INTESA BLINDATA TRA BAZOLI E CUCCHIANI: E IL SANPAOLO DIVENTA LA NUOVA MEDIOBANCA

Piazzando il bazoliano Paolo Grandi alle partecipazioni, il duo riafferma l’obiettivo di “banca di sistema”: l’attivismo in Rcs contrariamente a ogni logica economica, il coinvolgimento nella fusione Telecom-H3G, in Risanamento e Alitalia - Meno competenze a Micchichè, marginalizzato con l’uscita di Passera… - -

Condividi questo articolo


Ma.Fe. per "Il Sole 24 Ore"

«La vigilanza sulle partecipazioni è estremamente attenta, energica e non trascura alcune opzione». Così rispondeva il ceo di Intesa Enrico Cucchiani, meno di un mese fa, a un azionista che in assemblea chiedeva conto della gestione dei pacchetti più pesanti della banca, a partire da quello (oneroso) di Telecom Italia, posseduto attraverso Telco.

ENRICO CUCCHIANI GIOVANNI BAZOLIENRICO CUCCHIANI GIOVANNI BAZOLI

Poco più di una battuta, quella di Cucchiani, che però dà la misura della condotta che la banca intende tenere sulle sue partecipazioni più importanti. E che assume una doppia valenza, adesso che la delega, trasferita al ceo e successivamente assegnata al nuovo chief governance officer, Paolo Grandi, molto vicino a Giovanni Bazoli, di fatto è finita sotto il diretto controllo dell'asse Cucchiani-Bazoli.

Enrico Cucchiani Giovanni Bazoli Banca IntesaEnrico Cucchiani Giovanni Bazoli Banca Intesa

Davanti ai soci, Cucchiani era stato chiaro: si vigila, si valuta, si decide di conseguenza. Senza escludere alcune forzature, come nel caso dell'aumento di Rcs - su cui Intesa è tra i più decisi sostenitori, come dimostra la disponibilità a sottoscrivere un altro 2,5% oltre al 4,9% di sua competenza - o nella partita che vede impegnata Telecom e l'offerta di H3G per un'integrazione tra Tim e 3 Italia, un'ipotesi che Cucchiani ha invitato, senza mezzi termini, a «esaminare con attenzione e interesse» e dunque a prendere seriamente in considerazione se ci sarà la convenienza economica.

GAETANO MICCICHE'GAETANO MICCICHE'

Il conto delle partecipate negli ultimi anni non è stato meno salato che in passato (117 milioni di svalutazioni l'anno scorso, 99 nel 2011), e l'impressione, dunque, è che Cucchiani, insieme a Bazoli, voglia riprenderne saldamente in mano il volante.

A costo di sfilarlo a Gaetano Miccichè, in molti casi artefice delle operazioni in questione ai tempi di Corrado Passera e dalla sua uscita dal gruppo - un anno e mezzo fa - referente dentro al gruppo per il capitolo partecipazioni. In realtà, Miccichè è anche amministratore di Banca Imi, l'investment bank del gruppo, e quindi in molti casi advisor e finanziatore delle stesse partecipate, ragion per cui il riassetto è stato giustificato dalla necessità di evitare la concentrazione di due ruoli che mal si conciliavano tra loro.

paolo_Grandipaolo_Grandi

Certo è che sul tavolo ci sono dossier importanti. Rcs e Telecom, si diceva, ma anche Risanamento (di cui Intesa è azionista al 35,9%) o Alitalia, dove Ca' de Sass - che ancora nel febbraio scorso è stata determinante per il varo del prestito convertibile da 95 milioni - resta il punto di raccordo dentro la sempre più agitata pattuglia degli azionisti italiani.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…