ORANGE-TELECOM, LA VOLPE E L’UVA – COME DAGOANTICIPATO, BOLLORE’ TRATTA CON LA COMPAGNIA FRANCESE IN GRAN SEGRETO – A PARIGI LO SMARTPHONE DIVENTA BANCA E POTREBBE ARRIVARE ANCHE DA NOI SE SCATTA IL MATRIMONIO FRA LE DUE SOCIETA’

Condividi questo articolo


 

1. ORANGE-PINOCCHIO: L’ITALIA NON CI INTERESSA

 

Sara Bennewitz per la Repubblica

 

stephane richard stephane richard

Troppi francesi nella telefonia italiana, troppi anche per l' ex monopolista Orange. Eppure l' ad dell' ex monopolista Stephane Richard negli ultimi anni ha ripetuto a tambur battente di guardare con interesse l' Italia, dove gli amici di Vivendi hanno rilevato il 24% di Tim.

 

Invece ora che il gruppo guidato da Vincent Bolloré per colpa dell' Agcom potrebbe essere costretto a cedere la sua quota in Telecom, Richard pare non interessato; o così dice magari proprio perché teme che qualcuno gli chieda di dar seguito alle parole con i fatti.

xavier niel xavier niel

 

«Oggi ritengo - ha detto Richard che in Italia non ci siano opportunità. È un mercato che avrà qualche scossone con l' arrivo di un nuovo operatore nel mobile che conosciamo bene». Il riferimento è alla Free di Xavier Niel che ha portato la competizione in Francia, l' unico Paese Ue dove nemmeno Vodafone ha mai osato entrare.

 

Eppure c' è chi dice che Niel si sia mosso sull' Italia proprio perché immaginava una liason segreta Vivendi-Orange.

 

2. ORANGE SI VESTE DA BANCA

 

Maddalena Camera per il Giornale

 

Stephane Richard Orange Stephane Richard Orange

Orange diventa banca. L' ex-monopolista francese delle tlc, che a ottobre aveva acquisito il 65% delle attività di online banking del gruppo assicurativo Groupama, lancerà il 6 luglio prossimo la sua «smartphone» banca. Orange, guidata da Stephane Richard, è il primo operatore tlc a lanciare servizi bancari online. Servizi che potrebbero arrivare anche in Italia visto che Orange potrebbe essere interessata alla quota di Vivendi, pari al 23,9%, in Telecom Italia.

 

vincent bollore vincent bollore

In realtà le mire dei francesi sulla società italiana al momento restano nascoste. «Non mi sembra il momento particolarmente adatto per pensare di entrare sul mercato italiano, ma siamo attenti a quello che succede. Se dovesse accadere qualcosa attorno a Telecom, guarderemmo se è nel nostro interesse andare oltre, ma questo non è il caso attualmente» ha spiegato Richard, senza escludere nulla.

telecom telecom

 

«Ritengo che in Italia non ci siano opportunità, ci sono dei player già attivi e un mercato che avrà qualche scossone con l' arrivo di un nuovo operatore nel mobile che conosciamo bene». Insomma Richard guarda con prudenza verso il nostro Paese che vedrà a fine anno, o al massimo nel 2018, l' arrivo di Xavier Niel con il suo gestore mobile Free che in Francia ha obbligato gli altri operatori a rivedere al ribasso le tariffe.

orange logo orange logo

 

Questa prudenza potrebbe cambiare i piani di Vincent Bollorè, patron di Vivendi. Dato che l' Agcom ha imposto alla società francese di scendere al di sotto del 10% in Telecom o in Mediaset, dove Vivendi detiene quasi il 30%, uno degli scenari ipotizzati dagli analisti era la cessione della quota nell' operatore italiano proprio a Orange tramite uno scambio azionario.

 

Le sinergie tra i due gruppi sono evidenti, in particolare per quanto riguarda Canal Plus, la pay per view di Vivendi. Secondo il quotidiano Les Echos, Orange avrebbe allo studio il dossier Telecom ma si è fatta prudente visto il prossimo ingresso sul mercato di Free nella telefonia mobile e di Enel sul fronte della realizzazione della rete in fibra ottica.

GIUSEPPE RECCHI FLAVIO CATTANEO GIUSEPPE RECCHI FLAVIO CATTANEO

 

Orange in realtà punta all' altro operatore francese, Bouygues. La fusione era pronta ma fu stoppata dall' allora ministro dell' economia Emmanuel Macron, che ora è in testa nei sondaggi per diventare presidente della Repubblica francese. Difficile, quindi, che la trattativa riparta. Orange al momento deve quindi accontentarsi di lanciare nuovi servizi, come quello bancario da cui pensa di ottenere 400 milioni di ricavi già nel 2018.

