LA TRAPPOLA DI ORTIS A SCAJOLA – ANGELINI A CACCIA DELLA ROMA (IN SETTIMANA DA UNICREDIT) - BEN AMMAR: GHEDDAFI NON C'ENTRA NULLA CON NESSMA – YOOX IN BORSA - NON DITE A TREMONTI CHE BERLUSCONI SI METTE NEI PANNI DELLE BANCHE - FEDERMECCANICA, SEMESTRE ORRIBILE (-31%)…

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1 - Borsa: Milano chiude poco sopra la parita', frenano le banche...
Radiocor - Nuova chiusura positiva per le Borse europee grazie alle operazioni straordinarie di questi giorni. Milano, pero', e' rimasta al palo a causa della debolezza delle banche. Sul finale il Ftse All Share e' salito dello 0,04%, mentre il Ftse Mib ha perso lo 0,09%. Hanno continuato a correre le St, insieme al settore dei chips. Sono inoltre state gettonate le Fiat, nel giorno in cui la societa' ha collocato un bond da 5 miliardi di euro

Alessandro OrtisAlessandro Ortis

2 - LA TRAPPOLA DI ORTIS A SCIABOLETTA SCAJOLA...
Alessandro Ortis (Authority Energia) confeziona una bella trappola mediatica contro il "suo" ministro Sciaboletta Scajola, sui prezzi del gas per le industrie. Infatti, lil mitico presidente dell'unica Autorità al mondo che funziona con due membri (lui e l'ex ministeriale di Bersani, Fanelli) ha prima costretto il ministro dell'aeroporto di Albenga a tagliare 5 miliardi di metri cubi di gas a Paoletto Scaroni, da vendere a prezzi stracciati sul mercato italiano. Successivamente ha prodotto una miriade di disposizioni vincolanti per la vendita di questo gas, e ha infine promosso un'asta per la effettiva cessione del gas.

La trappola era pronta. E, Sciaboletta ci è cascato con tutte le scarpe, sostenuto dai funzionari del suo ministero, che sembrano rispondere più a Ortis che a lui.
Risultato: con tutti quei vincoli sui prezzi, la gara è andata quasi deserta (acquistato 1 miliardo su 5), avvantaggiati i grandi gruppi (la tedesca EOn ha acquistato quasi il 20% del gas e lo venderà in Europa a prezzi raddoppiati), incazzata la Marcegaglia e Confindustria (come ha scritto oggi il Corriere) per l'occasione persa da tante piccole e medie imprese assetate di gas, e molto seccato Scaroni che ha dovuto "regalare" tutto quel prezioso metano, con i prossimi geli russo-ucraini che incombono.
Dalle parti dell'Eur ora sperano che il padrone di Eni, ovvero il feroce ministro "bank-terminator" Tremonti ci metta i suoi artigli sull'Authority di Ortis.

tremontitremonti

3 - LE MOSSE DI ANGELINI SULLA ROMA: IN SETTIMANA DI NUOVO DA UNICREDIT...
Da "La Gazzetta dello Sport" - Non si era mai vista una telenovela tanto lunga. La settimana appena iniziata promette di regalare altre puntate imperdibili sulle vicende societarie. Andiamo con ordine, riassumendo le precedenti: dopo la fine ingloriosa della storia Fioranelli e qualche approccio di tycoon stranieri, Francesco Angelini si è messo in contatto con i vertici di UniCredit, che intende rientrare al più presto dei crediti di Italpetroli. Li ha incontrati più di una volta, ha ricevuto il loro appoggio, ha promesso che in tempi brevi presenterà il proprio progetto, che potrebbe preludere ad una vera proposta di acquisto.

PAOLO SCARONI - copyright PizziPAOLO SCARONI - copyright Pizzi

Soldi e strategia. L'imprenditore aspetta di ricevere gli ultimi risultati del lavoro degli advisor. È una questione di giorni, probabilmente entro la settimana Angelini si ripresenterà da UniCredit e farà un altro passo avanti, questo sì importante, se davvero intende rilevare la Roma. Uno dei nodi da sciogliere resta la valutazione: Angelini non vorrebbe spendere più di 130 milioni per il 67% dei Sensi.

Ancora difficile stabilire pure la strategia dell'imprenditore: se intenda correre da solo, con un aiuto della banca, o se si farà affiancare da un partner, la cui ricerca lo sta impegnando. Certamente il partner non sarà un Toti, né Claudio né Pierluigi: tirati in ballo ieri da un pezzo di scenari di Leggo (tanto è bastato a movimentare il titolo, +3%), hanno smentito all'agenzia MF Dow Jones: «È una bufala».

