MARPIONNE A LONDRA IN AFFITTO DALL’“ECONOMIST” - BOLLORÉ PIENO DI CASH, MA MANCA LA VENDITA DI SFR - PERRICONE SI AGGRAPPA A GROUPON PER VENDERE I BIGLIETTI DI ITALO

La pioggia estiva e il boom dell’energia idroelettrica. Di cui non godono i consumatori - I timori degli azionisti di Banca Marche - Profitti recordo per Apax - Autunno caldo dei bancari se l’Abi congela i contratti - Si farà il Mandarin hotel a Milano...

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1.MANDARIN HOTEL A MILANO, SÌ DI BPM A STATUTO

(d.pol. ) per il "Corriere della Sera"

 

LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO

L’immobiliarista Giuseppe Statuto ha incassato il via libera di Bpm alla ridefinizione delle condizioni del debito, passaggio cruciale per portare a termine i lavori al primo Mandarin hotel di Milano, che a fine anno aprirà i battenti in via Monte di Pietà. Statuto e la Banca Popolare di Milano hanno firmato l’accordo quadro della ristrutturazione dei 100 milioni di esposizione. Le nuove condizioni prevedono l’ampliamento della linea bilaterale fino a 120 milioni di euro più altri 7,3 finalizzati al completamento degli interni del Mandarin milanese che ha fretta di essere pienamente operativo a gennaio per non perdere i flussi di clientela richiamata dall’Expo.

 

BPM BPM

E’ un passo chiave anche in vista del futuro progetto di quotazione in Borsa della newco che includerà hotel di lusso come il Danieli di Venezia, il Four Seasons, il Mandarin e il W hotel a Milano. Un’operazione che probabilmente avverrà all’inizio del prossimo anno in modo da finire di stabilizzare l’intero gruppo e presentarsi al mercato con il bilancio 2014. E’ comunque previsto un board a fine settembre che delibererà la tempistica, anche in base alle opinioni di Banca Imi e JP Morgan, i coordinatori globali dell’offerta che dovrebbe avvenire tutta in aumento di capitale per dotare la società di nuovi mezzi e anche per rimborsare parte del debito.

 

Ma c’è un altro fronte negoziale che si è aperto con il ceto bancario. Questa volta oltre a Bpm c’è anche Unicredit e riguarda circa 200 milioni (la maggior parte in carico alla Popolare di Milano con Unicredit esposta per 30 milioni) di affidamenti in capo all’altra gamba del business del gruppo Statuto Lux-Michele Amari. Ossia i palazzi di proprietà tra Milano, Roma e Napoli. Qui il negoziato è ancora in buona parte da giocare.

 

2.MARCHIONNE, A LONDRA UFFICIO IN AFFITTO. DALL’«ECONOMIST»

(b. car. ) per il "Corriere della Sera"

 

SEDE DI UNICREDIT A PIAZZA CORDUSIO SEDE DI UNICREDIT A PIAZZA CORDUSIO

Gli uffici che John Elkann e Sergio Marchionne hanno scelto, a Londra, come sede della nuova Fca, sono in affitto, il proprietario è L’Economist, il settimanale politico/economico che recentemente ha messo Matteo Renzi in copertina con un gelato in mano. Da tempo il giornale non occupa più tutti gli spazi di un edificio di 17 piani che da solo sintetizza il senso dell’urbanistica moderna avendo rappresentato, negli anni sessanta, una svolta sostanziale.

 

Un format progettuale importato dagli schemi dei grattacieli americani, tre torri diverse per altezza e dimensione che si affacciano sulla piccola piazza di St James Street, nel quartiere di Westminster. Se gli esterni riproducono, in chiave attuale, scorci di città medievali, gli interni sono costituiti da spazi piccoli, semplici, senza nessuna concessione a «open space», vi sono solo ampie vetrate che assicurano l’ingresso, di giorno, di tutta la luce possibile.

