LA CORTE DEI CONTI CONTESTA ALLE AGENZIE DI RATING DANNI ALL’ITALIA PER 117 MILIARDI DI EURO - IL MISTERO DEI DERIVATI DEL COMUNE DI ROMA - L’OFF THE RECORD DI RE GIORGIO

Giro di nomine all'ispettorato di Montecitorio - Arriva il francobollo della Nutella e quello di Enrico Berlinguer - Antonello Soro e le assunzioni al Garante della privacy - Nuovi tagli alla Dia - L’appalto dell’Esercito in mano ai casalesi - I guai di Zamparini - Il flop dell’asta di Valentina Vezzali…

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A cura di Riccardo Bocca e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

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1 - CORTE DEI CONTI, TRUCCHI FUORI BUDGET
La Corte dei conti europea contro la Commissione e i membri dell'Ue. Motivo? La scarsa attenzione alla spesa per le politiche di sviluppo rurale, costate dal 2007 al 2013 quasi 100 miliardi di euro. I resoconti della Commissione e dei dodici Stati membri, conclude un passaggio di un rapporto della Corte, «danno poca certezza su quanto bene sia stato speso il budget comunitario». Ogni posto di lavoro creato nel settore agricolo in Campania attraverso il sostegno pubblico costa per esempio 203 mila euro, mentre nella Repubblica Ceca e in Svezia si ferma a 10 mila. Uno squilibrio che da solo rivela «un uso mediocre del budget» dell'Unione. L.Se.

2 - SPREAD MILIARDARIO
117 miliardi. È il danno che la Corte dei Conti contesta a Standard & Poor's, Moody's e Fitch per i rapporti sul debito pubblico italiano diffusi nel 2011. I report, ritenuti dai giudici «avventati», innescarono il rialzo dello spread tra Btp e Bund costringendo i governi Berlusconi e Monti a varare, in pochi mesi, tre manovre per un totale di 120 miliardi. Soldi che le tre agenzie potrebbero essere chiamate a risarcire, visto che la Procura regionale per il Lazio contesta, oltre ai 117 miliardi, anche il danno derivante dalla perdite conseguenti alla cattiva fama provocata dai report. Se portati all'incasso, questi importi consentirebbero di ripagare da un giorno all'altro il 5,7 per cento del debito pubblico. D. L.

3 - GIORGIO OFF THE RECORD

L. I. - «Viene fortemente contestato che si possa raggiungere un accordo tra i soli partiti della maggioranza proprio da chi nel 2005 ha imposto una legge elettorale votata a stretta maggioranza: ma che vogliono questi signori?». Parola del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che mercoledì 18 dicembre, rievocando l'approvazione del Porcellum nel dicembre 2005 da parte della coalizione guidata allora da Silvio Berlusconi, ha risposto così a chi gli chiedeva un parere sulla richiesta di procedere alla riforma elettorale solo con una maggioranza più ampia di quella che sostiene il governo Letta.

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Una dichiarazione rimasta però nei taccuini dei cronisti, giunti sul Colle per gli auguri con la stampa quirinalista e ovviamente invitati al riserbo dal portavoce Maurizio Caprara: «Mettete via il blocchetto perché questo è, come sapete, un incontro off the record». Peccato, perché il capo dello Stato aveva anche trovato il modo di strappare un sorriso parlando del presidente del Consiglio Enrico Letta: «Occorre trovare l'equilibrio tra il linguaggio della verità e il messaggio della speranza e della fiducia», ha detto serio, riferendosi alle polemiche degli ultimi tempi. Per poi aggiungere: «In ogni caso, se si semina troppa sfiducia, c'è il presidente del Consiglio che interviene a riequilibrarlo».

4 - MONTECITORIO, ALL'ISPETTORATO SI CAMBIA
Non c'è pace all'ispettorato di Montecitorio. Con un ennesimo giro di valzer, il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha dovuto dirottare il dirigente di pubblica sicurezza della Camera, Leonardo La Vigna, a guida dei poliziotti di Palazzo Chigi, mettendo al suo posto il questore di Cagliari, Massimo Bontempi, che si spera finalmente gradito a Laura Boldrini.

