Giampiero Calapà per "Il Fatto Quotidiano"
FRATELLI DELLA VALLEUn assessore che si dimette dall'incarico dopo polemiche con i Della Valle. Si era già visto a Firenze: così come Giovanni Gozzini nel settembre 2008 lasciò l'amministrazione Domenici (dopo aver detto che il patron della Fiorentina avrebbe dovuto infilarsi il progetto di Cittadella Viola, megastadio e non solo, in quel posto), ora tocca a Barbara Cavandoli abbandonare la guida dell'assessorato allo sport, causa un'escalation di tensione sempre con il club viola.
La prima tegola sulla giunta di Matteo Renzi cade mentre, ironia della sorte, il sindaco-boyscout si trova negli Stati Uniti, proprio nei giorni dello smacco elettorale del suo "eroe" Obama, che ha perso a favore dei repubblicani il seggio che fu dei Kennedy. Ma Renzi non demorde e rivela di voler invitare il presidente a Firenze per l'anno Vespucciano, oltre ad annunciare un "accordo con National Geographic che porterà al bilancio comunale 250 mila dollari". L'unica riflessione pubblica sulla bufera politica che ha travolto un suo assessore la affida a Facebook: "Le vicende fiorentine si chiariranno al rientro, adesso lavoro per Firenze negli Stati Uniti".
La lettera di dimissioni di Barbara Cavandoli, una faccia nuova davvero nella politica della città, da sempre impegnata nell'associazionismo sportivo, forse meritava qualcosa di più. Anche perché l'ormai ex assessore ha scritto nero su bianco di non riuscire più "a vedere il sogno", utilizzando alla rovescia una terminologia molto renziana.
MATTEO RENZI - Copyright PizziLe dimissioni sono l'esplosione di una situazione ormai insostenibile per Cavandoli, furente per esser stata lasciata sola a prendersi le critiche del mondo intero a inizio campionato, quando il manto erboso del Franchi sembrava un campo di patate. Sempre sola quando a novembre gli impegni della Fiorentina in Champions hanno fatto saltare il test match ormai fissato della Nazionale di rugby. Ancora sola di fronte a un'offensiva dei Della Valle contro il comune sulla gestione dello stadio (durata della convenzione e canoni d'affitto) e dei campi d'allenamento, con sullo sfondo l'irrisolta questione della Cittadella.
Barbara CavandoliLeonardo DomeniciLasciata sola da un Pd impalpabile, mai sentito Lapo Pistelli in questi mesi, la cui corrente Cavandoli rappresentava in giunta. E alla fine si è sentita abbandonata anche dal sindaco, lui sì nel braccio di ferro con i Della Valle ci ha messo la faccia più di una volta, ma la realpolitik lo ha infine convinto ad accettare subito queste dimissioni e ad assegnare la delega allo sport al suo vice, Dario Nardella.
Giovane quanto Renzi, ma non una faccia nuova, anzi. Non che tra lui e l'ex sindaco Leonardo Domenici corresse buon sangue, ma Nardella, nella scorsa legislatura presidente della commissione cultura, è l'uomo giusto per ritornare al tavolo con i Della Valle abbandonando l'ascia di guerra e ogni pretesa di accordi che non siano al ribasso per la città.