MARCHIONNE AL MEETING DI RIMINI MARCHIONNE AL MEETING DI RIMINI

 

Tre piani dove, oltre a chairman e amministratore delegato, vi sarà l’ufficio di Richard Palmer, Chief Financial Officer di Fca, una sala riunioni e le scrivanie di una cinquantina di persone che lavorano metà per Fca e metà per Cnh Industrial. Chi aveva già pensato ad una emigrazione dovrà ricredersi, il ricordo degli uffici di Fiat, a Torino, in corso Marconi 10 e 20, appartengono alla Fiat del passato. Oggi, in confronto, la palazzina del Lingotto, sempre a Torino, che ospita uffici di Fiat, Cnh ed Exor (da anni non più in corso Matteotti ) appare come un piccolo «studio», perfettamente allineato a quello di Londra.

 

3.IL RINNOVO DEL CONTRATTO E L’AUTUNNO CALDO DEI BANCARI

(f.ch. ) per il "Corriere della Sera"

 

ELKANN E MARCHIONNE ELKANN E MARCHIONNE

Se ai bancari toccherà la stessa sorte degli statali, e cioè se avranno lo stipendio congelato, si preannuncia un autunno caldo. Parola di Lando Sileoni, numero uno della Fabi, il sindacato più rappresentativo dei lavoratori della categoria. «Se le banche insistono nel voler rinnovare il contratto senza alcun aumento economico sarà inevitabile andare allo scontro». Il prossimo incontro tra i sindacati e l’Abi dopo la pausa estiva è previsto il 18 settembre, dopo la riunione del comitato esecutivo del Casl ( Comitato affari sindacali e del lavoro) dell’associazione bancaria.

 

4.LA PARTITA DI BOLLORÈ APPESA AL CLOSING DI SFR

(A.Ol.) per "il Sole 24 Ore"

 

COPERTINA DELL'ECONOMIST RENZI DRAGHI HOLLANDE MERKEL COPERTINA DELL'ECONOMIST RENZI DRAGHI HOLLANDE MERKEL

Vivendi è il negativo fotografico di Telecom. Completata la tornata delle dismissioni, la media company presieduta da Vincent Bollorè si ritroverà con 10 miliardi di soldi in cassa e una storia tutta da inventare. L'incumbent tricolore delle tlc, sfumata Gvt in Brasile e con l'Argentina ancora in stand-by, ha pure l'esigenza di riprogettare il suo futuro, col vincolo tuttavia di 27 miliardi di debito.

 

Ça va sans dire che la situazione più agevole è quella dei francesi. Bollorè sta raccogliendo le carte e dovrà decidere poi come giocarle. Ma per il momento, per non mettere altra carne al fuoco, è tutto sospeso (compreso il negoziato con Mediaset Premium) in attesa di chiudere le trattative in corso. Se quella con Telefonica per Gvt non presenta criticità particolari, dal momento che tutti i rischi di esecuzione sono a carico degli spagnoli (che hanno già presentato garanzia irrevocabile per il corrispettivo di 7,45 miliardi), nel caso di Sfr, secondo operatore mobile transalpino, potrebbe esserci qualche ostacolo in più.

Antonio Patuelli Antonio Patuelli

 

Non tanto perchè l'operazione è condizionata all'ok dell'Antitrust – la pronuncia dell'Authority francese è attesa entro l'autunno – quanto perchè – a stare alle indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari – il funding dell'ambiziosa acquisizione da parte di Numericable starebbe incontrando qualche difficoltà. L'operatore via cavo che fa capo al miliardario di origine israeliana Patrick Drahi si è impegnato a mettere sul piatto 13,5 miliardi cash per Sfr, una cifra pari a dieci volte il suo fatturato 2013. Numericable che a fine dicembre presentava un indebitamento netto di 2,6 miliardi, oltre quattro volte l'Ebitda rettificato di 616 milioni, aveva previsto di raccogliere fino a 4,7 miliardi con un aumento di capitale e di ricorrere per i restanti 8,8 miliardi al debito. Mercati e banche permettendo.

