MONTE-PACCHI AGLI AZIONISTI – IN BORSA MPS AFFONDA E BRUCIA 400 MILIONI. IL MERCATO BOCCIA IL MAXI-AUMENTO DI CAPITALE DA 3 A 5 MILIARDI

La Banca d’Italia vuole fare in modo che tutte le banche vigilate passino a pieni voti gli esami degli stress test della Bce. La maxi-ricapitalizzazione non dovrebbe essere proibitivo neanche per la Fondazione Mps che dovrebbe sborsare 125 milioni nel caso di aumento da 5 miliardi…

Condividi questo articolo


Luca Fornovo per ‘La Stampa'

Se i vertici di Mps, dal presidente Alessandro Profumo all'ad Fabrizio Viola, avessero avuto qualche dubbio su come il mercato avrebbe accolto l'opzione di portare l'aumento di capitale da 3 a 5 miliardi di euro, ieri il responso di Piazza Affari è stato fin troppo chiaro.

In Borsa il titolo Mps ha perso il 10,4% a 0,22 euro, bruciando più di 400 milioni di euro di capitalizzazione in una sola seduta. Neanche la decisione della Consob di vietare per ieri e oggi le vendite allo scoperto (quelle effettuate prendendo a prestito i titoli) è riuscita a evitare il peggio e così il valore della banca senese è precipita da oltre 2,9 miliardi a 2,5 miliardi.

mpsmps

Un terremoto in Borsa cominciato di buon mattino. Appena Mps, inotnro alle 9,20, ha confermato le indiscrezioni circolate sulla stampa. La banca senese ha ammesso infatti che sta valutando l'ammontare dell'aumento di capitale necessario al rimborso dei Monti bond (3 miliardi) a seguito della pubblicazione del manuale dell'Asset quality review europea. Di conseguenza per rafforzare il suo patrimonio l'istituto di credito toscano sta pensando di portare l'aumento di capitale da 3 a 5 miliardi.

Un'ipotesi che per la verità pare rafforzarsi e che è già in una fase avanzata di discussione. Tant'è che secondo fonti finanziarie, le banche del consorzio di garanzia, guidate da Ubs al fianco di Citigroup, Goldman Sachs e Mediobanca, hanno già comunicato a Profumo e Viola di essere disponibili ad alzare l'asticella dell'aumento di Mps fino a 5 miliardi. Le condizioni dei mercati e la discesa nell'azionariato della Fondazione Mps «rendono più facile l'esecuzione dell'aumento» spiega un manager di una banca del consorzio anche se l'importo sarebbe molto più alto dei 3 miliardi già deliberati.

montepaschi siena sedemontepaschi siena sede

Una decisione della banca potrebbe anche essere imminente dopo la sospensione delle vendite allo scoperto, anche se finora un Cda non è convocato. La banca nella nota diffusa ieri ha fatto riferimento alla valutazione «dell'ammontare necessario» per «realizzare entro l'esercizio» il rimborso dei Monti bond previsto dagli impegni presi dal governo italiano con Bruxelles per avere il via libera all'aiuto pubblico. Gli impegni prevedono il rimborso parziale dei Monti bond per 3 miliardi entro la fine di quest'anno (la banca ne ha emessi in tutto per 4,1 miliardi).

Logo Logo "Citigroup"

La parte residua, secondo i piani originari del Monte doveva essere rimborsata l'anno successivo. A far propendere per un aumento più capiente, aggiungono le fonti del consorzio, sono anche le esigenze di maggiore capitalizzazione che stanno emergendo a seguito dell'avvio dell'asset quality review.

GOLDMAN SACHSGOLDMAN SACHS

La Banca d'Italia vuole fare in modo che tutte le banche vigilate passino a pieni voti gli esami degli stress test della Bce. La maxi-ricapitalizzazione non dovrebbe essere proibitivo neanche per la Fondazione Mps che dovrebbe sborsare 125 milioni nel caso di aumento da 5 miliardi e 75 milioni se l'aumento fosse di 3 miliardi.

Ma la presidente della Fondazione Mps, Antonella Mansi, per ora non si vuole sbilanciare. «Ci sono dei rumors che valuteremo quando ci sarà l'ufficialità e quando ci saranno dei numeri su cui fondare le nostre riflessioni. Non amo parlare per sentito dire» ha detto ieri la responsabile di Palazzo Sansedoni, primo azionista grazie al patto con i nuovi soci sudamericani Fintech Advisory e Btg Pactual.

mario draghimario draghi

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – IL DIAVOLO TRA DUE FUOCHI. IL MATRIMONIO TRA LOPETEGUI E IL MILAN È A UN PASSO. L’ACCORDO ECONOMICO È STATO TROVATO. MA PER L’ARRIVO DEL BASCO AL POSTO DI STEFANO PIOLI MANCA L'OK DI IBRAHIMOVIC, NOMINATO DA CARDINALE SUO PLENIPOTENZIARIO NEL CLUB – ZLATAN SPINGE PER ANTONIO CONTE, SOLUZIONE PIÙ GRADITA ALLA PIAZZA, IN CERCA DI UN MISTER CON GLI ATTRIBUTI (E LOPETEGUI IN SPAGNA È DETTO “EL CAGON”…) – RIUSCIRÀ IBRA A CONVINCERE LA SOCIETÀ A PUNTARE SU UN TECNICO DALLA PERSONALITÀ STRARIPANTE E MOLTO COSTOSO?

UN PUCCINI ALL’IMPROVVISO! – SCOOP! UN BRANO INEDITO DI GIACOMO PUCCINI SARA’ ESEGUITO PER LA PRIMA VOLTA AL LUCCA CLASSICA MUSIC FESTIVAL, IL PROSSIMO 28 APRILE – COMPOSTO NEL 1877 DA UN GIOVANE PUCCINI, S’INTITOLA “I FIGLI DELL’ITALIA BELLA – CESSATO IL SUO DELL’ARMI”: ERA RIMASTO A LUNGO “NASCOSTO”, POI DISPONIBILE SOLO IN FORMA INCOMPIUTA E, INFINE, RIPORTATO ALLA LUCE NELLA SUA INTEGRITA’ GRAZIE AL CENTRO STUDI PUCCINI – IL MISTERO DIETRO ALLA PARTITURA E I DIRITTI AQUISITI ORA DAL CONSERVATORIO “LUIGI BOCCHERINI” DI LUCCA...

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT – L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...