PAPERONE BERNESCHI - FACEVA UNA VITA DA IMPIEGATO MA L'EX PRESIDENTE DI CARIGE AVEVA MESSO DA PARTE UN TESORO DA 22 MILIONI. E POI VILLE, APPARTAMENTI, BOX E PERSINO UNA SCUOLA PRIVATA PER ALTRI 17 MILIONI

Ventinove milioni di euro in contanti. E poi ville, appartamenti, box e persino una scuola privata per altri 17 milioni. A tanto ammontano i patrimoni sequestrati (finora) alla «banda dei sette» che negli anni ha spolpato le assicurazioni di Banca Carige e lo stesso istituto di credito genovese...

Condividi questo articolo


NOVELLO PAPERONE BERNESCHI – SEQUESTRATO SUO TESORO DA 22 MILIONI TRA CONTANTI E TITOLI

 

Teodoro Chiarelli per ‘La Stampa’

 

Ventinove milioni di euro in contanti. E poi ville, appartamenti, box e persino una scuola privata per altri 17 milioni. A tanto ammontano i patrimoni sequestrati (finora) alla «banda dei sette» che negli anni ha spolpato le assicurazioni di Banca Carige e lo stesso istituto di credito genovese. Dai provvedimenti disposti dai pm Nicola Piacente e Silvio Franz emerge una vera e propria mappa del tesoro. Il più liquido è l’ex presidente e padre-padrone di Carige, Giovanni Berneschi: a lui, novello Paperone, sono stati sequestrati 21,9 milioni fra contanti e titoli.

berneschi giovanni x berneschi giovanni x

 

Al suo sodale ed ex amministratore delegato di Carige Vita Nuova, Ferdinando Menconi, sono stati bloccati 1,7 milioni cash, ma soprattutto immobili per 8,7 milioni: appartamenti di lusso a Milano e Roma e il palazzo genovese che ospita la scuola privata «Vittorino da Feltre», acquistata dai Padri Barnabiti con la benedizione del cardinale Tarcisio Bertone. Carige finanziò pure una patinata brochure: «Il Vittorino da Feltre e la tradizione che si rinnova».
 

La Finanza ha sequestrato poi ad Andrea Vallebuona, commercialista di Berneschi, una villa a picco sul mare a Polanesi, alle spalle di Recco, e una a Genova, alcuni terreni e un garage (totale: 2 milioni) oltre a 1,7 milioni cash. Alla nuora dell’ex presidente di Carige, Francesca Amisano, sono stati sequestrati 3,7 milioni, due appartamenti di lusso e due garage ad Arenzano, nel ponente genovese. Allo svizzero Davide Enderlin i finanzieri hanno trovato, in territorio italiano, soltanto 10 mila euro: poca roba, ma hanno «sigillato» anche quelli.

 

BERNESCHI BERNESCHI

Nel mirino dei magistrati e delle Fiamme Gialle guidate dal colonnello Carlo Vita ci sono però anche le disponibilità che Berneschi, Menconi e soci avrebbero costituito all’estero. In Svizzera, con l’assistenza delle autorità elvetiche, sono state effettuate perquisizioni in studi di professionisti a loro legati. Ma superare il collaudato segreto bancario è impresa assai ardua.
 

BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c

Intanto emergono legami fra i protagonisti dell’affaire Carige che risalgono a diversi anni fa. L’avvocato Andrea Baldini, ad esempio, è l’uomo che ha messo nei guai il viceprocuratore della Spezia, Maurizio Caporuscio, perché si sarebbe prestato, su sua richiesta, a far avere a Berneschi la copia di una denuncia «riservata» che l’imprenditore spezzino Gianfranco Poli aveva presentato contro di lui per truffa. Con le sue affermazioni, intercettate al telefono, avrebbe coinvolto anche la propria moglie, Pasqualina Fortunato, giudice del lavoro.

BANCA CARIGE BANCA CARIGE

 

Bene, facciamo un passo indietro. Fra il 2002 e il 2003 ci fu un pesante scontro all’interno della Carige fra l’allora presidente Fausto Cuocolo e il consigliere Guido Alpa, entrambi insigni giuristi, proprio sulla gestione e le operazioni poco chiare delle assicurazioni. A sorpresa il cda si dimise e Cuocolo e Alpa furono estromessi dalla lista presentata dalla Fondazione per il nuovo consiglio.

 

E chi fu designato al posto di Alpa? Sì, proprio Baldini che un’interrogazione parlamentare del 2004 indica come socio di Menconi nella Italscuole, proprietaria di alcuni istituti privati: la stessa società che avrebbe acquistato di lì a poco il «Vittorino da Feltre» sequestrato nei giorni scorsi dalla Procura.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)