DUE VOLI, DUE MISURE – LA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUL PRESTITO PONTE AD ALITALIA DEL 2019 DA 400 MILIONI, GIUDICATO “ILLEGALE”, È QUANTOMENO CURIOSA, CONSIDERANDO CHE DA BRUXELLES NON HANNO FATTO UN PLISSÈ CON I NUMEROSI AIUTI DI STATO DI FRANCIA E GERMANIA ALLE LORO COMPAGNIE DI BANDIERA (AIR FRANCE E LUFTHANSA) – L’ORDINE DI RIMBORSO È UNA PARACULATA: NON POTRÀ ESSERE RISPETTATO, CONSIDERANDO CHE ALITALIA NON ESISTE PIÙ, E LA STESSA COMMISSIONE HA CREATO LE CONDIZIONI PER LA NASCITA DI “ITA”…

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1. ALITALIA, TASSA INFINITA SUI CITTADINI

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

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Con estrema calma, da Bruxelles è arrivato un nuovo verdetto: anche il secondo prestito-ponte che lo Stato italiano aveva concesso ad Alitalia nel 2019 rappresenta «un aiuto di Stato illegale».

 

Perché quei 400 milioni di euro sono stati prestati «senza aver valutato in anticipo la probabilità di rimborso». E infatti il rimborso non è mai avvenuto, esattamente come era successo con i 900 milioni di euro del primo «prestito» (concesso nel 2017 e anche questo definito illegittimo dall'Unione europea).

 

margrethe vestager margrethe vestager

[…] Per questo motivo la Commissione, […] ieri ha […]«ordinato» al governo italiano di recuperare l'intera somma «più gli interessi». Un ordine piuttosto difficile da rispettare per il semplice fatto che Alitalia è volata in cielo. Questa volta definitivamente. Il governo e la Commissione hanno infatti creato le condizioni per trasformarla in una «nuova» compagnia che con la precedente non c'entra nulla. «Ita Airways - scrive la Commissione - non è il successore economico di Alitalia e pertanto non è tenuta a rimborsare gli aiuti di Stato illegittimi ricevuti da Alitalia».

 

disservizi sui voli alitalia disservizi sui voli alitalia

[…] La Commissione era consapevole dell'illegittimità dei «prestiti», ma prima di chiudere l'indagine ha consentito l'operazione-maquillage di Alitalia. Una compagnia che dalla sua nascita ha ricevuto dallo Stato tra i 10 e i 12 miliardi di euro (le stime divergono): un "tassa" da circa 200 euro pro-capite per i cittadini italiani. Ai quali non basta un cambio di nome per sottrarsi ai debiti con il Fisco.

 

2. «IL PRESTITO AD ALITALIA ERA ILLEGALE» MA CON BERLINO E PARIGI L’UE NON FIATÒ

Estratto dell’articolo di Camilla Conti per “La Verità”

 

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Il «prestito» statale da 400 milioni del 2019 ad Alitalia è «illegale». […] Dal Mef è arrivato subito il commento del ministro Giancarlo Giorgetti: «L’esclusione di Ita dalle richieste di restituzione del prestito ponte ad Alitalia è la dimostrazione che siamo nel giusto e continueremo su questa strada. Le conclusioni della Commissione Ue erano attese e ampiamente previste», ha detto il leghista. Che teme possa emergere un profilo di continuità fra la cosiddetta bad company Alitalia sai e gli asset buoni di Ita minandone il rilancio proprio mentre si sta gestendo l’ingresso nel capitale dei tedeschi di Lufthansa.

 

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[…] Il Codacons festeggia ma al danno si aggiunge la beffa che con i miliardi del contribuente per far nascere la nuova compagnia (sommando prestiti ad Alitalia, costi sugli esuberi e patrimonializzazione Ita) ci si poteva comprare Lufthansa e Air France insieme. Ma anche l’ennesima eurobeffa dei due pesi e delle due misure: a maggio 2020 i giornali titolavano: «Accordo fatto, salvataggio di Stato da nove miliardi per Lufthansa», ad aprile 2021: «Air France, salvataggio di Stato: dal governo quattro miliardi di aiuti». Un inno alla gioia per tedeschi e francesi. Mentre gli aiuti ad Alitalia, un requiem.

 

3. ALITALIA, PRESTITO BOCCIATO MA ITA È SALVA

Estratto dell’articolo di Umberto Mancini per “il Messaggero”

 

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[…] La decisione della Ue, voluta dalla commissaria Margrethe Vestager, è «un mero pro forma - spiega Andrea Giuricin, uno tra i massimi esperti del trasporto aereo - perché anche questa somma non sarà recuperata dal governo italiano, come già i 900 milioni del 2017 o i 300 milioni del governo Prodi». La somma sarà solo iscritta nel passivo dell'amministrazione straordinaria così come i precedenti 900 milioni.

 

«La commissione europea - argomenta Giuricin - ci ha messo tre anni e mezzo per decidere e i contribuenti italiani non vedranno restituire il prestito, considerando il tasso di interesse annuo del 10% stiamo parlando di quasi 600 milioni».

 

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Come si ricorderà a maggio del 2017 Alitalia, con il bilancio in profondo rosso, era stata commissariata E per mantenere l'ex compagnia di bandiera operativa, nel 2017 e nel 2019, vennero concessi dai governi italiani due prestiti, rispettivamente, da 900 milioni di euro (in due tranches) e da 400 milioni di euro.

 

Nel 2018 la Commissione avviò un'indagine per stabilire se il prestito del 2017 fosse conforme alle norme sugli aiuti di stato e nel febbraio 2020 mise nel mirino il prestito pubblico aggiuntivo di 400 milioni del 2019. A settembre 2021 Bruxelles ha concluso che il prestito di Stato da 900 milioni di euro ad Alitalia era illegale, ma anche questo finanziamento non è mai stato restituito. Adesso è arrivata la decisione sul prestito da 400 milioni. […]

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