Massimiliano Peggio per ‘La Stampa’
Le Fiamme Gialle hanno fatto visita agli uffici direzionali di Unipol e degli advisor che si erano occupati della fusione con le società della costellazione Fonsai, un tempo sotto il dominio incontrastato dei Ligresti. Ieri mattina la Procura di Torino ha inviato gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria a Milano e a Bologna con l’incarico di «ottenere materiale documentale» relativo alla procedura di determinazione dei concambi stabiliti per la fusione tra le società assicurative, dando vita a UnipolSai. Una delle più complesse operazioni di alta finanza degli ultimi anni, per di più avvenuta nel pieno della bufera giudiziaria che ha travolto la famiglia di Salvatore Ligresti, finito alla sbarra con i figli per falso in bilancio e aggiotaggio informativo.
Non un sequestro di atti, va detto per precisione, ma una semplice «richiesta di acquisizione di documenti». I finanziari si sono presentati nelle sedi della Goldman Sachs, advisor di Fonsai; di Banca Leonardo, per Premafin; di Lazard, per Unipol; di Rothschild, per Milano Assicurazioni. Altra documentazione è stata acquisita negli uffici della JP Morgan e di vari consulenti coinvolti nell’operazione. Al vaglio le analisi degli esperti, le valutazioni sul valore patrimoniale delle società, le relazioni per arrivare alla determinazione del concambio.
Acquisiti anche i piani industriali di Unipol, allo scopo di icostruire il quadro generale delle strategie aziendali messe in campo dalla compagnia assicurativa in vista del matrimonio societario con Fonsai. Matrimonio che ha poi sollevato polemiche e sospetti sull’attività di vigilanza della Consob.
Così la Procura di Torino risponde ai colleghi di Milano, impegnati ad indagare sugli stessi fronti. Un sottile braccio di ferro giudiziario che rischia, prima o poi, di aprire una procedura formale sulla competenza dell’inchiesta. Va ricordato che una parte del processo Fonsai, quello che riguarda Paolo Ligresti, è stato portato a Milano, per competenza, mentre la parte principale che riguarda il padre Salvatore e gli ex manager Fonsai è rimasto a Torino.
Ed è proprio dal ceppo dell’inchiesta Fonsai che si sono aperti questi nuovi orizzonti d’indagine, sui quali stanno lavorando da alcuni mesi i pm torinesi Marco Gianoglio e Vittorio Nessi. Ambito che ha portato all’inscrizione nel registro degli indagati per l’ipotesi di Carlo Cimbri, e altri quattro manager coinvolti nell’operazione di fusione. aggiotaggio, in «tandem» con i colleghi milanesi, l’amministratore delegato di UnipolSai