4 - BEN AMMAR: GHEDDAFI NON C'ENTRA NULLA CON NESSMA...
(Adnkronos) - «La Quinta Communication, di cui io sono azionista al 71% non ha nessun interesse o legame con Nessma, televisione maghrebina, i cui soci sono la mia holding Prima TV al 25%, Mediaset con un altro 25% e il partner locale Karoui & Karoui per il restante 50%. La Libia e Gheddafi non c'entrano in un'iniziativa lanciata da me, in Tunisia, privata, non filogovernativa e dedicata alla popolazione del Maghreb».

Cesar AliertaCesar Alierta

Lo dichiara in un'intervista a 'La Repubblicà, Tarak Ben Ammar, il finanziere franco-tunisino proprietario della società di produzione cinematografica e televisiva Quinta Communication.

Parlando invece delle partnership in Quinta Communication, Ben Ammar spiega: «Ho coinvolto nel capitale i fondi sovrani di Gheddafi perchè proprio loro volevano che producessimo tre grandi film sul mondo arabo. Uno del regista franco algerino Rachid Bouchareb, uno ambientato nel deserto arabo degli anni '30 ad opera di Jèan Jacques Annaux e uno sullo splendore di Baghdad». «Il fondo libico - aggiunge - voleva mettere 100 milioni e prendere il 33%, io gli ho dato solo il 10% per 20 milioni sotto forma di aumento di capitale. Poi farò entrare altri due fondi sovrani con il 10% a testa.

5 - PER YOOX VIA LIBERA A PROGETTO QUOTAZIONE IN BORSA...
(AGI) - Via libera dall'assemblea degli azionisti all'ingresso in Borsa di Yoox, la boutique virtuale di moda & design multimarca fondata nel 2000, che ha riportato inoltre nei primi sei mesi ricavi netti pari a 68,3 milioni( +46,6%) di cui il 27,6% in Italia. In aumento anche l'Ebitda (+149,8%).

L'assemblea degli azionisti ha quindi approvato di dare avvio al progetto di quotazione delle azioni ordinarie presso il Mercato Telematico Azionario, segmento Star. L'offerta si costituira' di un'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione in Italia e di un collocamento privato presso investitori qualificati in Italia ed investitori istituzionali all'estero. Joint Global Coordinator dell'operazione sono Goldman Sachs International e Mediobanca - Banca di Credito Finanziario.

bernabebernabe

6 - UNICREDIT: BANCO DI SICILIA APPROVA SEMESTRALE CON UTILE 16,5 MLN EURO...
(Adnkronos) - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sicilia (UniCredit Group), riunitosi a Palermo e presieduto da Ivan Lo Bello, ha approvato la semestrale 2009 che si è chiusa con un utile netto di 16,5 milioni di euro. Nel primo semestre 2009 il margine di interesse si è attestato a 245,2 milioni di euro, mentre i proventi da intermediazione e diversi, essenzialmente rappresentati dalle commissioni nette, hanno raggiunto i 122 milioni.

Il margine di intermediazione, pertanto, si è attestato a 367,2 milioni di euro. Il conto economico del primo semestre 2009 del Banco di Sicilia ha registrato un utile dell'attività corrente, prima delle imposte, pari a 32,9 milioni di euro. Le imposte sul reddito sono state determinate in 16,4 milioni.

TAREK BEN AMMAR - copyright PizziTAREK BEN AMMAR - copyright Pizzi

L'utile netto, pertanto, si è attestato a 16,5 milioni. La raccolta complessiva al 30 giugno 2009 è pari a 27.906 milioni di euro; più in dettaglio la raccolta diretta è pari a 12.623 milioni di euro mentre la raccolta indiretta si è attestata a 15.283 milioni (composta da risparmio amministrato per 9.618 milioni e da risparmio gestito per 5.665 milioni). I crediti verso clientela sono pari a 5.530,3 milioni.

Nel mese di marzo è stato avviato Impresa Italia, il progetto di supporto del mondo produttivo varato da UniCredit Group che mette a disposizione delle piccole e medie imprese italiane 7 miliardi di euro, valorizzando la garanzia dei confidi. E proprio nell'ambito di tale progetto dallo scorso mese di marzo a fine agosto il Banco di Sicilia ha deliberato oltre 146 milioni di euro a favore di 1.370 imprese siciliane.

7 - Tesoro: ordini per BTp 30 anni oltre 5 miliardi, domani pricing...
Radiocor - La domanda per il nuovo BTp a 30 anni benchmark scadenza 01/09/2040 ha ampiamente superato i 5 miliardi di euro. Lo riferiscono a Radiocor fo nti finanziarie secondo cui la raccolta degli ordini proseguira' per tutta la giornata di oggi. La forchetta di prezzo, indicata in 5-8 punti base sul BTp scadenza 01/08/2039, e' rimasta invariata per il momento. Il BTp, aggiungono le stesse fonti, sara' prezzato domani.

