Elena Del Maso per www.milanofinanza.it
Il Creval ha chiuso il 2017 con una perdita netta di 332 milioni, in calo dello 0,38% rispetto ai 333,1 milioni dello stesso periodo 2016. Banca Imi però si era attesa un rosso di 429 milioni di euro. Intanto il titolo cede a Piazza Affari lo 0,85% a 10,55 euro alle ore 10:55, mentre tutti gli indici continuano a viaggiare in perdita. Il margine di interesse nel 2017 cala a 392 milioni (-7% anno su anno), anche in questo caso gli analisti di Banca Imi si erano aspettati una cifra leggermente inferiore, 388 milioni.
Scende anche la raccolta diretta a 19,6 miliardi dai 21,1 miliardi nel 2016. Quella indiretta si attesta a 11,3 miliardi registrando una flessione del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I proventi operativi raggiungono 508 milioni di euro a fronte di 708 milioni di euro del periodo di confronto. Gli oneri operativi totalizzano 492 milioni di euro rispetto a 590 milioni di euro del 2016.
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In attesa dell’avvio dell'aumento di capitale da 700 milioni di euro, che dovrebbe concludersi entro le elezioni del 4 marzo prossimo, il patrimonio netto di pertinenza del gruppo al 31 dicembre 2017 cala a 1,442 miliardi di euro rispetto a 1,753 miliardi al 31 dicembre 2016. Il patrimonio netto tangibile al 31 dicembre 2017 è di 1,398 miliardi rispetto a 1,708 miliardi di euro al 31 dicembre 2016 e a 1,316 miliardi del 30 settembre scorso.
Il Cet 1 ratio phased in è al 10,6% così come il Tier 1, mentre il Total capital ratio si attesta al 12,5%, dati superiori rispetto ai requisiti patrimoniali specifici minimi Srep stabiliti per il gruppo Creval , ma sotto la media di mercato degli istituti italiani. Al 30 giugno il Cet 1 di Mediobanca si assestava al 13,5%, quello di Bper al 13,17%, Intesa Sanpaolo era al 13%, Unicredit al 12,8%.
Venerdì sera a mercati chiusi il Creval ha comunicato che Commerzbank e Jefferies in qualità di Senior Joint Bookrunners e Keefe, Bruyette & Woods ed Equita Sim in qualità di Joint Bookrunner, sono entrati a far parte del consorzio di garanzia dell'aumento di capitale previsto dal nuovo piano industriale del gruppo per un importo massimo di 700 milioni di euro, sottoscrivendo un accordo di pre-underwriting in linea con quello sottoscritto dalle altre banche già presenti nel consorzio.