FATTA LA LEGGE, TROVATO IL CAVILLO! IL TAGLIO AGLI STIPENDI DEI MANAGER PUBBLICI NON VALE PER TUTTI: I VERTICI DI FERROVIE, CDP E POSTE SALVI GRAZIE ALLA SOLITA LEGGINA

Si salvano dal limite dei 302.937 euro Moretti (873.666 euro), Sarmi (2,2 milioni), Ialongo (903.611 euro), Gorno Tempini (1.035.000 euro) - E i manager rinnovati in agosto (Ciucci e Arcuri)? Il decreto è arrivato dopo, ma sono al sicuro fino a scadenza mandato, come Luigi Gubitosi (650mila euro)…

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Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"

Arriva il tetto agli stipendi, ma non per tutti. Il governo fa un nuovo tentativo, dopo quelli andati a vuoto dai governi precedenti, di porre un limite agli stipendi dei manager delle società pubbliche non quotate in Borsa. Il tetto è pari al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione, cioè 302.937 euro lordi annui secondo le ultime comunicazioni ministeriali (in precedenza era di quasi 294mila).

mauro moretti foto mezzelani gmtmauro moretti foto mezzelani gmt

Questo è previsto dallo schema di decreto ministeriale inviato in Parlamento, per il parere delle commissioni, dal ministro dell`Economia, Fabrizio Saccomanni, che dà attuazione a una norma del decreto «salva Italia» del dicembre 2o11 del governo di Mario Monti. Secondo il salva Italia, che ha introdotto un analogo tetto per gli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione già in vigore, occorreva un successivo atto ministeriale che ripartisse le società per fasce secondo «dimensioni economiche» e «complessità organizzativa e gestionale» e calibrasse gli stipendi massimi degli amministratori con deleghe in funzione di tali parametri.

MAURO MORETTI CON UN CANEMAURO MORETTI CON UN CANE

Secondo una simulazione allegata al provvedimento di Saccomanni, nella prima fascia, quella delle società con almeno un miliardo di valore della produzione, 500 milioni di investimenti e 5.000 dipendenti, secondo la media degli esercizi 2009-2011, ci sono solo Anas, Ferrovie dello Stato e Rai. In queste società sono consentite le retribuzioni più alte, senza superare il 100% dello stipendio del numero della Cassazione, quindi 302.937 euro lordi annui. Nelle altre società pubbliche il tetto è più basso, oscillerà tra il 50 e l'80% del valore massimo, cioè tra 151.468,5 e 242.350 euro annui.

MASSIMO SARMIMASSIMO SARMI

Questo farebbe scattare immediatamente un taglio per i compensi di molti amministratori delegati e per qualche presidente. Ma non sarà così per tutti. Intanto perché una recente norma, approvata in sordina, ha equiparato alle quotate le società che emettono obbligazioni, ai fini dell`esclusione dal tetto agli stipendi. Questo esclude dal tetto oltre alla Cassa depositi e prestiti (Cdp) due società che di recente si sono buttate sul mercato dei bond: Poste Italiane e Ferrovie.

domenico arcuri foto mezzelani gmtdomenico arcuri foto mezzelani gmt

Così sono salvi gli stipendi dell`a.d. delle Poste Massimo Sarmi (2,2 milioni lordi nel 2012, comprensivi di 638.746 euro di competenza 2011, secondo i dati del ministero dell`Economia) e del presidente Giovanni Ialongo (903.611 euro nel 2012, comprensivi di 298.611 euro di competenza 2011). Salvo anche lo stipendio di Giovanni Gorno Tempini, a.d. della Cdp (1,035 milioni lordi nel 2012), mentre il presidente Franco Bassanini ha percepito 280mila euro.

Maurizio Tamagnini Giovanni Gorno TempiniMaurizio Tamagnini Giovanni Gorno Tempini

È salva anche la busta paga di Mauro Moretti, a.d. delle Fs (873.666 euro nel 2012), il cui presidente Lamberto Cardia ha percepito 300mila euro tondi. Poiché le norme si dovrebbero applicare ai futuri incarichi, il tetto non dovrebbe colpire il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi (650mila euro annui di stipendio e indennità). Da verificare se la tagliola scatterà per i manager il cui mandato è stato rinnovato in agosto, come Pietro Ciucci presidente dell`Anas (750mila euro lordi nel 2012) e Domenico Arcuri a.d. di Invitalia (788.985 euro nel 2012).

Gubitosi LuigiGubitosi Luigi

Supera il tetto anche l`ex d.g. Rai ora a.d. di Consap, Mauro Masi (473.768 euro nel 2012). Tra le altre società per le quali è previsto il tetto Consip, Coni Servizi, Enav, Poligrafico dello Stato, Gse, Sogei, Expo 2015, Eur, Istituto Luce Cinecittà, Italia Lavoro e loro controllate.

Restano escluse le controllate del Tesoro quotate in Borsa, come Eni, Enel, Finmeccanica, Terna e Snam e le relative controllate. Sono le società con gli stipendi più alti. Guidano il plotone gli ad. dell`Eni Paolo Scaroni (6,52 milioni lordi nel 2012) e dell`Enel Fulvio Conti (3,948 milioni lordi), il cui mandato scadrà nella primavera 2014.

 

 

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