giorgio Fabre e altri.
Emilio Carelli (al centro)Ma i tagli non finiscono qui. La Mondadori, per fare cassa, prevede anche di vendere la sua sede storica di via Sicilia, a Roma, che il fondatore, Arnoldo Mondadori, acquistò dal Pci nel dopoguerra (Togliatti vi aveva installato la redazione di Rinascita). I dieci giornalisti di Panorama che rimangono nella capitale saranno quindi trasferiti altrove, anche se ancora non si sa dove. «Vista la passione della Mondadori per le redazioni vicine agli aeroporti» dice uno di loro, il più pessimista «speriamo che non scelgano, a Roma, la zona di Fiumicino».