\"Non si può più stare in attesa che il sistema delle concessioni, in primis quelle autostradali, venga distrutto pezzo per pezzo fra convenzioni non rinnovate e prescrizioni del Cipe che violano o stravolgono contratti in essere e leggi del Parlamento. Per me non si può davvero più attendere...ma se la mia lettura della crisi in atto è errata e non è condivisa, sono pronto a lasciare il vertice dell\'associazione...\"
Fabrizio PalenzonaLa lettera, a firma Fabrizio Palenzona, presidente di Aiscat che in queste ore gli amministratori di tutte le principali società concessionarie di autostrade si sono visti recapitare, non si presta ad equivoci interpretativi. Ad anticiparla è il sito (http://www.chmagazine.it) di Capo Horn, mensile diretto da Oscar Giannino e Bruno Dardani.
OSCAR GIANNINOFabrizio Palenzona rompe gli indugi. Posa il fioretto che per oltre un anno ha incrociato con il ministro dell\'Economia, Giulio Tremonti e più spesso con la \"guardia\" alla quale il ministro ha affidato la sorveglianza delle casse dello Stato, e imbraccia la sciabola. Che i rapporti fossero deteriorati si era già compreso nel corso dell\'ultima assemblea Aiscat, ma ora il dado è davvero tratto.
In una lunga lettera, Palenzona parla di disgregazione del quadro normativo di riferimento sulle quali si è retto il rapporto fra pubblici e privati. Quel rapporto che ha consentito nello scorso millennio di dotare il paese di una rete autostradale e che oggi, in presenza di una crescente rarefazione di fondi pubblici per le grandi opere, potrebbe e dovrebbe rappresentare la chiave di volta per una seconda grande stagione infrastrutturale.
TREMONTI STATUARIOLo stillicidio di rinvii, di rifiuti non dichiarati, di procedure che il presidente di Aiscat non esita a definire fuori dal quadro legislativo, ha lasciato un segno profondo, erodendo non solo la fiducia, ma anche la tradizionale prudenza che ha caratterizzato sino ad oggi le mosse del presidente di Aiscat.
CaselloCon undici convenzioni formalmente approvate nel dicembre 2009 da Parlamento e Consiglio dei ministri, ma congelate nel doppio freezer del Cipe (al quale è stato attribuito nei fatti, con prescrizioni disomogenee e in deroga a quanto stabilito dal Parlamento, un potere legislativo) e del ministero dell\'Economia, secondo il presidente di Aiscat, il sistema si sta disgregando. Sta cadendo a pezzi sotto quella che secondo Palenzona è una strategia politico-amministrativa in palese violazione con tutti i principi e le raccomandazioni dell\'Unione europea.
salerno reggio calabriaE, in contemporanea, con il presidente dei concessionari, un secondo siluro è lanciato dalle grandi imprese di costruzione. In una nota riservata (che risulta essere stata inviata alla Presidenza del Consiglio) sono elencate le opere e i piani (dall\'edilizia carceraria al piano casa) formalmente arrivati alla fine dell\'iter approvativo, ma nei fatti a loro volta congelati dal ministero dell\'Economia. In totale si tratta di interventi per oltre 15 miliardi di euro, all\'80% finanziati con fondi e risorse private.