O CRESCI O MUORI – COME DRAGHI, CARLO MESSINA CONTRO LA POLITICA DEI BONUS E RISTORI (DEBITO CATTIVO) A FAVORE DI INVESTIMENTI SULLE INFRASTRUTTURE: ''SE IL PIL NON CRESCERÀ ALMENO DEL 2%, IL DEBITO SARÀ DIFFICILE DA GESTIRE E C'È IL RISCHIO DI ESSERE COSTRETTI A INTERVENIRE SUL RISPARMIO DEGLI ITALIANI" – RISIKO: "IL NOSTRO PAESE DOVRÀ DISPORRE DI DUE-TRE GRUPPI BANCARI FORTI" - L’AD DI BANCO BPM CASTAGNA: “SIAMO FAVOREVOLI A UNA SPINTA VERSO IL CONSOLIDAMENTO” (VERSO BPER?)

-

Condividi questo articolo


carlo messina carlo messina

Jacopo Orsini per "il Messaggero"

 

Se non riparte la crescita, il debito sarà difficile da gestire e c' è il rischio di essere costretti a intervenire sul risparmio degli italiani. Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, la prima banca del Paese, intervenendo ieri al webinar si è concentrato su come far ripartire l' economia e come spendere i soldi in arrivo dall' Europa.

 

Secondo Messina è necessario focalizzare gli interventi «su poche cose» che consentano di «accelerare la crescita». Oltre che su green e digitale, ha sottolineato, gli sforzi vanno diretti sulle infrastrutture, «che generano subito la ripartenza del Pil» e sulla formazione. Il capo di Intesa ha poi sottolineato che «oggi è indispensabile fare debito, si sta facendo in tutto il mondo» ma che deve essere accompagnato dalla crescita altrimenti rischia di non essere sostenibile.

 

ubi intesa ubi intesa

«Le risorse del Recovery Fund devono servire per far ripartire l' economia reale e bisogna fare poche cose, non interventi a pioggia». Se il Pil «non crescerà almeno del 2% ci troveremo con un debito difficilmente gestibile nel confronto con gli altri paesi», ha proseguito il banchiere. Bisogna investire in infrastrutture, green, digitale e formazione e combinare tutte queste cose per far crescere l' economia, «altrimenti bisognerà fare delle manovre strategiche sul debito o sul patrimonio degli italiani e non credo che sia assolutamente auspicabile».

MUSTIER MESSINA MUSTIER MESSINA

 

«Credo che l' anno prossimo dovremo fare una riflessione sulla sostenibilità del debito - ha detto ancora Messina - perché sarà difficile sostenerlo a livello mondiale se non accompagnato dalla crescita». Quanto alla situazione per quest' anno, l' attesa è per una riduzione del Pil «molto forte», fino al 10%, e l' anno prossimo un rimbalzo tra il 3 e 5%.

alberto nagel carlo messina alberto nagel carlo messina

 

CASTAGNA E IL RISIKO BANCARIO

Messina ha poi parlato di aggregazioni bancarie. «Credo che oggi ci sia la consapevolezza che bisogna accelerare, ci sono diversi soggetti sul mercato che possono combinarsi tra di loro - ha osservato - Credo sia indispensabile che questo accada il prima possibile, perché quando ci sarà il round dei consolidamenti europei il nostro paese dovrà disporre di due-tre gruppi bancari forti che potranno posizionarsi come leader per favorire l' Italia in Europa».

 

giuseppe castagna giuseppe castagna

Anche Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, uno degli istituti che potrebbe essere protagonista del prossimo round di aggregazioni bancarie, riprendendo le parole di Messina ha detto di essere favorevole a nuove unioni nel settore. «Siamo assolutamente favorevoli a una spinta verso il consolidamento, d' altra parte noi siamo stati forse i primi a muoverci tre anni e mezzo fa con la fusione tra Bpm e Banco.

 

Oggi ci sentiamo pronti a fare un' altra operazione», ha confermato Castagna. Una aggregazione sarebbe importante, ha aggiunto, «per efficientare la banca, per ridurre i costi, per spingere sulla digitalizzazione e per offrire servizi sempre migliori». Quanto al trend straordinario delle Borse, Castagna ha introdotto il tema del forte scostamento con l' andamento delle economie reali; tema ripreso subito dopo da Alessandra Losito, direttore generale di Pictet Wealth Management Italy, che ha parlato di reazione pronta della politica fiscale e monetaria per fronteggiare la violenta correzione subita dai mercati in primavera. «La reazione dell' Europa questa volta è stata tempestiva», ha notato Losito, sottolineando come ora ci potrebbe essere «finalmente un ritorno dei capitali esteri in Europa e in particolare in Italia».

Carlo Messina Carlo Messina giuseppe castagna 1 giuseppe castagna 1 Carlo Messina Carlo Messina

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...