FUGA DAL LINGOTTO – DOMANI IL BONIFICO DA 1,9 MILIARDI CON CUI TORINO SARA’ TAGLIATA FUORI DALLA GUIDA DI FIAT-CHRYSLER – IN ITALIA NON CI SARA’ SEDE NE’ FISCALE NE’ LEGALE

I pagamenti sarebbero dovuti avvenire entro oggi o addirittura nella scorsa settimana, come annunciato un po’ frettolosamente da Marchionne lunedì all’Auto Show di Detroit. L’ad di Fiat e la stessa Veba si erano probabilmente dimenticati che venerdì 17 gennaio coincideva con l’inizio­di un ponte festivo…

Condividi questo articolo


Pierluigi Bonora per "Il Giornale"

john elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitanojohn elkann e sergio marchionne consegnano la lancia thema presidenziale a giorgio napolitano

Domani o al massimo mercoledì sarà messa la parola fine alla lunga trattativa che ha portato Fiat a conquistare l'intera partecipazione di Chrysler. Sul conto corrente del fondo pensionistico Veba saranno accreditati 1.750 milioni di dollari da Fiat Nord America e, da parte di Chrysler Group, la prima di quattro tranche, per complessivi 700 milioni di dollari, nel rispetto degli accordi siglati all­a fine del 2013 e ufficializzati il giorno di Capodanno.

Le altre tre rate cash, di 175 milioni ciascuna, saranno versate a Veba nei prossimi tre anni. In tota­e, dunque, domani il fondo pensioni americano che ha ceduto il 41,5% di Chrysler a Fiat si troverà sul conto 1.925 milioni di dollari, una vera manna alla luce del profondo rosso in cui versa e della ncessità di far fronte agli adempimenti verso i propri iscritti. Gli altri 1.900 milioni concordati dalle parti figurano come erogazione straordinaria che Chrysler Group pagherà ai soci.

SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN FOTO ANSASERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN FOTO ANSA

Tutto da copione, dunque, tranne i tempi. I pagamenti, infatti, sarebbero dovuti avvenire entro oggi o addirittura nella scorsa settimana, come annunciato un po' frettolosamente da Sergio Marchionne lunedì all'Auto Show di Detroit. L'ad di Fiat e la stessa Veba si erano probabilmente dimenticati che venerdì 17 gennaio coincideva con l'inizio­di un ponte festivo che si conclude proprio oggi con le celebrazioni del «Martin Luther King Day». E, quindi, che banche e apparato burocratico Usa avrebbero ripreso il lavoro solo a partire da domani.

MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANNMARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN

Marchionne, del resto, è un manager abituato a lavorare sette giorni su sette, senza guardare il calendario. Anche l'aver annunciato di voler presentare al cda del Lingotto il nuovo piano industriale triennale proprio l'1 maggio, fa parte del suo stile. In proposito, l'esposizione delle future linee strategiche del gruppo italo-americano potrebbero slittare o prima o dopo, tenendo conto che il 2 maggio è venerdì (altro ponte).

Ieri mattina, intanto, Marchionne è rientrato a Torino lasciandosi alle spalle una Detroit nuovamente coperta di neve. E subito si è messo al lavoro in vista del cda del 29 gennaio nel quale si decideranno nome e acronimo (per la Borsa) del gruppo (Fiat Chrysler Motor, Fiat Chrysler Motor Company, Fiat Chrysler Group, Fiat Chrysler), sede, tempi dell'integrazione e della quotazione, nonché la data del­l'assemblea straordinaria. Non è escluso che quest'ultima possa svolgersi in marzo, in concomitanza con l'assise annuale per l'approvazione del bilancio.

lingottolingotto

Per la sede, intanto, l'opzione americana non sembra essere più quella favorita in assoluto, dopo le affermazioni di Marchionne a D­troit in virtù dei numerosi vantaggi che gli Usa offrono a chi sceglie il Paese come base mondiale. Nelle ultime ore avrebbero ripreso forza altre possibilità, tra cui quella europea sulla falsariga di quanto è avvenuto per Cnh Industrial (sede legale in Olanda e sede fiscale nel Regno Unito). «La questione della sede è ancora aperta», afferma una fonte.

FIAT CHRYSLERFIAT CHRYSLER

Per Torino, invece, non ci sono speranze: niente sede legale in Italia. Sulla quotazione in Borsa del nuovo gruppo è invece tutto chiaro: avverrà nella seconda metà del 2014, più verso la fine dell'anno. L'assemblea straordinaria di Fiat dovrà dare il suo consenso alla proposta di quotazione contemporanea, come è stato per Cnh Industrial, a New York e Milano. Da vedere, infine, la reazione oggi di Piazza Affari al fuori programma a proposito del bonifico a Veba Negli ultimi giorni il titolo Fiat ha corso parecchio per l'attesa di novità sul fronte dell'integrazione e per la «ripresina» in Europa del gruppo in dicembre.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...