DAZI E CONTROCAZZI - TRUMP ''GRAZIA'' L'UNIONE EUROPEA: ALTRI 30 GIORNI SENZA VINCOLI SU ACCIAIO E ALLUMINIO. BRUXELLES: ''NON TRATTEREMO SOTTO MINACCIA''. MA QUELLA È ESATTAMENTE LA STRATEGIA NEGOZIALE DEL PRESIDENTE AMERICANO. CHE INTANTO CONCEDE L'ESENZIONE PERMANENTE ALLA COREA DEL SUD, IL CUI LEADER CHIEDE PER LUI IL NOBEL PER LA PACE DOPO L'ABBRACCIO CON KIM JONG UN

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1.DAZI: UE A USA 'NON NEGOZIEREMO SOTTO MINACCIA'

merkel, macron may merkel, macron may

 (ANSA) "L'Ue ha indicato la sua disponibilità a discutere le questioni di accesso al mercato di interesse, ma ha anche chiarito che, come partner e amico di lunga data degli Usa, non negozierà sotto minaccia". Così in una nota la Commissione europea dopo la decisione del presidente Donald Trump di prorogare l'esenzione dall'Ue dai dazi per l'importazione di acciaio e alluminio, fino al primo giugno. "Qualsiasi futuro programma di lavoro transatlantico - si legge - deve essere equilibrato e reciprocamente vantaggioso".

 

2.UE, DECISIONE USA PROLUNGA INCERTEZZA MERCATO

trump e merkel 6 trump e merkel 6

 (ANSA) - "La decisione degli Stati Uniti" di "prorogare per un breve periodo" l'esenzione dell'Ue dalle tariffe all'importazione di acciaio e alluminio, "prolunga l'incertezza del mercato, che sta già influenzando le decisioni delle imprese". Così la Commissione europea in un comunicato "prende nota" della decisione del presidente Usa Donald Trump. "L'Ue - insiste Bruxelles - deve essere esentata completamente e permanentemente da tali misure, che non possono essere giustificate sulla base della sicurezza nazionale".(

 

3.TRUMP PRENDE TEMPO, ALTRI 30 GIORNI ALLA UE SUI DAZI

 (ANSA) - Donald Trump concede all'Europa altri 30 giorni per trattare. Il presidente americano estende al 1 giugno il termine ultimo per l'imposizione dei dazi sull'alluminio e l'acciaio, rimandando di fatto la decisione sulla loro entrata in vigore e potenzialmente posticipando una guerra commerciale. L'annuncio della Casa Bianca arriva a poche ore dalla scadenza del primo maggio, data inizialmente indicata per l'entrata in vigore di dazi del 25% sull'import di acciaio e del 10% su quello di alluminio. L'estensione delle trattative riguarda non solo l'Ue ma anche il Canada e il Messico, con i quali gli Stati Uniti sono impegnati a rivedere l'accordo di libero scambio del Nafta.

trump e macron 1 trump e macron 1

 

 ''L'amministrazione ha raggiunto un accordo definitivo con la Corea del Sud per l'import di acciaio. E ha raggiunto - si legge in una nota della Casa Bianca - accordi di principio con Argentina, Australia e Brasile, i cui dettagli saranno finalizzati a breve. L'amministrazione estende le trattative con Canada, Messico e Unione Europea per altri 30 giorni. In tutte queste trattative, l'amministrazione e' concentrata su quote che frenano l'import e tutelano la sicurezza nazionale.

trump e merkel 4 trump e merkel 4

 

Questi accordi mettono in evidenza la strategia di successo dell'amministrazione Trump nel raggiungere risultati con gli alleati tutelando la nostra sicurezza''. Per l'Ue si tratta di una 'concessione' temporale importante per tentare di arrivare all'obiettivo di un'esenzione permanente dai dazi. Il deficit commerciale degli Stati Uniti con l'Ue e' balzato dai 17 miliardi di dollari del 1997 ai 151,4 miliardi del 2017. Un rosso causato dalle importazioni manifatturiere dalla Germania: solo lo scorso anno gli Usa hanno acquistato 117,7 miliardi di prodotti Made in Germany, il 27% delle totali importazioni dall'Ue.

 

 Nelle ultime settimane l'Ue ha lavorato per centrare il suo obiettivo con le missioni americane del presidente francese Emmanuel Macron e della cancelliera tedesca Angela Merkel. Le trattative sono andate avanti fino all'ultimo minuto, con colloqui telefonici fra i rappresentati Ue e funzionari dell'amministrazione americana. Parigi, Berlino e Londra hanno fatto fronte comune con un ultimatum a Washington.

 

CARLO CALENDA CARLO CALENDA

 Una mossa vista con scetticismo dal ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda. "Non spetta a me, ma io non avrei sottoscritto" l'ultimatum a Trump deciso da Macron, Merkel e May "e non perché sono a favore dei dazi, ma perché bisogna tenere i toni molto bassi e stare molto attenti a non costruire una situazione che rischia di sfuggirci di mano'' ha detto Calenda nelle ultime ore, lasciando comunque intravedere come aperti i margini della trattativa erano ancora aperti. ''Potrebbe anche arrivare un'altra proroga" aveva detto. E cosi' e' stato: l'Ue ha altri 30 giorni.

