1 - JOBS STA MALE, SI FERMA ANCORA «DEVO PENSARE ALLA MIA SALUTE»
Massimo Gaggi per il \"Corriere della Sera\"
Steve Jobs, il fondatore, grande capo e «mago» della Apple, è costretto dalla sua malattia a fermarsi di nuovo. L\'uomo azienda che ha rivoluzionato la tecnologia e il design informatico inventando intere categorie di nuovi prodotti - l\'iPod venduto in 250 milioni di esemplari, il telefonino con lo schermo «touch» , la «tavoletta» iPad imitata da tutti i grandi produttori di «hardware» che al recente salone dell\'elettronica di Las Vegas hanno presentato i loro «cloni» - ha comunicato ai suoi dipendenti che ha deciso di prendersi un altro periodo di aspettativa per motivi di salute.
Tim Cook e Steve JobsJobs rimarrà amministratore delegato e continuerà a seguire la Apple da lontano, ma la gestione quotidiana del gruppo verrà delegata al direttore generale Tim Cook: un manager di 50 anni che gode della piena fiducia del capo, da lui già sostituito in occasione di una precedente «emergenza sanitaria».
Dal 2004, infatti, Jobs è afflitto da gravi problemi di salute. Prima un tumore al pancreas: sembrava spacciato ma, come raccontò lui stesso, i medici scoprirono che la malattia si era presentata in una rara forma curabile, sia pure con difficoltà. Operato tornò al lavoro.
Tim CookPoi, però, ci fu una ricaduta. Un lungo periodo buio per l\'uomo e di grande inquietudine per quelli che avevano investito nella sua società. Poi, all\'improvviso, un anno e mezzo fa Jobs tornò in scena. Magrissimo ma con molta «verve» e pronto a ironizzare su quelli che l\'avevano già dato per morto: venne reso noto che durante quel lungo periodo Jobs aveva subito un trapianto di fegato, affrontando poi una lunga convalescenza. Allora la sua uscita di scena, comunicata senza fornire alcuna indicazione sul suo stato di salute, fu aspramente criticata dagli operatori del mercato che non vogliono sentir parlare di «privacy» anche davanti all\'umanissima battaglia di un uomo contro una malattia implacabile.
Soprattutto se quell\'uomo è anche l\'imprenditore il cui genio è alla base del valore attribuito dalla Borsa alla Apple. Un valore che nel corso del 2010 ha addirittura superato quello di Microsoft rendendo il gruppo di Cupertino la società delle tecnologie digitali di maggior valore al mondo. Ancora pochi giorni fa gli analisti si chiedevano per quanto ancora potesse durare il miracolo, visto che tutti i produttori del mondo stanno cercando di copiare le idee di Jobs, mettendo sul mercato macchine ancor più potenti e meno costose.
logo appleLa risposta, fin qui, l\'ha data lo stesso Jobs: una lepre impossibile da agguantare, capace ogni volta di schizzare in avanti, di sorprendere tutti con un nuovo prodotto. Con l\'iPad, ad esempio, ha creato addirittura un nuovo modo di leggere i giornali, oltre ai libri, e ha reso possibile la creazione di nuovi quotidiani digitali concepiti espressamente per essere fruiti sul «tablet» .
Il primo, The Daily di Rupert Murdoch, doveva essere presentato proprio domani a San Francisco dal vecchio editore e dallo stesso Jobs. L\'appuntamento era stato annullato giovedì scorso con motivazioni un po\' fumose (il mancato completamento della messa a punto del sistema di pagamento online). Ora si capisce che c\'era di mezzo dell\'altro. La lepre tornerà a correre? Amici, azionisti e milioni di fan che collezionano i suoi prodotti «di culto» lo sperano ardentemente.
Ma lui, anche stavolta, non ha dato alcuna indicazione. Secondo gli esperti di medicina potrebbe trattarsi ancora delle conseguenze del vecchio tumore che, dopo il pancreas, avrebbe attaccato il fegato e, ora, qualche altro organo. Più probabilmente, però, si tratta di conseguenze del trapianto: un tipo di intervento che sconvolge il sistema immunitario e rende il paziente estremamente vulnerabile.
