TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA
DAGOREPORT
Comprare e rivendere, da bravo finanziere. I piani di Vincent Bollorè su Telecom Italia sono semplici, quasi da manuale per una società che ha troppi debiti per camminare da sola nel medio-lungo periodo.
Il finanziere bretone, che con la sua Vivendi è uscito dalla telefonia francese, sa che in Europa ci sono troppi operatori telefonici: ce ne sono circa un centinaio di telefonia mobile e quasi 200 di telefonia fissa. Nel giro di pochi anni, la gran parte di questi sparirà in una serie di fusioni che tenderanno a replicare il livello di concentrazione dei mercati americano e cinese.
TELECOM-3
Negli Stati Uniti, i primi quattro operatori telefonici hanno in mano il 76% del mercato e in Cina ci sono solo due gestori di telefonia mobile, contro i quattro che operano in Italia. Non è un caso che già da tempo si sprechino i rumours su una possibile fusione tra Vodafone e Wind da un lato, e tra Telecom e H3g dall’altro.
COLAO
Il piano di Bollorè, giurano i bene informati, è quello di salire ancora nell’azionariato di Telecom Italia, rispetto all’8,3% che oggi detiene dopo aver rimpiazzato gli spagnoli di Telefonica. Vivendi sarebbe pronta, nei prossimi mesi, ad acquistare sul mercato altri pacchetti azionari, oltre a essere disponibile a subentrare ad altri grandi azionisti in libera uscita come Mediobanca, Generali e Intesa.
WIND TELECOMUNICAZIONI
Una volta raggiunto il controllo del gruppo italiano, scatterebbe la fase due: la sua vendita. Telecom Italia, nei panni della preda, potrebbe essere offerta a France Telecom, ma c’è chi scommette fin d’ora che la pista più attendibile porta in Germania, dalle parti di Deutsche Telekom. Comprare e vendere, una specialità di Bollorè.
