LOBBISTI IN MANOVRA - LA SISAL PUNTA A RINNOVARE LA CONCESSIONE PER IL SUPERENALOTTO, LA SCELTA DIPENDE DAL MINISTERO DELL'ECONOMIA - E LA SOCIETA’ HA INGAGGIATO COME CONSULENTE LO STUDIO LEGALE PELLEGRINO. MOLTO VICINO A PADOAN...

Condividi questo articolo


 

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

 

SUPERENALOTTO SUPERENALOTTO

La partita si sta giocando, con le solite manovre sottotraccia, nel perimetro ancora incerto della legge di stabilità. E la lobby del gioco d’azzardo ha cominciato a tessere la sua tela. A organizzarsi, in particolare, è Sisal, il colosso dell’azzardo che desidera ardentemente mantenere la concessione del SuperEnalotto.

 

 

La scadenza del 2018 si avvicina e le fibrillazioni non mancano. I conti di Sisal, del resto, non vanno per niente bene. E la concessione viene vista come uno strumento indispensabile per puntellare il bilancio, soprattutto in vista dell’ulteriore sviluppo di altri business in crescita, come i servizi di pagamento. Ultima novità in ordine di tempo è che il gruppo guidato dall’Ad Emilio Petrone ha ingaggiato l’avvocato Gianluigi Pellegrino per tutta una serie di questioni relative al gioco. Questioni tecnico-giuridiche, quindi, dietro alle quali però secondo qualche osservatore ci potrebbe essere un obiettivo “lobbistico”.

slot machines slot machines

 

 

IL PROFILO

 

Pellegrino lavora nell’omonimo studio con il padre, ovvero Giovanni Pellegrino, già parlamentare dei Ds, già presidente della commissione stragi e già componente della bicamerale di dalemiana memoria. Molto vicino, quindi, all’ambiente a cui è legato anche il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan.

 

Inutile far notare che da via XX Settembre dipendono i Monopoli di Stato, in pratica la struttura che sovrintende a tutto il settore del gioco. Ma in corso ci sarebbero contatti anche con quelle fette del “giglio magico” che più di altre si stanno occupando della questione giochi.

99 Bibli 05 GIOVANNI PELLEGRINO 99 Bibli 05 GIOVANNI PELLEGRINO

 

Qui il riferimento è soprattutto a Tommaso Nannicini, sottosegretario alla presidenza del consiglio con pesanti deleghe economiche. Sisal ha da poco cambiato proprietario. A inizio anno il fondo Cvc si è accordato per comprare il 100% delle azioni da Permira, Apax e Classidra. E il nuovo azionista non vuole perdere pezzi pregiati di business.

 

I conti della società, dicevamo, non vanno bene per niente. Il 2015 si è chiuso con ricavi a 787 milioni, in diminuzione rispetto agli 821 milioni del 2014. E l’esercizio si è chiuso con un rosso di poco meno di 40 milioni. La flessione dei ricavi è stata determinata da tutte le linee di business più classiche. Il retail gaming, cioè tutto ciò che riguarda slot, videolotteries, scommesse a quota fissa e concorsi a pronostico, frutta ancora 487 milioni, che però sono in discesa rispetto ai 530 dell’anno precedente. Anche il segmento lottery, in cui la fa da padrone il SuperEnalotto, ha visto i ricavi scendere da 84,6 a 74,5 milioni.

 

 

Padoan Padoan

NOTE POSITIVE

 

L’unico business in crescita consistente, invece, è quello dei servizi di pagamento (bollette, tasse, multe e ricariche telefoniche). Da qui nel 2015 sono arrivati 174,7 milioni, in netto incremento rispetto ai 158,2 del 2014. Dal combinato disposto di questi flussi di ricavi si capisce il valore della “partita” per Sisal.

 

Sebbene il SuperEnalotto sia in flessione, la società vorrebbe fortemente conservarne la concessione perché il lucroso sistema dei pagamenti passa proprio attraverso quella rete. Se Sisal perdesse la concessione potrebbe anche sviluppare un canale di pagamenti diverso, ma a quel punto sarebbe più complicato convincere i tabaccai a firmare il relativo contratto.

 

Tommaso Nannicini Tommaso Nannicini

Insomma, simul stabunt simul cadent, teme Sisal: o concessione del SuperEnalotto e pagamenti resteranno insieme, oppure rischieranno di cadere entrambi. Da qui tutto il lavorìo lobbistico per poter strappare norme vantaggiose all’interno della legge di Stabilità, dove dovranno essere definite le regole della gara per il rinnovo della concessione.

 

A quanto pare l’obiettivo di Sisal sarebbe quello di strappare una norma in cui si limita la possibilità di partecipazione alla gara solo a quei soggetti che hanno già una grande concessione. Si vedrà.

 

marchio sisal marchio sisal

Ieri La Notizia ha chiesto a Sisal lumi sull’incarico conferito a Pellegrino, senza avere alcuna risposta. Una conferma del coinvolgimento dell’avvocato è arrivata telefonicamente dalla sede di Roma del suo studio legale. Ma sui dettagli tutto tace. Un fatto è certo: in vista della legge di Stabilità le grandi manovre della lobby dell’azzardo sono partite.   

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...