MONTEPASCHI: AUMENTO FINO A 5 MLD SENZA DIRITTO OPZIONE, ASSEMBLEA IL 24/11 - PIKAPPA: CARO DAGO, PREVISTI 2.600 ESUBERI E LA CHIUSURA DI 500 FILIALI, LA BANCA RIMANE SOLO SULLE PAGINE GIALLE - IN NOVE MESI PERSI 849 MILIARDI - HEDGE FUND SI RICOPRONO: IN BORSA, +11%, PASSERA IN SALAMOIA

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 Da Il Sole 24 Ore Radiocor Plus

 

Il cda del Monte dei Paschi conferma, con alcune variazioni, l'operazione straordinaria che porta alla cessione di 27,6 miliardi di sofferenze tramite una cartolarizzazione ad un prezzo di 9,1 miliardi (pari al 33% del valore).

grafico titolo montepaschi ultimi 3 mesi grafico titolo montepaschi ultimi 3 mesi

 

L'aumento di capitale fino a 5 miliardi e' assistito da un accordo pre garanzia con una cordata di istituzioni finanziarie. La pre garanzia esclude il diritto di opzione per i soci attuali.

L'assemblea convocata per il 24 novembre prevede anche la riduzione del capitale per le perdite pregresse e risultati al 30 settembre e il raggruppamento delle azioni (1 a 100). All'ordine del giorno anche la nomina del nuovo presidente.

 

Il Monte dei Paschi chiude i nove mesi dell'anno con un rosso a sorpresa di 849 milioni dopo la decisione di rettificare nel terzo trimestre 750 milioni di crediti classificati come inadempienze probabili. I ricavi calano a 3.417,5 milioni (-16,6%) rispetto allo stesso periodo del 2015. Il margine di interesse, pari a 1.519 milioni, cala dell'11,6; le rettifiche su crediti pari a 2.020 milioni aumentano del 43%, gli oneri operativi ammontano a 1.929 milioni in calo dell'1,9%.

Marco Morelli DG Intesa Sanpaolo Marco Morelli DG Intesa Sanpaolo

 

Gli impieghi calano a 105 miliardi (-6,8%), la raccolta diretta e' di 105 miliardi. Il Cet1 ratio cala all'11,49% dal 12,11% di giugno per effetto della perdita di periodo parzialmente compensata dalla riduzione delle rwa (attivita' ponderate per il rischio). Per quanto riguarda invece il piano al 2019, questo prevede un utile di esercizio superiore a 1,1 miliardi a fine periodo contro una perdita che quest'anno sara' di 4,83 miliardi a seguito della cessione delle sofferenze, una crescita della redditivita' (rote) dallo 0,6% a poco meno dell'11% nel triennio, un Cet1 ratio che cresce dall'11% circa aal 13,5% e un cost/income che cala dal 60% al 55%.

 

Migliora la gestione del rischio di credito e si rafforza la liquidita'. La banca fara' un'ulteriore cura dimagrante: gli sportelli si ridurranno a 1500 unita' dalle 2000 attuali. La riduzione del personale prevede l'uscita di 2.600 persone.

 

 

1. FONDI IN MANOVRA PER L' ASSEMBLEA

 

Camilla Conti per il Giornale

 

Il primo passo verso il nuovo Monte dei Paschi è stato fatto senza strappi interni al cda. Il piano industriale che dovrà garantire il rilancio della banca senese sarebbe infatti stato approvato all' unanimità dai consiglieri riuniti ieri a Milano in una lunga maratona iniziata poco dopo le dieci di ieri mattina e non ancora finita quando il Giornale è andato in stampa.

jpmorgan dimon renzi padoan jpmorgan dimon renzi padoan

 

Sul tavolo del board c' erano anche i risultati dei nove mesi e le modalità della ricapitalizzazione che sarà contestuale al varo della cartolarizzazione delle sofferenze. Secondo le previsioni degli analisti, dovrebbe ridursi l' importo dell' aumento originariamente previsto fino a 5 miliardi di euro, a favore di una almeno parziale conversione in azioni dei debiti subordinati, mentre lo smaltimento di circa 28 miliardi di npl nelle mani del fondo Atlante dovrebbe essere confermato con la possibile estensione delle cessioni a una parte delle inadempienze probabili. Resta da capire se il neo ad Marco Morelli deciderà di incorporare già nei risultati del terzo trimestre i costi del piano di ristrutturazione.

 

Mentre il consiglio discuteva sui dettagli del maxi-riassetto, in Borsa il titolo Mps strappava al rialzo con una nuoca seduta record: le azioni hanno chiuso con un +28,28% a 0,34 euro sui livelli di inizio luglio dopo una serie di stop in asta di volatilità e un massimo di seduta a 0,35 euro (+31%). Da lunedì scorso, quando il titolo aveva chiuso a 0,17 euro il valore è raddoppiato: l' aumento è del 100% e la capitalizzazione è risalita a 1,017 miliardi di euro.

