#1 CONFINDUSTRIA MARCIA SU PARMA CON LA MARCEGAGLIA E LA CRISCUOLO PER ASCOLTARE IL CAVALIERE DELL’OTTIMISMO E LE PROFEZIE DI ROUBINI - #2 MENTRE GALATERI SCRIVE POESIE, I POTERI FORTI DI TELCO ORDINANO A BEBè BERNABÈ DI NON FARE LA GUERRA A TRONCHETTI - #3 I SOGNI DI GUIDO ROSSI RESTANO NEL CASSETTO. SENZA AUTOCRITICA E CON UNA BELLA FACCIA TOSTA - #4 BENETTON SMEMORANDO: SE L’AV NON INTERESSA PERCHÉ HA CHIESTO LA LICENZA PER IL TRASPORTO SULLE FERROVIE? -

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1 - LA MARCIA DI CONFINDUSTRIA SU PARMA CON LA MARCEGAGLIA E LA CRISCUOLO PER ASCOLTARE IL CAVALIERE DELL'OTTIMISMO E LE PROFEZIE DI ROUBINI...
Migliaia di imprenditori (5mila secondo il "Corriere della Sera") stanno preparando le valigie per il grande convegno che la Confindustria ha organizzato a Parma da domani pomeriggio fino alle 12 di sabato.

EMMA MARCEGAGLIAEMMA MARCEGAGLIA EMMA MARCEGAGLIAEMMA MARCEGAGLIA

A quell'ora salirà sul palco il Sultano di Palazzo Chigi che dovrà affrontare una platea carica di attese. Berlusconi sa che la presenza di tanti piccoli e medi imprenditori del Nord-Est va solleticata con le corde del populismo e con un altro libro dei sogni dentro il quale si deve riaffermare il primato di quella "politica del fare" che piace tanto ai brambilla leghisti. Non è questa la corda che vorrebbe toccare invece Emma Marcegaglia, preoccupata che le nuove parole d'ordine sul federalismo e il presidenzialismo possano sommergere un'analisi approfondita.

La presidente di Confindustria si è tenuta stretta la delega per il Centro Studi e questo fa capire l'importanza che vuole dare alle analisi economiche più approfondite. In questo senso è stato concepito il programma di Parma dove a parlare per primo sarà Luca Paolazzi, il direttore del Centro Studi al quale toccherà il compito di presentare i risultati di una ricerca sulla libertà di impresa.

"Libertà e benessere per l'Italia del futuro" sono i temi del convegno, approfonditi in modo congiunto dal Centro Studi di viale dell'Astronomia e dall'Istituto Bruno Leoni, un centro di ricerca poco noto dedicato a uno studioso liberale e guidato dall'economista Sergio Ricossa. Poi toccherà alle prime donne della politica e delle imprese scendere in campo per dire la loro opinione nella grande sala della Fiera di Parma dove gli sponsor (IntesaSanPaolo, Pirelli, Barilla, Parmalat) non hanno badato a spese.

FRANCO BERNABEFRANCO BERNABE MARIA CRISCUOLOMARIA CRISCUOLO

Alla Marcegaglia spiace che all'ultimo momento siano venute meno alcune presenze internazionali. Quando 20 giorni fa Dagospia anticipò il programma del Convegno che circolava nelle stanze di Confindustria, si potevano leggere tra i partecipanti i nomi del ministro francese Christine Lagarde (la donna con la frezza bianca che non eccita le brame di Sarkozy) ed era prevista anche la partecipazione del ministro dell'economia tedesco.

All'ultimo minuto gli esponenti dei due governi europei hanno declinato l'invito, ma per fortuna non si è tirato indietro il Commissario alla Concorrenza Almunia ed è arrivata la bella notizia che il folletto delle catastrofi Nouriel Roubini parteciperà per fare le sue profezie sul futuro dei mercati. L'economista della New York University salirà sul palco alle 11 di sabato, poco prima del premier di Palazzo Chigi che avrà buon gioco a ribaltare le previsioni apocalittiche del riccioluto professore.

E alla fine dei lavori i vari Tronchetti, Colaninno, Marchionne, Passera e Riotta si precipiteranno al buffet preparato con cura dall'organizzazione del Convegno affidata all'onnipresente Maria Criscuolo, titolare della società Triumph, la ditta chiamata in causa più volte nello scandalo Bertolaso.

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2 - MENTRE GALATERI SCRIVE POESIE, I POTERI FORTI DI TELCO ORDINANO A BERNABÈ DI NON FARE LA GUERRA A TRONCHETTI...
Gli uscieri di TelecomItalia hanno trascorso la Pasqua leggendo alle loro famiglie il ponderoso articolo che Gabriele Galateri di Genola ha pubblicato sabato sul "Sole 24 Ore".

E la stessa cosa ha fatto Franchino Bernabè, che nonostante un bagaglio di cultura formidabile è andato su Google per capire le dotte citazioni del suo presidente. Nessuno immaginava che il conte Galateri, dopo aver perso la vicepresidenza di Generali, si chiudesse nel suo ufficio per scrivere un articolo ispirato sui "valori dimenticati". E nessuno, né gli uscieri tanto meno Franchino, conoscevano i nomi di Fareed Zakaria e di Reinhard Marx, citati nelle quattro colonne del sublime articolo.

