LA BRACCO FARMACEUTICA IN VENDITA - CINESI PRONTI A FARE IL COLPO GROSSO - DOPO LA CESSIONE DI UNA DIVISIONE A DOMPÈ PER 80 MILIONI, IL GRUPPO VALUTA QUELLA DI ALTRI COMPARTI. SI SCALDA UNA BANCA DEL DRAGONE, IN LINEA CON LE NUOVE DIRETTIVE DI PECHINO CHE HANNO GIÀ PORTATO ALL'ACQUISTO DI ESAOTE

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Gianluca De Maio per la Verità

Bracco e Balich - "The beauty of Imaging" Bracco e Balich - "The beauty of Imaging"

 

Più o meno un anno fa Bracco, la celebre azienda milanese, e Dompè, l' italianissimo gruppo biofarmaceutico, annunciarono un grande accordo. Diana Bracco, l' ex presidente di Assolombarda, cedette la propria divisione Farma per circa 80 milioni. Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ebbe a commentare la cessione con parole estremamente positive: «Le aziende si concentrano sul proprio core business». Che nel caso della Bracco è la diagnostica per immagini.

 

Presto il nome del gruppo milanese potrebbe tornare sulle colonne dei quotidiani economici.

Stando a quanto risulta alla Verità più di una divisione sarebbe in vendita e messa sul mercato. A farsi avanti sarebbe intenzionata una cordata legata a una delle principali banche cinesi, presente anche nella nostra penisola.

 

Bracco "The beauty of Imaging" Bracco "The beauty of Imaging"

D' altronde il recente congresso del Partito comunista cinese ha dato precise direttive di business: le acquisizioni nei gruppi farmaceutici sono benvenute, come dimostra un recentissimo blitz. Lo scorso dicembre Esaote, azienda genovese attiva nel settore delle apparecchiature biomedicali è passata di mano ed è finita a un consorzio cinese. L' azienda, che ha di recente inaugurato il nuovo stabilimento a Multedo (Genova), ha raggiunto un accordo definitivo con una cordata composto da sei fra società leader nel settore della tecnologia medicale e fondi di investimento con esperienze nella sanità.

 

diana bracco e livia pomodoro diana bracco e livia pomodoro

«Esaote continuerà a operare come operatore indipendente con l' headquarter a Genova e i centri di ricerca e sviluppo e di produzione in Italia e nei Paesi Bassi», ha rassicurato l' azienda tramite una nota. L' attuale amministratore delegato, Karl-Heinz Lumpi, rimarrà alla guida. A cambiare nelle prossime settimane sarà la compagine azionaria. Il consorzio ha infatti blindato il 100% di Esaote, incluse le quote detenute da Ares life sciences, Nb renaissance partners, Value Italy.

 

Altri dettagli si scopriranno nelle prossime settimane quando si perfezionerà l' operazione. «Siamo pronti per intraprendere una nuova entusiasmante fase con il sostegno dei nostri nuovi azionisti che sono fortemente impegnati nel settore medicale e credono in un grande futuro per Esaote», ha dichiarato Lumpi sottolineando il potenziale di crescita del mercato cinese che nel solo settore degli ultrasuoni vale 1,3 miliardi di euro.

DIANA BRACCO 1 DIANA BRACCO 1

 

Per inquadrare i numeri è bene capire che a spingere nella direzione biomedicale c' è un grande fondo di private equity lanciato da David Yu e da Jack Ma, l' imprenditore famoso in tutto il mondo per la sua piattaforma logistica e di ecommerce Alibaba. Bisogna anche tenere presente che il mercato dei medicinali e delle apparecchiature è in costante crescita in tutta la Cina. Nell' ultimo decennio il mercato è cresciuto mai meno del 20% all' anno. I circa 16.000 ospedali (quasi tutti pubblici) sono i continua espansione e necessitano di know how straniero. È facile immaginare che quello italiano sia ricercato. Le nostre aziende sono all' avanguardia e conosciute in tutto il mondo.

bracco e armani bracco e armani

 

Non è dato sapere che sviluppi prenderanno le trattative a casa Bracco. Di certo, Diana, la fondatrice, avrà modo di tenere le redini godendo di un punto d' osservazione preferenziale. Da maggio del 2016 affianca Cesare Romiti al vertice della Fondazione Italia-Cina.

 

BRACCO 2 BRACCO 2

Ricevendo l' incarico di vicepresidente ha dichiarato: «Con 250 milioni di cittadini benestanti previsti al 2022, la Cina diventerà il più grande mercato per i beni di consumo. Tocca a noi portare in Cina la nostra eccellenza e il nostro know how, una strada da imboccare sia per le grandi aziende che per le piccole e medie imprese. L' Italia è diventata una delle principali mete di destinazione degli investimenti cinesi, ma si deve fare ancora molta strada per supportare la presenza italiana in Cina». Vedremo se la tesi teorica da vicepresidente possa trasformarsi in una presa di posizione concreta. La trattativa è soltanto agli albori. Potrebbero cambiare tante cose.

Gustavo Bracco Gustavo Bracco

 

 

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