A WALL STREET TORNANO GLI SQUALI - SE OBAMA SI ASPETTAVA CHE DALLA CRISI SAREBBE EMERSO UN SENSO DI ETICA FINANZIARIA, SI È SBAGLIATO DI GROSSO: LE BANCHE USA HANNO RIPRESO LE SPECULAZIONI. ANCORA PIÙ RISCHIOSE DI QUELLE PRECEDENTI: DARK POOL E FLASH TRADING…

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Paolo Pontoniere per l'Espresso

Mimetizzato, quasi alla chetichella in una Borsa che sta sorprendendo molti per ottimismo e buoni risultati, un nuovo potere si affaccia a Wall Street. O meglio nuovi poteri, al plurale, visto che a ridisegnare le gerarchie di chi comanda sono più protagonisti.

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Fanno certo più notizia i profitti registrati dalle banche statunitensi e la crescita degli indici borsistici, con il Dow Jones che marcia al di sopra della quota psicologica dei 9 mila punti e lo Standard & Poor's che supera del 15 per cento i suoi massimi annuali: ma dietro le quinte di Wall Street e dopo la grande crisi sta emergendo un nuovo ordine finanziario. Che, intendiamoci, non è necessariamente migliore di quello che lo aveva preceduto.

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Anzi: il nuovo assetto di potere ha un che di brezneviano. Somiglia a una foto del Politburo sovietico dopo una purga. Alcune grandi di Wall Street del passato, come IndyMac, Bear Stearns e Lehman Brothers, sono defunte; altre, come Merrill Lynch, Wachovia Bank e Washington Mutual, sono state assorbite da altre istituzioni, nella stragrande maggioranza dei casi con la benedizione della Casa Bianca e un sostanzioso finanziamento del Tesoro statunitense.

Tom Kalikas trader Wall StreetTom Kalikas trader Wall Street

A sentire William Cohan, ex dirigente della Chase Manhattan (e autore del bestseller 'House of Cards: A Tale of Hubris and Wretched Excess on Wall Street') al vertice del Gotha finanziario Usa adesso si piazzano la Goldman Sachs e la JP Morgan, due banche che hanno giocato un ruolo determinante nell'incrementare il livello di rischio degli investimenti azionari prima della recessione e che oggi - avendo le mani in pasta in tutte le transazioni di mercato - traggono beneficio dalle iniziative governative dirette a rilanciare l'economia del paese.

investitore Wall Streetinvestitore Wall StreetDick Fuld capo Lehman BrothersDick Fuld capo Lehman Brothers

Nell'ordine gerarchico descritto da Cohan le banche tradizionali come la Morgan Stanley, la Barclays e la Bank of America-Merrill Lynch, sebbene ferite dalla stretta creditizia, riescono comunque a occupare un secondo livello di potere, mentre gli 'zombie' - banche che sono insolventi ma che continuano a vivere grazie ai salvataggi governativi - si piazzano al fondo della piramide. Si tratta di istituti come Citigroup, Wells Fargo e Sun Trust Bank, che a dispetto dei profitti record registrati nell'ultimo trimestre sono ancora intossicati dall'enorme quantità di subprime presenti sui loro libri contabili.

E se Obama, che ha speso una buona parte del suo capitale politico per salvare la Borsa, si aspettava che dalla crisi sarebbe emerso un nuovo senso di consapevolezza finanziaria, beh si è sbagliato di grosso. Il livello di rischio piuttosto che diminuire è cresciuto. E non solo perché adesso, sfruttando l'abolizione del Glaser-Steagall Act, le banche di investimento e le società di private equity come la Kkr, la Appollo Advisors e il Citadel Investment Group possono intervenire in ambito bancario tradizionale, ma anche perché si è incrementata sensibilmente la velocità con la quale vengono completate le manovre speculative.

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Se prima infatti si giocavano partite che avevano a che fare con la stesura di contratti speculativi come credit default swaps e Cdo, adesso la sfida si gioca sul filo dei millisecondi, 500 per l'esattezza, del 'flash trading' e nel territorio misterioso delle 'dark pool'. Due neologismi che sono destinati a entrare nel lessico popolare e descrivono pratiche borsistiche con la potenza deflagrante delle bombe di distruzione finanziaria di massa.

Di cosa si tratta? Il flash trading è un ordine di acquisto o di vendita (di quelli sostanziosi) che prima di essere distribuito ai broker dei vari exchange, viene mostrato per 500 millisecondi - un'eternità in termini borsistici - su un bollettino elettronico al quale possono accedere solo gli investitori istituzionali (grandi banche, fondi pensione e fondi di investimento), in modo che gli eventuali interessati possano decidere se operare su quel titolo prima che l'ordine venga distribuito. I critici sostengono che questa pratica offre un ingiusto vantaggio ai trader istituzionali, permettendo loro di manipolare il mercato.