Poi hanno capito che il primo, Zakaria, è un giornalista indiano di 46 anni che ha scritto un manifesto del capitalismo, mentre il secondo è l'arcivescovo cattolico di Monaco che porta lo stesso cognome del padre del Manifesto comunista.

gilberto benetton 01 lapgilberto benetton 01 lap Gilberto Benetton - azionista della holding SintoniaGilberto Benetton - azionista della holding Sintonia

L'esibizione letteraria di Galateri, un uomo baciato dalla fortuna e dalle frequentazioni con la Sacra Famiglia degli Agnelli, lascia il tempo che trova perché Franchino ha ben altri problemi per la testa. La vicenda che ha coinvolto TelecomItalia Sparkle e Fastweb gli ha tolto di mezzo la figura di Stefano Parisi che era il più forte concorrente alla guida dell'azienda. Restano però i problemi legati all'approvazione del bilancio che è slittata a giugno e al sequestro di 298 milioni per evitare il Commissariamento della Procura. Bernabè ha scaricato le colpe di Sparkle sul passato e sulle spalle di Ruggiero e di alcuni collaboratori infedeli.

Poi nella lettera inviata ai dipendenti all'indomani dello scandalo, ha chiamato in causa la gestione di Tronchetti Provera. Il marito di Afef si è sentito colpito dall'accusa sugli "errori del passato" e ha definito intollerabile il tentativo di Franchino di portare gli orologi indietro.

Per dimostrare la sua scarsa considerazione dell'attuale management di Telecom, Tronchetti ha fatto scendere in campo il suo collaboratore per i rapporti con i media, Maurizio Abet, che in una lettera pubblicata sul "Corriere della Sera" il 21 marzo ha ricordato a Bernabè che fino al settembre 2006 quando Tronchetti lasciò la presidenza, non c'era mai stata alcuna segnalazione di irregolarità. Il giovane Abet ha ricordato invece che nella primavera del 2008, "le presunte irregolarità erano state segnalate dall'Audit" e quindi "il confronto con la cronologia degli avvenimenti non regge e diventa un esercizio scivoloso che allontana dalla verità".

GALATERI DI GENOLAGALATERI DI GENOLA

Gli uscieri di Telecom si aspettavano che dopo lo scambio di rasoiate tra Tronchetti e Bernabè si aprisse una guerra a base di ricorsi e che Telecom imboccasse la strada della causa per danni. In realtà non è così e non avverrà nulla di simile perché a Dagospia risulta che grazie alla mediazione di alcuni soci forti di Telco, Franchino ha deciso di piegare le ali e di non intraprendere alcuna azione di rivalsa.

3 - I SOGNI DI GUIDO ROSSI RESTANO NEL CASSETTO. SENZA AUTOCRITICA E CON UNA BELLA FACCIA TOSTA...
C'è un uomo a Milano con la testa da genio e la faccia da mastino che su Telecom potrebbe raccontare molte cose.

È Guido Rossi, il giurista e superavvocato che per due volte è stato alla guida dell'azienda, ma adesso preferisce tacere. Questo professore quasi 80enne, figlio di una modesta impiegata al Comune e protagonista di grandi operazioni finanziarie, non ha più voglia di sognare. Quando ha lasciato la presidenza di Telecom nell'aprile 2007 si è tolto qualche dente contro la gestione di Tronchetti Provera.

fareed zakariafareed zakaria

Un anno prima aveva sognato di salvare il calcio italiano devastato da Calciopoli e la sua scelta di fare il Commissario della Figc era legata soprattutto alla passione per la squadra di Moratti. Anche questo sogno è rimasto nei cassetti dello studio foderato di pandette e di parcelle che il vecchio amico di Enrico Berlinguer e della sinistra occupa nel cuore di Milano.

La stessa fine rischia di fare il terzo sogno, quello di salvare il capitalismo malato dal potere della finanza internazionale e da quello che definisce "tribale" dei piccoli banchieri italiani. La prova della sua delusione è nell'intervista apparsa ieri su "Repubblica" in cui SuperGuido plaude ai freni sugli stipendi dei banchieri, ma con una grande faccia tosta attacca le grandi lobby finanziarie. Nel mirino c'è soprattutto Goldman Sachs, la merchant bank "che vanta affiliati sia nelle istituzioni americane sia all'estero", e che sta frenando Obama sull'introduzione delle nuove regole (Global legal standard).

Stefano ParisiStefano Parisi

Da un uomo come lui che con la grande finanza ha fornicato fin dagli anni ‘80, ci si aspettava un po' di autocritica, ma il tempo fa sconti alla memoria e Guidone non se la sente di guardare all'indietro. Anzi, con generosità inattesa arriva a dire che "finora la politica non è entrata in modo clamoroso nelle vicende bancarie anche se qui bisogna piantare dei paletti" perché a suo dire la giostra delle nomine non risolve i problemi alla radice.

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4 - BENETTON SMEMORANDO: PERCHÉ HA CHIESTO LA LICENZA PER IL TRASPORTO SULLE FERROVIE?
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che ieri dal quartier generale di Benetton è arrivata a Dagospia la smentita di un interesse della famiglia dei pullover per l'Alta Velocità.

A Ponzano Veneto si sono dimenticati che nei cassetti del palazzo-obitorio dove regna Mauro Moretti, esiste da tempo la domanda formulata dal Gruppo per ottenere la licenza nel trasporto ferroviario dei passeggeri e delle merci. Allo stesso modo va ricordato che i manager di Benetton stanno dialogando da tempo con le Ferrovie austriache per entrare nel business dell'Alta Velocità".

 

 

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