8 - Ocse: in Italia laurea un affare per gli uomini, pochi vantaggi per donne...
Radiocor - In Italia la laurea e' un affare per gli uomini in termini di resa salariale, mentre i vantaggi per le donne sono limitati. E' quanto emerge da uno studio dell'Ocse sull'istruzione pubblicato oggi. In base ai calcoli dell'Organizzazione, un uomo in Italia con una laurea puo' aspettarsi rispetto a un diplomato un vantaggio salariale durante la carriera superiore a 322mila dollari, mentre per una donna il beneficio si ferma a 136mila.

Gordon BrownGordon Brown

Al netto di tasse e contributi sociali, il valore netto della laurea e' di 173mila dollari per l'uomo e di soli 25mila per la donna, con la maggiore disparita' fra i paesi industrializzati. La media Ocse e' di 186mila a livello lordo per un uomo e di 134mila per una donna, con valori netti rispettivamente di 82mila e 51mila dollari.

9 - Berlusconi, mettiamoci nei panni delle banche, devono fare buon credito...
Radiocor - 'Non si puo' accettare un'accusa indiscriminata nei confronti delle banche: mettetevi nei loro panni, devono fare buon credito e non cattivo credito'. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aggiungendo che gli istituti quando danno i soldi devono essere sicuri che le imprese siano in grado di restituirli e di utilizzarli per la loro crescita.

10 - LA RICETTA BROWN: "GOVERNI, SPENDETE PER STIMOLARE L'ECONOMIA"...
Ian Campbell per "La Stampa" - Spendete e salvate l'economia! È questo il messaggio che il primo ministro inglese Gordon Brown ha lanciato ai governi mondiali. Ma la sua campagna punta più a salvare lo stesso Brown che i destini dell'umanità e rischia di mettere in pericolo l'economia globale. La tesi del primo ministro è che il mondo si trovi in una fase di "ripresa provvisoria" grazie al finanziamento in disavanzo della spesa pubblica e che i governi possano rendere definitiva questa ripresa erogando i 5 mila miliardi di dollari promessi per lo stimolo fiscale, anziché solo la metà.

La Gran Bretagna è la prima a dimostrare come questa tesi non regga. Brown è il premier europeo che ha erogato le misure di stimolo più incisive, spingendo il deficit fiscale fino al 13% del Pil. Ma il costoso stimolo fiscale varato dal Regno Unito si è rivelato di fatto inutile. Il taglio dell'Iva del 2,5%, che al governo costerà qualcosa 14 miliardi di sterline, non aveva mai suscitato aspettative di grande efficacia.

ROBERTO ARDITTI IVAN LO BELLO - copyright PizziROBERTO ARDITTI IVAN LO BELLO - copyright Pizzi

11 - Federmeccanica: primi 6 mesi produzione -31,9%, persiste recessione...
Radiocor - Produzione industriale in calo del 31,9% nel settore metalmeccanico in sei mesi e il portafoglio ordini e le prospettive a breve 'pur in presenza di un'attenuazione della caduta, non lasciano ancora intravedere un punto di svolta della congiuntura negativa che si sta protraendo da oltre un anno'. Lo rileva Federmeccanica, nella consueta indagine congiunturale che conferma 'il persistere della fase recessiva'. 'La fotografia del secondo trimestre - dice il vice presidente di Federmeccanica, Luciano Miotto - e' ancora molto negativa, il fondo e' stato probabilmente toccato ma non significa che ci sia un rimbalzo'.

12 - LA BELLA STATUINA... 
Giovanni Pons per "la Repubblica" - I grandi big della telefonia si sono rimessi in moto. Telefonica allarga il suo ponte verso la Cina arrivando a controllare l´8% di Unicom e questa diventa il terzo azionista del gruppo spagnolo. Inoltre, César Alierta sta trattando l´acquisto della tedesca Hansenet e della cubana Etecsa. Dal canto loro Deutsche Telekom e France Telecom si parlano per mettere insieme le forze in Gran Bretagna e fondere gli operatori mobili T-Mobil e Orange per creare un colosso da 30 milioni di abbonati e insidiare il primato di O2.

Inutile dire che Telecom Italia in questa situazione fa la bella statuina. È bloccata non solo dal debito elevato ereditato dalla scalata del 1999 e poi dalla stessa Telefonica, entrata come maggiore azionista nel 2007. Un tappo, come dimostrano i fatti, che ha paralizzato l´azienda italiana, in Europa e in Sudamerica, e che ora in molti chiedono di togliere.

 

 

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