PAX TELEVISIVA SUL CALCIO ITALIANO - SKY E MEDIASET MANTENGONO LO STATUS QUO SUI DIRITTI DEL CAMPIONATO - PUR DI NON TOCCARE IL SACRO PALLONE, LA LEGA CALCIO RINUNCIA A 150 MILIONI!

L’accordo definitivo vede la Lega Calcio rinunciare a 150 milioni per evitare la guerra legale, e l’AgCom accettare uno stravolgimento delle regole e dei bandi - L’unico punto che resta è la Champions: c’è tempo fino a settembre per accordarsi sul periodo 2015-2018, che per ora è esclusiva di Mediaset...

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james murdoch piersilvio berlusconi james murdoch piersilvio berlusconi

g. bal e e. l. per “la Repubblica

 

Murdoch accelera il risiko delle tv europee e incassa – in vista delle nozze tra le sue pay tv – l’ok dell’Agcom alla pax televisiva sul calcio italiano. L’Autorità garante delle comunicazioni ha dato il via libera finale all’armistizio raggiunto tra Sky Italia e Mediaset nelle scorse settimane dopo un’asta rovente sui diritti della Serie A e un lungo braccio di ferro a colpi di diffide e carte bollate.

 

Il Biscione potrà cedere a terzi (leggi Santa Giulia) il pacchetto multipiattaforma su 132 partite del Campionato per il triennio 2015/2018. Il tassello che mancava per completare la spartizione che conserva lo status quo del calcio a pagamento sul piccolo schermo, con il monopolio del tycoon australiano sul satellite e le partite delle big sul digitale a Cologno.

 

Berlusconi e Murdoch a Arcore Berlusconi e Murdoch a Arcore

Per evitare la battaglia legale, la Serie A ha rinunciato a 150 milioni di euro e l’Agcom ha accettato lo stravolgimento del bando di gara che vietava lo scambio dei diritti. La Lega, infatti, aveva assegnato a Sky i diritti per le 8 big del campionato sul satellite e a Mediaset quelli per il digitale nonostante una proposta economica inferiore a quella di Sky e di Fox. Un’aggiudicazione alla quale Murdoch ha dato l’ok in cambio del pacchetto per le altre 12 squadre, vinto da Mediaset. L’Agcom non ha potuto fare a meno di ratificare lo scambio, nonostante i dettami della legge Melandri.

 

Adesso per la pace totale manca solo la certezza che il ricorso preannunciato da Eurosport non sia presentato. E un’intesa sulla Champions, in mano il prossimo anno a Sky e conquistata dal 2015 al 2018 da Mediaset. Ma non è detto che anche su questo fronte (per un accordo c’è tempo fino a settembre) si possa arrivare a un divisione a due, come è successo negli ultimi due anni per gentile concessione – ovviamente remunerata – di Murdoch ai Berlusconi.

Andrea-Zappia Andrea-Zappia

 

La natura dei rapporti futuri tra i due pseudo-litiganti dell’etere dipenderà da come usciranno dalla grande partita delle alleanze del video. Mediaset, dopo l’accordo spagnolo con l’ingresso di Telefonica in Premium sta trattando la vendita di altre quote della sua pay tv a Al Jazeera o Vivendi.

 

alierta esce da palazzo chigi foto ansa alierta esce da palazzo chigi foto ansa

L’imprenditore australiano ha messo gli occhi su Time Warner, con un’offerta da 80 miliardi di dollari. Proprio il riassetto delle attività nelle pay-tv in Europa potrebbe garantirgli le munizioni finanziarie necessarie per dare l’assalto al rivale a stelle e strisce. L’idea sarebbe quella di concentrare su BSkyB sia Sky Deutschland (controllata da Fox al 57%) sia Sky Italia per creare il primo gruppo transcontinentale in grado di competere con la Liberty di Malone e gli altri big se e quando gli acquisti di diritti avverranno a livello europeo. BSkyb, se i suoi soci diranno di sì, dovrebbe girare qualcosa come 10 miliardi, secondo le stime degli analisti, a Fox, che a quel punto avrebbe in tasca un po’ della liquidità necessaria per la scalata.

 

Si vedrà. Sky Italia intanto avrà un po’ di tempo per capire se sarà in grado di garantirsi un futuro solido (nel senso di abbonamenti) riducendo la sua calciodipendenza o se sarà costretta a corteggiare Mediaset per la Champions.

time warner cable time warner cable

 

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