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Già lo scorso aprile, a rimanere bruciato dal nuovo corso instaurato dopo le ultime elezioni, era stato il riminese Gaudenzio Truzzi, contestato tra l'altro per l'impiego della scorta alla neo Presidente e che adesso, riferisce chi ci ha parlato, pare tutt'altro che sorpreso per questo ennesimo cambio in corsa. Il questore Bontempi vanta nel curriculum larga esperienza nella gestione di tifoserie e di tribune facinorose; praticamente quello che ci vuole in tempo di larghe intese... M.G.

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5 - OMAGGIO A BERLINGUER
Per gli amanti di francobolli si prospetta un 2014 davvero ricco di emissioni. Nelle settimane scorse si è riunita la Consulta per le carte e i valori postali e ha deciso di dare alle stampe 39 nuovi francobolli. C'è la Nutella, idolatrata in un famoso film di Nanni Moretti, che festeggia i 50 anni di produzione; ci sono due pontefici, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione; festeggia anche il Coni che compie un secolo di vita e l'organizzazione degli Scout cattolici.

GIORGIO NAPOLITANOGIORGIO NAPOLITANO

E, ci sarà, inevitabile, anche un francobollo sul semestre di presidenza Italiana dell'Unione europea. Tra le personalità storiche, oltre a Michelangelo, Galilei e l'imperatore Augusto, spicca il nome di un solo politico: Enrico Berlinguer. A giugno saranno passati trent'anni dalla scomparsa del segretario del Partito comunista italiano, ma c'è chi, a distanza di tanti anni, non ha dimenticato la sua lezione morale.S. G.

6 - COME TI COLLOCA SORO
P. Fa. - L'assunzione, specie nella Pubblica amministrazione, resta un miraggio. Non per tutti i precari sembrano però correre tempi così cupi. È il caso di quelli che lavorano al Garante della privacy: grazie a un emendamento del governo infilato nella legge di stabilità, 12 di loro potranno essere assunti a tempo indeterminato «per non disperdere la professionalità acquisita».

LAURA BOLDRINI CON I GATTILAURA BOLDRINI CON I GATTI

Condizione per partecipare al concorso: aver maturato almeno tre anni di anzianità. Non proprio una tagliola, considerato che al momento i dipendenti a contratto sono 18 e che il termine ultimo per il concorso è il 31 dicembre 2016. Ovvero fra tre anni esatti. Ma come è stato possibile che una simile norma, proprio ora che il decreto D'Alia, approvato due mesi fa, ha reso più difficile il rinnovo dei contratti, sia stata caldeggiata dall'esecutivo? Forse, spiegano fonti del Partito democratico, grazie alla vicinanza politica del Garante, l'ex deputato Pd Antonello Soro, al ministro per i Rapporti col Parlamento Dario Franceschini.

7 - NIENTE TEA ALLA DIA
La lotta alla mafia è ancora una priorità per il governo? A parole sì, nei fatti sembra di no. Lo dimostrano i costanti tagli al bilancio della Dia, la Direzione investigativa antimafia, alle prese con una crisi finanziaria senza precedenti. L'ultimo taglio lineare riguarda il "Tea", il trattamento economico accessorio che viene erogato ai 1.300 dipendenti della Direzione.

Angelino AlfanoAngelino Alfano

Sino a due anni fa questa voce di bilancio - che rappresenta il 20 per cento dello stipendio - era considerata spesa obbligatoria. Dal 2011 in poi, con le leggi di stabilità, il "tea" per i dipendenti dell'Antimafia rischia di diventare un miraggio, perché quelle somme non sono più stanziate automaticamente per legge, ma soggette alla discrezionalità dell'esecutivo che ne dispone il pagamento con successivo decreto.

ENRICO BERLINGUER ENRICO BERLINGUER

Per garantire il "tea" servirebbero 10 milioni di euro l'anno, ma la somma disponibile ammonta a poco più della metà. Dal 2001 al 2012 il bilancio della Dia è passato da 28 milioni di euro a 17. La Direzione investigativa sconta anche carenze di personale: per lavorare a pieno regime la pianta organica prevede circa 3 mila tra funzionari e investigatori. In servizio ce ne sono meno della metà. P. M.

8 - L'ESERCITO IN MANO AI CLAN
La ricostruzione dei solai di palazzo Salerno, edificio che affaccia su piazza Plebiscito a Napoli e ospita il comando dell'Esercito per l'Italia meridionale, era stata affidata a un'impresa vicina al clan dei casalesi. Lo scrive il Tar della Campania che ha respinto il ricorso di Cosmer Appalti per l'annullamento della interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Caserta.

