BOLLORE’ ARRUOLA IL DATORE DI LAVORO DELLA BOSCHI E SI "COPRE" SU RENZI – NELLO STAFF DEGLI AVVOCATI DI VIVENDI ENTRA UMBERTO TOMBARI. NEL SUO STUDIO LAVORO’ MARIA ELENA E LI’ TROVO’ BONIFAZI (ORA TESORIERE PD) – ALLA VIGILIA DEL BILATERALE ITALIA-FRANCIA GENTILONI DECIDERA’ SE UTILIZZARE IL “GOLDEN POWER” SU TELECOM – IL NODO SPARKLE ED IL RISCHIO CHE POSSA FINIRE DENTRO ORANGE

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Sara Bennewitz per La Repubblica

 

umberto tombari dario nardella umberto tombari dario nardella

Non ci sarà lo scorporo della rete da Telecom. Ci sarà però l' uso del "golden power" per mantenere sotto il controllo italiano la strategica rete di cavi sottomarini di Sparkle. È la linea che il governo italiano ha messo a punto negli ultimi giorni per contrastare l' offensiva dei francesi di Vivendi. Linea dura ma attenta a non sconfinare nel protezionismo che facilmente potrebbe essere attaccato dagli investitori.

 

Mosse che servono a mettere il fiato sul collo ai francesi che, infatti, provano a trovare un terreno di dialogo. Per ora, però, è una sfida a distanza. Solo il 25 settembre la decisione sull' uso dei poteri speciali sarà resa pubblica. E ieri si è mossa anche Vivendi. Dicendosi pronta a notificare al governo che ha «un' influenza dominante » su Telecom, pur rifiutando categoricamente la decisione della Consob che ha contestato al gruppo francese «il controllo di fatto».

vincent bollore vincent bollore

 

Chiara azione del gruppo presieduto dal finanziere Vincent Bollorè per tendere una mano alle istituzioni italiane, ammettendo di aver mancato di informarle con tempestività, dato che i tempi della notifica sono scaduti lo scorso 7 agosto. Il presidente e primo azionista di Vivendi spera che - nell' ottica dei buoni rapporti tra Italia e Francia in vista dell' incontro bilaterale del prossimo 27 settembre tra il premier Paolo Gentiloni e il presidente francese Emanuel Macron in cui si farà anche il punto sulle sorti dei cantieri Stx - Palazzo Chigi si mostri indulgente verso un gruppo europeo che ha investito 5 miliardi in Italia tra Telecom (3,6 miliardi) e Mediaset (1,4 miliardi).

 

TIM TIM

Mercoledi invece Vivendi, oltre allo schiaffo della Consob aveva incassato anche quello dell' Agcom, che l' ha obbligata a depositare in un blind trust due terzi della sua quota di Mediaset. E così ora per evitare un' altra maxi multa, dopo aver schierato un parere del giurista Sabino Cassese e dell' avvocato Andrea Zoppini, Vivendi avrebbe ingaggiato tra i suoi consulenti anche il professor Umberto Tombari, storicamente molto vicino a Matteo Renzi. Se la multa potrebbe essere sviata, in ambienti vicini a Palazzo Chigi prevale la convinzione che è giusto che Telecom continui a gestire in autonomia un asset importante come la rete in rame e in fibra, viceversa è necessario che il governo riceva maggiori garanzie su Sparkle.

RETE TIM RETE TIM

 

Per questo oltre alla procedura già in essere sul gruppo che gestisce una rete internazionale di tlc e che prevede che alcune informazioni sensibili, siano gestite solo da manager provvisti del nulla osta di sicurezza - riservato solo ai cittadini italiani - apprezzerebbe che al vertice di un asset così sensibile ci fosse un manager gradito alle istituzioni.

 

sparkle sparkle

Oggi il presidente e ad di Telecom Sparkle è Alessandro Talotta, una delle poche prime linee che durante la gestione Vivendi non è mai stata messa in discussione. Detto questo l' attenzione delle istruzioni su Sparkle resta altissima, e fonti finanziarie riferiscono che in proposito il governo abbia dato mandato ad alcune banche d' affari per analizzare la situazione. Il timore che giustificherebbe l' intervento del golden power - riservato alle istituzioni quando un' azienda italiana che si occupa di attività sensibili (come le telecomunicazioni tra l' Italia e l' estero) è oggetto dell' interesse di un gruppo straniero - è che se Vivendi decidesse di vendere a un altro gruppo estero, su Sparkle potrebbero esserci gravi ricadute, a seconda di quale dovesse essere il futuro compratore del gruppo controllato da Telecom.

 

orange logo orange logo

Dato che la Sicilia per un verso e Marsiglia per un altro, sono i due maggiori snodi del Mediterraneo dove passano cavi sottomarini che collegano Israele, il nord Africa e il medio Oriente con tutta l' Europa fino alla Russia, per Sparkle il guaio maggiore sarebbe finire sotto l' egida di Orange, che gestendo lo snodo di Marsiglia, è il suo maggiore rivale. Concentrare le reti sottomarine sotto un' unica proprietà, significherebbe far terminare e quindi deviare, tutti i dati che dall' estero transitano in Italia (e viceversa) verso la Francia.

 

 

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