MPS? COL PIFFERO! - ANDREA ORCEL SE NE INFISCHIA DEL PRESSING DI BANKITALIA PER IL MATRIMONIO TRA MONTEPASCHI E UNICREDIT, DI CUI E’ AMMINISTRATORE DELEGATO: “ABBIAMO DIMOSTRATO NEGLI ULTIMI DUE ANNI E MEZZO CHE SE CHE SE LE CONDIZIONI NON SONO GIUSTE NON CI MUOVIAMO. LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI? NON INTACCA I NOSTRI OBIETTIVI” - ORCEL HA CONFERMATO DI AVER IL PIATTO PIENO: VUOLE DISTRIBUIRE AI PROPRI SOCI, NEL 2024, ALMENO 6,5 MILIARDI DI EURO, TRA DIVIDENDO E RIACQUISTO DI AZIONI…

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andrea orcel

Estratto dell’articolo di Giu.Bal. per “la Stampa”

 

Il pressing di Bankitalia non fa breccia nei piani dell'amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel che chiudendo al matrimonio con Mps: «Abbiamo dimostrato negli ultimi due anni e mezzo che se che se le condizioni non sono giuste non ci muoviamo». Anche perché ai prezzi attuali, per il manager, è molto più conveniente confrontare azioni proprie e mantenere alta la remunerazione degli azionisti.

 

LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA

«La tassa sugli extraprofitti non intacca gli obiettivi di Unicredit» dice Orcel intervenuto alla Financials ceo conference di Bank of America dove ha confermato di voler distribuire ai propri soci, nel 2024, almeno 6,5 miliardi di euro, tra dividendo e riacquisto di azioni . Con un anticipo a quest'anno di una tranche da 2,5 miliardi del buyback. Un annuncio premiato dal mercato con il titolo che a Piazza Affari ha guadagnato il 4,7% a 23,10 euro.

 

andrea orcel

«Pensiamo che una remunerazione» superiore a 6,5 miliardi all'anno «sia sostenibile nel futuro prevedibile», cioè per il 2024 e il 2025, esercizi che Orcel si attende ancora «positivi» per la banca, grazie alla riduzione delle spese, a un costo del rischio contenuto,

Così Unicredit decide di anticipare a quest'anno una parte del buyback del 2024, dopo aver già distribuito nel corso dell'anno 5,25 miliardi ai soci, approfittando degli «elevati livelli di capitale e di una generazione organica di capitale ai vertici della categoria […]». […] All'anno prossimo, invece, è rinviata ogni decisione sul capitale in eccesso: il tesoretto, quantificato da Orcel tra i 7,5 ei 9 miliardi, è utilizzabile come «cuscinetto» contro gli imprevisti, per remunerare i soci o per fare piccole acquisizioni «nei mercati core» .