Antonello Soro - Copyright PizziAntonello Soro - Copyright Pizzi

Provvedimento in virtù del quale circa un anno fa era stato rescisso il contratto col ministero della Difesa. Affermano i magistrati nella sentenza: «I plurimi legami familiari e il contesto (strutturazione di una rete di società suscettibile di favorire gli interessi economici del clan di riferimento) rappresentano elementi da cui ragionevolmente può dedursi che sussisteva il pericolo di infiltrazione mafiosa».Fa.Ge .

9 - DERIVATI A CINQUE STELLE
P. Fa. - Fare luce sui derivati di Roma Capitale, costati fior di milioni ai contribuenti. È quanto chiede in un'interrogazione al governo la deputata del Movimento 5 Stelle, Carla Ruocco. Durante l'era Veltroni il Comune stipulò nove derivati, che nel 2008 avevano già prodotto 147 milioni di perdite. Così nel 2012 il commissario straordinario al debito Massimo Varazzani ne ha chiusi sette anticipatamente.

Walter VeltroniWalter Veltroni

Ma su quanto sia costata l'estinzione anticipata è buio assoluto: il memorandum inviato agli organi di vigilanza contenente i dettagli dell'operazione non è mai stato reso noto e ogni istanza per averne visione è andata a vuoto. I grillini in Campidoglio hanno fatto richiesta di accesso agli atti due volte, ma in entrambi i casi la risposta è stata negativa: mancanza di requisiti e pretesa di svolgere «un inammissibile monitoraggio sull'operato dell'amministrazione», la risposta di Varazzani. Di qui l'interrogazione parlamentare. E la speranza di una risposta dall'esecutivo.

VALENTINA VEZZALI A LONDRA jpegVALENTINA VEZZALI A LONDRA jpeg

10 - ADDIO AI NIPOTI
Svaniscono i sogni dei nipoti dei consiglieri della Campania. La Regione ha ripristinato l'incompatibilità nelle assunzioni di collaboratori fino al terzo grado di parentela. A ottobre, il criterio era stato ristretto al secondo grado. «Ci si adegua al codice dei pubblici dipendenti», aveva detto il presidente del consiglio Paolo Romano di fronte alle polemiche. Adesso, la retromarcia. «Ragioni di opportunità», dice la delibera consiliare.Fa. Ge.

11 - VEZZALI ALL'ASTA
Un gesto sicuramente lodevole quello compiuto dall'onorevole Valentina Vezzali, ma il risultato è tutto da dimenticare. Nelle scorse settimane, appresa l'impossibilità della scuola Federico Conti di Jesi (città in cui la Vezzali è nata) di acquistare un tablet e un videoproiettore per le esigenze didattiche dei propri alunni, la deputata-schermitrice si è subito offerta per risolvere il problema: «Ho pensato», recita l'annuncio pubblicato dall'onorevole di Scelta civica su eBay, «di mettere all'asta la divisa con cui ho partecipato alle indimenticabili Olimpiadi di Londra del 2012». Per poi devolvere «l'intero ricavato» per l'acquisto dell'attrezzatura tecnologica della scuola. Peccato però che alla chiusura dell'asta, peraltro con una base di partenza di 50 euro, e dopo ben 14 rilanci, l'onorevole Vezzali abbia racimolato dalla vendita della sua tuta soltanto 300 euro. Una performance non certo da campione e neanche sufficiente per comprare il tablet.G.P.

12 - ZAMPARINI FA AUTOGOL
Non è tanto il Palermo che, anzi, comincia a marciare bene in serie B, a far tribolare Maurizio Zamparini. Sono invece i suoi centri commerciali a dargli i maggiori grattacapi. Dopo i problemi con il Comune di Palermo per quello realizzato nel quartiere Zen, l'imprenditore friulano rischia pesanti guai giudiziari a causa delle presunte irregolarità legate al centro costruito a Benevento nel 2006.

maurizio zamparinimaurizio zamparini

Nei confronti di Zamparini, il pm della procura campana ha chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi per truffa; 1 anno per falso; 2 anni e 8 mesi per istigazione alla corruzione. Il Comune di Benevento, secondo l'accusa, «è stato raggirato, indotto in errore nell'adozione di atti che pensava perseguissero l'interesse pubblico, di cui ha invece beneficiato il solo Zamparini». Altre richieste di condanna sono state formulate a carico di alcuni tecnici e politici, tra cui l'allora presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo Mastella.G. Pagl.

 

 

 

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