‘’I RAPPORTI, I GIUDIZI E LE INIZIATIVE DI CARLO DE BENEDETTI SONO FATTI PERSONALI DELL'INGEGNERE’’ – OGGI IN PRIMA PAGINA, CON UN SECCO EDITORIALE, “LA REPUBBLICA” LICENZIA “IL GRANDE VECCHIO” DI RENZI CON IL PALLINO DI GIOCARE IN BORSA - MA LE INEFFABILE DICHIARAZIONI DI CDB IMPONGONO LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE ONORARIO DEL GRUPPO

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Editoriale - la Repubblica

 

mario calabresi carlo de benedetti mario calabresi carlo de benedetti

Di fronte alle notizie e alle polemiche che coinvolgono Carlo De Benedetti, a lungo editore di questo giornale, la direzione di Repubblica sente la necessità di rivolgersi a tutti voi lettori per salvaguardare un patrimonio di fiducia maturato nel tempo.

 

In merito alle vicende giudiziarie e di regolazione dei mercati, che faranno il loro libero corso e che riguardano investimenti personali e rapporti privati dell' Ingegnere con esponenti politici e istituzionali, ci teniamo a sottolineare che nessun interesse improprio ha mai guidato le scelte giornalistiche di Repubblica e nessun conflitto di interessi ne ha mai influenzato le valutazioni.

 

ezio mauro con matteo renzi e carlo de benedetti ezio mauro con matteo renzi e carlo de benedetti

Le posizioni che il giornale ha preso in questi anni sono il frutto della libera scelta della direzione e dei giornalisti, nella linea tracciata da Eugenio Scalfari e poi proseguita da Ezio Mauro. Un Dna a cui il giornale ha sempre fatto riferimento e che ha custodito nel passaggio delle generazioni come un bene prezioso.

 

I lettori conoscono questo impegno giornalistico e civile, un giornalismo di indipendenza e libertà a cui siamo sempre stati fedeli e che continuerà ad essere la cifra di Repubblica. I rapporti, i giudizi e le iniziative di Carlo De Benedetti sono fatti personali dell' Ingegnere. Questo giornale ha sempre avuto a cuore la propria indipendenza e goduto di una totale libertà di scelta.

BERLUSCONI E CARLO DE BENEDETTI BERLUSCONI E CARLO DE BENEDETTI

 

Prese di posizione, campagne di stampa, scelte editoriali ed errori li abbiamo fatti da soli, nella fatica del lavoro quotidiano, convinti di dover rispondere soltanto ai lettori e alle regole del libero giornalismo, a nessun altro interesse, debole o forte che sia, lontano o vicino.

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