 

5.PROFITTI RECORD PER I PARTNER DI APAX

(Mo.D.) per "il Sole 24 Ore"

 

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Apax Partners chiude una buona annata e i partner festeggiano. Nell'esercizio concluso lo scorso marzo gli utili da distribuire ai partner sono saliti dai 109,5 milioni di euro dell'anno precedente a 137 milioni, secondo quanto comunicato nel filing alla britannica Companies House, mentre i ricavi sono cresciuti da 207 milioni a 237 milioni. La remunerazione più alta è passata da 12,3 milioni a 14,1 milioni e secondo indiscrezioni apparterrebbe a Martin Halusa, presidente del private equity dal gennaio scorso dopo dieci anni nel ruolo di ceo. Halusa è stato, peraltro, uno dei fondatori di Apax in Germania nel lontano 1990.

 

Anche tolti i suoi 14,1 milioni di euro, l'ammontare complessivo da dividere per gli altri 27 partner (secondo il sito di Apax) non è da poco. Se i profitti fossero distribuiti senza distinzioni, ogni socio incasserebbe 4,5 milioni. Qualche differenza, però, naturalmente verrà fatta se non altro per i partner con ruolo di vertice come il ceo e il coo. Ma certo tutti e 28 hanno di che festeggiare.

 

6.I TIMORI DEGLI AZIONISTI DI BANCA MARCHE

(R.Fi.) per "il Sole 24 Ore"

 

Banca Marche index Banca Marche index

Quattrocento azionisti privati di Banca Marche, attraverso l'Unione Nazionale Consumatori, hanno spedito nei giorni scorsi in forma collettiva la richiesta di risarcimento di danno per circa 30 milioni di euro a 31 persone che hanno ricoperto ruoli gestionali, amministrativi e di controllo nell'istituto di credito dal 2006 al 2012, tra cui l'ex dg Massimo Bianconi, altri 5 manager, vari componenti dei Cda e del collegio sindacale. Richiesta analoga anche per la società di revisione Price Waterhouse Coopers, "rea" di aver certificato nel 2012 la bontà di un aumento di capitale cui aderirono in massa i piccoli risparmiatori. Tra i piccoli azionisti cresce anche il timore che il piano di risanamento possa veder azzerato il valore delle proprie partecipazioni.

 

7.PERRICONE GIOCA LA CARTA GROUPON PER COMBATTERE TRENITALIA

Da "il Giornale"

Antonello Perricone Antonello Perricone

 

Il «social shopping» è la nuova frontiera dei viaggi: e anche Italo sbarca su Groupon per strappare clienti a Trenitalia. Anche se il momento non è il migliore, visto che la stagione delle vacanze è praticamente conclusa. E la scelta è davvero «last minute»: solo fino al 12 settembre, infatti, gli utenti iscritti alla newsletter del sito di acquisti online potranno acquistare ticket di Ntv a prezzi super scontati per viaggi da effettuare dal 30 settembre al 13 dicembre.

 

Naturalmente, ci sono dei vincoli: i giorni disponibili per viaggiare sono solo martedì, mercoledì e giovedì, in ambiente Smart. L'alleanza tra il sito e l'azienda presieduta da Antonello Perricone (nella foto), è una novità nel campo delle vendite online, almeno sul mercato italiano: finora, infatti, le offerte riguardavano soltanto biglietti aerei.

 

8.ENERGIA A BUON PREZZO GRAZIE ALLA PIOGGIA MA NON PER LE FAMIGLIE

Da "il Giornale"

 

luca cordero montezemolo NTV luca cordero montezemolo NTV

Piove sempre sul bagnato. Anche in questa piovosissima estate, dove il turismo ha sofferto, ma la produzione di energia idroelettrica non è mai stata così fiorente. Dighe e bacini straripanti hanno azionato alla massima potenza le turbine delle centrali. Risultato, un incremento notevole della produzione di questa energia a basso costo. Peccato che a beneficiarne non saranno i consumatori ma le grandi società.

 

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A2a, ad esempio, molto esposta sull'idroelettrico, seppur a fronte di un calo della domanda elettrica (-1,6%), grazie all'aumento di produzione del 24% delle sue centrali, in luglio ha messo a segno, venerdì scorso, un rialzo in Borsa di quasi il 4%. Secondo il presidente dell'Autorità per l'energia, Guido Bortoni, «il sistema non è ancora in grado di trasmettere al consumatore finale i ribassi dei mercati all'ingrosso».

 

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