 

 

4.«TRUMP SI MERITA IL NOBEL» LO DICE PURE IL RENZI DI SEUL

Glauco Maggi per ''Libero Quotidiano''

 

 A Trump il Nobel per la Pace? Quando qualche avvisaglia dell' impensabile notizia era emersa un paio di mesi fa, seminando panico sulla stampa liberal, era stato lo stesso Olav Njolstad, il direttore dell' Istituto per la selezione del vincitore, ad intervenire con una dichiarazione ufficiale di smentita: «Abbiamo buone ragioni per credere che la nomination sia stata falsificata».

kim jong un moon jae in kim jong un moon jae in

 

Sarà anche, alla fine, che l' attuale presidente americano non riceverà mai questo «onore», che va scritto tra virgolette dopo che l' hanno vinto Jimmy Carter e Barack Obama, ma la news è sempre meno fake, almeno dal punto di vista della sostanza politica. Ieri, infatti, le agenzie non hanno potuto fare a meno di riportare che il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, aveva pubblicamente fatto sua la proposta, dando l' endorsement per il Nobel a Trump.

 

Il commento di Moon è arrivato come risposta a un messaggio di congratulazioni di Lee Hee-ho, vedova del defunto presidente sudcoreano Kim Dae-jung, in cui la ex first Lady aveva affermato che Moon meritava di vincere il Nobel per il suo impegno a favore della riconciliazione con il Nord. «Il presidente Trump dovrebbe vincere il Premio Nobel della Pace: quello di cui abbiamo bisogno è solo la pace», ha detto Moon.

 

IMMERITATI

Nel 2017, il pacifismo corretto dei socialisti di Oslo si inventò il Nobel alla ICAN, la campagna internazionale contro le armi nucleari, concetto astratto, senza volti e senza meriti. Scendesse sulla Terra, il Comitato dei Nobel nel 2018 dovrebbe dare un volto, o anche due o tre, per qualcosa di serio e reale, la Corea rappacificata e liberata dall' incubo nucleare.

kim jong un moon jae in kim jong un moon jae in

 

A sinistra tifano per il fallimento del prossimo colloquio tra Trump e Kim, anche se non lo ammettono. Ma intanto devono trangugiare il segnale politico arrivato dal socialista sudcoreano, uno che pensa con speranza e gratitudine alla sicurezza del suo popolo e non alla figurona che farebbe Trump.

 

La società di scommesse inglese Coral, una delle maggiori, non ha le paturnie dei sinistri e ha piazzato Trump e Kim al top delle scommesse: li dà vincitori del Nobel 2/1, con maggiori possibilità del commissario Onu per i rifugiati e di papa Francesco.

 

Lo sponsor di Trump, Moon Jae-in, è stato eletto presidente sudcoreano l' anno scorso con il 41% quale capo del partito di centro-sinistra (contro i conservatori al 24%). Nel libro con cui si era presentato agli elettori prima del voto aveva scritto che «la Corea del Sud dovrebbe imparare a dire no all' America».

 

kim jong un moon jae in al confine kim jong un moon jae in al confine

Oggi, dopo l' incontro bilaterale della settimana scorsa in cui il leader del Nord Kim Jong-un ha promesso all' ex nemico Moon lo smantellamento della base atomica nordcoreana, la denuclearizzazione della penisola e lo stop alle esercitazioni missilistiche «se gli Stati Uniti promettono di non invadere la Corea del Nord», la situazione è ribaltata. Già in gennaio, Moon aveva affermato che «Trump merita un grande credito per aver prodotto i colloqui intercoreani», prevedendo che i futuri progressi nelle trattative, a cui il mondo sta assistendo giorno dopo giorno, sarebbero stati «il risultato delle sanzioni e delle pressioni su Kim guidate dagli Stati Uniti».

 

ALTOPARLANTI SPENTI

Il prossimo meeting di Trump con Kim è previsto per la seconda metà di maggio o a inizio giugno, e ieri il presidente americano ha twittato una sua idea su dove tenerlo: «Molti paesi sono sotto considerazione per il meeting, ma la Peace House/Freedom House (casa della pace-casa della libertà) al confine tra Nord e Sud Corea, lo stesso sito dello storico meeting della scorsa settimana tra Kim e il presidente sudcoreano, non sarebbe un sito più rappresentativo, importante e duraturo che non un paese terzo? Lo sto solo chiedendo».

 

donald trump con il presidente sudcoreano moon jae in donald trump con il presidente sudcoreano moon jae in

Trump, più diretto dell' approccio prudente nella routine diplomatica, ha colto la forza simbolica di un evento che suggelli la pace «in loco», dopo 65 anni di armistizio guerreggiato. Il popolo degli Stati Uniti «dovrebbe essere molto orgoglioso di quello che sta succedendo in Corea», ha aggiunto Trump. Quali prime mosse concrete di disgelo, i due leader hanno concordato di spegnere e rimuovere gli altoparlanti che incessantemente trasmettono messaggi bellicosi di propaganda, ad alto volume, dalle due parti della zona demilitarizzata.

 

Inoltre, smetteranno di far cadere volantini ostili sulla popolazione, come hanno sempre fatto reciprocamente, per via aerea.

donald trump con il presidente sudcoreano moon jae in donald trump con il presidente sudcoreano moon jae in

Niente meglio del New York Times simboleggia lo sconcerto dei liberal. Ha scritto Maureen Dowd, citando una frase del senatore repubblicano Lindsay Graham: «Donald Trump ha convinto Nord Corea e Cina che era serio nel volere un cambiamento. Non siamo ancora a questo punto, ma se succede Trump merita il Nobel della Pace».

 

Poi la giornalista ha commentato: «Il GOP preme per il Nobel della Pace a Trump, il più combattivo uomo dell' universo. Come si può pensare a una cosa simile? Immaginate un buffone da fumetto violentemente irsuto con la collera che gli fa rizzare i capelli, agghindato con una medaglia che recita "Pro Pace et fraternitate gentium"». Una signora. Ma pure a Casa Clinton l' aria è pesante.

 

 

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