 

Quanto a Telecom ieri l' assemblea della controllata delle torri Inwit ha approvato il bilancio e fatto entrare in cda anche il presidente uscente di Telecom Giuseppe Recchi. Recchi, in Telecom, dovrebbe essere rimpiazzato da Arnauld de Puyfontaine ma il rinnovo del suo mandato non è ancora del tutto tramontato.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA “DITTA FERRAGNEZ” È SCOPPIATA DEFINITIVAMENTE CON L’ADDIO DI FEDEZ ALLE TETTINE CONIUGALI DI CHIARA. UN “TRASLOCO” CHE PARE SIA STATO ALLIETATO DA UN DURISSIMO LITIGIO TRA I NOSTRI EROI CADUTI DALL’OLIMPO DIGITALE. UNA PAROLA TIRA UNA PAROLACCIA, FINCHÉ SI È ARRIVATI A UN CLASSICO DI OGNI FINE MATRIMONIO: IL RINFACCIO DI GELOSIE E TRADIMENTI - UNA VOLTA TORNATO A CASA DELLA MAMMINA, IL FEDEZZONE È TORNATO MASCHIO ALFA. ED E’ SUBITO SCOPPIATA UNA RISSA CON NASKA, UN ROCKER BONAZZO IN MODALITÀ MANESKIN - IL 'CAOS BELLI' DI TANTO FERVORE MUSCOLOIDE DEL RAPPER DEFERRAGNIZZATO NEI CONFRONTI DEL BALDO NASKA E' SINTETIZZATO DA FABRIZIO CORONA IN UNA FRASE SIBILLINA: “A QUANTO PARE, I SUOI FIGLI”. OHIBO', CHE C’ENTRA NASKA CON LA FERRAGNI? AH, SAPERLO…

DAGOREPORT – CHE CONFUSIONE, SARÀ PERCHÉ VOTIAMO: LE EUROPEE DEL 9 GIUGNO METTONO IN CAMPO DUE SCHIERAMENTI: URSULA & GIORGIA CONTRO MACRON & SCHOLZ - SE LE DUE BIONDE SI FANNO BELLE IN EGITTO CON 7,4 MILIARDI SGANCIATI DALL'UNIONE EUROPEA, I MASCHIETTI FANNO FUORI LE DUE MERKEL IMMAGINARIE, CHIAMANO IL POLACCO TUSK E DANNO VITA AL "TRIANGOLO DI WEIMAR" PER FRONTEGGIARE LA GUERRA UCRAINA - IL DOPPIO GIOCO DELLA DUCETTA: SPINGE URSULA MA TIENE IN CALDO LA MALTESE METSOLA – OSTACOLI PER DRAGHI - IL MESSAGGIO “IN CODICE” DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA E LE PAROLE AL VENTO DI CROSETTO…

DAGOREPORT – L'ENNESIMO BLUFF DELLA MELONA SI CHIAMA UCRAINA: IL SUO SOSTEGNO E' SOLO UN RIDANCIANO ''CONFORTO VOCALE” COL SOLITO CONTORNO DI SMORFIE E OCCHIONI SBATTUTI A QUELL'ANIMA IN PENA DI ZELENSKY - LA PROVA? A BERLINO, OGGI, SI SONO RIUNITI I LEADER CHE DECIDONO DAVVERO LA STRATEGIA EUROPEA PER SOSTENERE CON ARMI E MEZZI L'UCRAINA: IL FRANCESE MACRON, IL TEDESCO SCHOLZ E IL POLACCO TUSK. E L'ITALIA? NON RIUSCENDO A TRASFORMARE IL BLA-BLA DELLA MELONA NÉ IN SOLDI NÉ IN ARMI, NON CONTA UN CAZZO E STA A CASA - COSI' MENTRE OGGI SI RIUNIVA IL COSIDDETTO "TRIANGOLO DI WEIMAR", SAPETE DOV'ERA L'UNDERDOG DE' NOANTRI? A CIANCIARE SU UN ALTRO SUO POLVERONE: QUEL FANTOMATICO "PIANO MATTEI" CHE FINIRA' CON L'INAUGURAZIONE DI UNA BELLA POMPA DI BENZINA A TUNISI (SE VA BENE...)