Le cosiddette dark pool, invece, sono appositi centri di scambio elettronico sui quali si fanno passare grandi quantità di titoli senza rivelarne l'identità e il valore. Questo consentirebbe ai money manager di evitare variazioni dei valori azionari a livello di megacontrattazioni. I detrattori dicono che utilizzando questa soluzione gli operatori possono liberarsi di azioni che si stanno muovendo al ribasso senza esporsi a manovre di shortselling e evitando di soffrire perdite. Anche in questo caso l'accusa è quella di interferenza con le dinamiche di mercato.

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Un'accusa che ha fatto drizzare le orecchie ai segugi della Security and Exchange Commission, la Consob americana, e ha spinto Mary Schapiro, il nuovo presidente della Sec, a lanciare immediatamente un'inchiesta. "Sono stratagemmi che mi preoccupano", ha dichiarato la Schapiro: "Ho chiesto ai miei agenti di studiare un modo per porre fine immediatamente a dark pool e flash trading".

Le preoccupazioni di Schapiro probabilmente sono dettate anche da ragioni di carattere temporale, visto che la Liquidnet, una delle maggiori operatrici del settore dark pool, ha appena lanciato un'offerta pubblica d'acquisto.

Sarà stato il frutto delle dichiarazioni della Schapiro, o forse il timore di rimanere imbrigliati in un'eventuale inchiesta congressuale, fatto sta che il Nasdaq e il Bats Exchange, rispettivamente il secondo e (fino a poco tempo fa) il terzo mercato azionario Usa, hanno annunciato che da settembre proibiranno il flash trading.

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"Sono preoccupato dalla disponibilità dell'industria finanziaria ad accettare limiti sulle informazioni relative agli ordini di Borsa e dalla crescente opacità di quelli che vengono piazzati correntemente", ha scritto Robert Garfield, Ceo del Nasdaq, in una lettera indirizzata proprio alla Schapiro. Ma la misura annunciata ha il sapore di quelle che si prendono dopo che i buoi sono scappati dall'ovile. Dall'avvento del trading on line il centro di gravità dei mercati finanziari si sta infatti spostando dalle Borse 'brick-and-mortar' tipo il Nysex a quelle elettroniche: lo stesso Nasdaq è completamente automatizzato.

Ma nel rimescolamento della mappa del potere finanziario statunitense non s'è fatto strada solo il Liquidnet. Anche Direct Edge, un tabellone elettronico specializzato in flash trading e sostenuto dalla Goldman Sachs, sta guadagnando terreno.

Secondo dati resi noti dal 'Wall Street Journal', nel mese di febbraio Direct Edge ha gestito oltre un miliardo di scambi. Non molti in meno di quelli del Nysex, che nello stesso periodo ne ha gestiti 1,7 miliardi. Forte di un software che gli permette di reagire alla velocità della luce agli ordini di vendita, Direct Edge nel mese di giugno è riuscito a controllare il 16 per cento del totale delle operazioni di Borsa svolte in tutti gli Stati Uniti, e ha finito così per scalzare così il Bats dalla posizione di terza Borsa del Paese.

"Peccato che l'attenzione dell'opinione pubblica si stia focalizzando così tanto su questi eccessi", dice Gary Schlossberg, direttore dei Wells Management Fund, un fondo di investimento che gestisce oltre 350 miliardi di dollari, "perché l'atmosfera a Wall Street, eccetto che in pochi casi estremi, sta veramente cambiando: non solo si registra una maggiore sensibilità ai discorsi di trasparenza e di responsabilità aziendale, ma stanno emergendo anche dei nuovi leader".

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Schlossberg si riferisce a quelle che a Wall Street definiscono le blue chip del futuro. Aziende come la Hansen Natural, la Cellgene, la Quality System, la Clean Harbor e la Green Mountain Coffee Rosters, che nell'ultimo decennio hanno prodotto i maggiori rendimenti azionari, crescendo in alcuni casi del cinquemila per cento.


Di questa nuova leadership fanno parte anche compagnie come la Pet Smart, che controlla il 13 per cento del mercato dei prodotti per gli animali domestici, la Bally Technologies, la Kirkland Real Estates e la Isle of Capri Casinos, che negli ultimi 24 mesi hanno investito pesantemente nell'ammodernamento degli impianti e del modello aziendale.

"La crescita si è spostata verso nuovi settori", spiega Brian Bethune, macro analista della Global Insight, uno dei principali think-tank economici degli Usa:"Se prima della crisi a spingere il mercato erano stati soprattutto il petrolio, la chimica, le banche, i metallurgici e la finanza, adesso a creare una nuova era di crescita sono i prodotti per la casa, il settore della salute, l'intrattenimento, l'alta tecnologia e il manifatturiero".

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Gli effetti di questa riconversione economica non hanno tardato a farsi sentire sulla bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti, con un incremento delle esportazioni pari al 2,7 per cento."Il nuovo assetto di Wall Street riflette le dinamiche economiche del futuro", afferma Nigel Gault, uno dei maggiori esperti statunitensi di scambi internazionali: "Nei prossimi anni a spingere l'economia americana non saranno i consumi ma il risparmio, la produzione dei macchinari industriali, l'elettronica, la salute e il rinnovamento energetico". Sempre che non scoppi una nuova bolla, naturalmente.

 

 

 

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