SPORTELLO BANCARIO SPORTELLO BANCARIO

 

Boom anche di scambi: è passato di mano il 14,7% della banca, portando i volumi movimentati in cinque sedute al 50,7 per cento. Secondo alcuni analisti, i fondi potrebbero avere rastrellato azioni in vista dell' assemblea di fine novembre per costituire un nocciolo duro al momento del voto pro-piano. Oppure si tratta di arbitraggi tra bond e azioni in attesa della conversione. Di certo, al netto della speculazione, qualcuno pare già scaldarsi a bordo campo per essere pronto quando si giocherà la partita dell' aumento e quando nelle prossime settimane si aprirà l' accesso per gli aspiranti investitori - compresa la cordata di Corrado Passera - ad alcuni dati (data room) riservati della banca. Questa mattina il nuovo piano verrà comunque presentato alla comunità finanziaria.

 

fabrizio viola fabrizio viola

Quanto all' impatto sul personale, l' incontro fra i vertici del Monte e i sindacati (inizialmente previsto per le ore 20 di ieri) è slittato alle prime ore di oggi. Sul tavolo, i numeri filtrati nei giorni scorsi relativi all' impatto occupazionale del progetto di Morelli. Dal vecchio piano al 2017 mancano 2.500 uscite (erano 8mila complessive e ne sono state realizzate 5.500). Queste per 1.500 unità riguardavano uscite anticipate. Altre 1.000 secondo il vecchio piano firmato dall' ex ad Fabrizio Viola sarebbero dovute arrivare con chiusure di filiali e cessione di banche estere ma il numero non era più definito dopo la decisione di internalizzare la controllata Consum.it.

 

Il piano targato Morelli allunga l' orizzonte al 2019 per cui se ci fossero - come ipotizzato - 3mila uscite complessive e quindi 500 aggiuntive per il 2019 potrebbe ricevere il disco verde dai rappresentanti dei bancari.

 

 

2. LA SPINTA DI PASSERA PER CONVINCERE IL BOARD 

 

F.Mas. per il Corriere della Sera

 

Lasciare uno spiraglio aperto a Corrado Passera e alla sua proposta per salvare Mps, o chiudergli del tutto la porta? Fino all' ultimo dentro il consiglio di Mps e fra le banche d' affari il dibattito è stato acceso sul «piano B» per Siena elaborato dall' ex ministro ed ex ceo di Intesa Sanpaolo. La scelta è dura: perché Passera dice di avere trovato fino a 2,5 miliardi di euro sui 5 totali che servono.

corrado passera corrado passera

 

E nessuno in Mps vuole rinunciarvi senza andare a vedere più in profondità. Così da oggi l' approfondimento comincerà, come già comunicato la scorsa settimana dal board. Oggi il ceo di Siena, Marco Morelli, dovrebbe dare maggiori indicazioni. Ma la strada per una collaborazione è stretta.

 

Da un lato le banche non intendono stravolgere l' impianto votato a fine luglio dal board senese allora guidato da Fabrizio Viola e approvato dalla Bce; dall' altro però bisogna essere certi che non saranno necessari i soldi dei private equity individuati da Passera. Tutto è legato agli investitori che Jp Morgan ha contattato, come i fondi sovrani del Golfo e le holding statali della Cina, che attendono di vedere il piano di Morelli.

 

MARCO MORELLI MARCO MORELLI

Passera sostiene che i «suoi» private equity - si parla di Atlas, Warburg Pincus, Bc - sarebbero pronti subito, non appena potranno effettuare l' analisi approfondita ( due diligence ) dei conti. Secondo alcuni banchieri coinvolti nel dossier, tale richiesta non sarebbe un problema: sia perché è già stata concessa a Italfondiario e Fonspa su tutti i crediti in sofferenza (npl) di Mps; sia perché per non creare asimmetrie informative basterebbe aprire a tutti gli interessati i dati forniti alla cordata Passera.

 

E poi: perché privarsi di un' alternativa se le cose dovessero andare male, specialmente se il mercato girasse negativamente per un' eventuale vittoria del «no» al referendum del 4 dicembre? Sarebbe un azzardo. La proposta di Passera fa leva anche su questa componente di incertezza politica.

 

L' obiezione è: la durata della due diligence - almeno un mese - non sarebbe compatibile con la volontà di chiudere entro l' anno l' operazione. Inoltre l' unica convergenza possibile sta nel fatto che entrambi prevedono investitori stabili.

nagel e moglie nagel e moglie

 

Jp Morgan sarebbe interessata solo a costoro, non invece a dare concessioni sull' impianto generale, che prevede aumento senza diritto di opzione, conversione dei bond subordinati e cartolarizzazione degli npl. Passera propone invece un aumento più limitato, gli utili trasformati in patrimonio e il riacquisto dei bond riacquistati. Ma soprattutto che la bad bank non sia venduta ma venga assegnata ai soci Mps, vecchi e nuovi, tenendo così «in casa» la gestione degli npl e i relativi guadagni.

 

 

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