Ipad AppleDiciotto mesi fa, al suo ritorno in azienda, Jobs aveva un aspetto emaciato ma anche rinvigorito. Nelle ultime occasioni pubbliche, invece, era apparso di nuovo debole. I suoi giorni di lavoro in azienda si erano progressivamente ridotti a due a settimana. Poi la decisione di fermarsi. Con una lettera ai dipendenti (data anche alla stampa) scritta col suo solito stile laconico: «Devo fermarmi per delle cure, ma amo talmente tanto la Apple che tornerò appena possibile. Ho grande fiducia in Tim e negli altri manager: sapranno attuare i piani già delineati per il 2011. La mia famiglia e io vi preghiamo di rispettare la nostra privacy» .
Ipad AppleCon la Borsa di New York chiusa per una festività, la reazione del mercato è venuta dall\'Europa: il titolo Apple ha perso il 7,5 per cento alla Borsa di Francoforte. Le cose andranno altrettanto male oggi a Wall Street se non arriverà qualche indicazione rassicurante: i finanzieri, si sa, hanno il cuore duro.
2 - IL NUMERO DUE: PAPÀ OPERAIO E VITA DA SINGLE...
Maria Teresa Cometto per il \"Corriere della Sera\"
Non perde la calma scoppiando in accessi di collera. Ama il basso profilo e lavorare dietro le quinte. Il suo carattere insomma è l\'opposto di Steve Jobs, famoso per il suo protagonismo e le sue sfuriate. Ma Timothy Cook, il 50enne responsabile operativo in pectore di Apple, condivide al 100% la filosofia del fondatore della «Mela» e la sa mettere in pratica tanto bene da calmare le ansie degli investitori.
steve-jobs-apple-giovaneL\'ha già fatto due volte, per due mesi nel 2004 e cinque mesi nel 2009: promosso a pieni voti, come mostra l\'andamento delle azioni di Apple in Borsa durante il suo interregno (+60% nei cinque mesi del 2009 contro il +18% dell\'indice Nasdaq) e come mostrano le offerte ricevute da due rivali dell\'azienda di Cupertino, Motorola (telefonini) e Dell (computer), che lo volevano come loro ceo. Cook è rimasto fedele a Jobs, pur mantenendo la carica solo di chief operating officer (responsabile operativo), senza sedere nel consiglio di amministrazione.
La sua abilità di manager si era mostrata fin dal suo ingresso in azienda nel 1998: incaricato di risolvere i problemi del sistema della catena di fornitori, Cook fu decisivo nel riorganizzare l\'intero modello di business della Apple, chiudendo fabbriche e magazzini ed esternalizzando la produzione con l\'outsourcing. «Cook ha trasformato un\'azienda che era sull\'orlo della bancarotta in una che genera enormi quantità di cash», sostiene l\'analista Charlie Wolf della finanziaria Needham &Co.
Rupert Murdoch con telecomando SkyPrima del \' 98 Cook lavorava alla Compaq e prima ancora era stato 12 anni con Ibm. Ha umili origini: è nato in Alabama da un operaio dei cantieri navali e da una casalinga; si è laureato in Ingegneria nell\' 82 alla Auburn University, l\'università pubblica dell\'Alabama e ha ottenuto l\'Mba nell\' 88 dalla Duke University, North Carolina. Negli anni ha accumulato milioni di dollari in azioni Apple: nel solo 2010 ha guadagnato circa 59 milioni di dollari fra salario, bonus e compensi in azioni.
Ma mantiene una vita semplice: scapolo, vive in affitto in un appartamento a Palo Alto; si mantiene in forma in palestra, bicicletta e sui sentieri del Yosemite Park; è «drogato» di lavoro, famoso per inviare email ai suoi collaboratori alle 4.30 del mattino e tenere riunioni telefoniche la domenica notte.