Dagoreport
philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali
Rumors che rimbalzano tra Parigi e Milano (piazzetta Cuccia) raccontano che il trio Bollore/Nagel/Donnet avrebbe i numeri in consiglio, convocato a giorni, per far fuori il Direttore Generale Alberto Minali. La cosa confermerebbe le preoccupazioni - diventate anche politiche, da Mattarella a Gentiloni e Padoan - che la più grande compagnia di assicurazioni italiana, uno dei pochi baluardi rimasti del capitalismo tricolore e cassaforte in cui sono custoditi ben 70 miliardi di titoli di stato, più o meno il 4% del totale, possa passare di mano.
Minali, considerato dalla comunità finanziaria europea l'alfiere di una grande compagnia di assicurazioni italiana, Generali appunto, si era opposto recentemente alla svendita di partecipazioni importanti in Europa e all'arrivo di cavalieri bianchi, vedi Axa e Allianz.
Il tutto capiterebbe nel momento in cui Mustier, dominus di UniCredit, primo azionista di Mediobanca a sua volta primo azionista di Generali, è impegnato in un aumento di capitale di ben 13 miliardi. In due interviste Mustier si era dichiarato a difesa di Generali e piuttosto sprezzante nei confronti di Nagel. E poi c'è Banca Intesa che certo non sta a guardare. Perché altrimenti avrebbe chiesto allo studio Perdersoli di studiare quali mosse fare in caso di attacco francese a Trieste?