PIAZZA AFFARI APATICA (-0,2%), MALE ST (-6%) - CONFINDUSTRIA: ITALIA ANCORA IN CRISI, ZERO CRESCITA NEL 2014 - PROFUMO CAPO DELLE RELAZIONI SINDACALI DEI BANCHIERI - PATUANO (TELECOM) INCONTRA DILMA ROUSSEFF

Il presidente di Mps dovrà trattare sul contratto nazionale dei bancari - FMI: il Pil americano frena a +1,7% quest’anno, poi accelererà a +3% nel 2015 - Ubs sale in Carige - Alcoa: a Portovesme garantita la manutenzione per una settimana - Eni acquista azioni proprie...

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1.BORSA: SEDUTA APATICA SUI LISTINI UE, MILANO CHIUDE IN CALO DELLO 0,2%

stmicroelectronics stmicroelectronics

Radiocor - I listini europei chiudono senza direzione una giornata priva di spunti significativi. Londra, Parigi e Francoforte hanno terminato la seduta poco sopra la parita' mentre a Milano hanno prevalso le vendite con il Ftse Mib in calo dello 0,2% e il Ftse All Share dello 0,18%. Pesante St (-5,94%) che ha pagato le indicazioni sulle prospettive nel terzo trimestre sotto le attese.

 

Acquisti, invece, su Buzzi Unicem (+3,09%) grazie a un report positivo di Equita che esclude un impatto negativo sui conti trimestrali dalle tensioni in Russia. Bene le banche con lo spread sotto i 160 punti base: Unicredit ha guadagnato l'1,73%, Ubi l'1,51% e Banco Popolare l'1,36%. Sul fronte dei cambi l'euro e' stabile sul dollaro a 1,3469 dollari (ieri 1,3464) e sullo yen a 136,71 yen (136,69) mentre il rapporto tra dollaro e yen si attesta a 101,495 (101,51). Per quanto riguarda il petrolio, il future settembre sul Wti scambia a 103,21 doll ari al barile, in progresso dello 0,8%.

 

 

2.CONFINDUSTRIA: ITALIA CONTINUA A ESSERE IN CRISI, PIL PIATTO NEL 2014

GIORGIO SQUINZI ALL ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA GIORGIO SQUINZI ALL ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA

Finanza.com – “L’Italia era in crisi prima della crisi e continua a esserlo. Gli ultimi dati confermano le stime CSC di dinamica piatta del Pil nel 2014”. Così si legge nella Congiuntura flash del Centro Studi di Confindustria, secondo cui l’attenzione ora è rivolta al 2015, il cui risultato va costruito nella seconda metà di quest’anno. “Partendo da fermi l’impresa è più difficile, ma non impossibile se si agisce in prima battuta sul credito, sulla competitività e sugli investimenti pubblici. E se si lavora con ancor più lena sui molti fronti delle riforme, per restituire fiducia alle famiglie e alle imprese”, aggiungono gli esperti di viale dell’Astronomia.

 

3.ABI: PROFUMO NUOVO CAPO RELAZIONI SINDACALI, TRATTERA' SU CONTRATTO

Radiocor - E' il presidente di Mps, Alessandro Profumo, il nuovo capo delle relazioni sindacali dell'Abi. Pro fumo, secondo quanto si apprende da fonti bancarie, e' stato eletto presidente del Comitato affari sindacali e del lavoro (Casl) dell'associazione e in questa veste guidera' la delegazione dell'Abi al tavolo sindacale per il rinnovo del contratto nazionale. La nomina di Profumo e' stata decisa dal comitato esecutivo dell'Abi e, secondo quanto riferisce una fonte, e' stata accolta da un applauso dei componenti dell'esecutivo.

LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE

 

La nomina di Profumo, confermata da un comunicato stampa dell'Abi, e' avvenuta all'unanimita'. L'esecutivo dell'associazione delle banche italiane ha inoltre stabilito la composizione del comitato di presidenza. Ne faranno parte, oltre al presidente Antonio Patuelli, al direttore generale Giovanni Sabatini e ai vice presidenti (Roberto Nicastro, Miro Fiordi, Giuseppe Ghisolfi, Gian Maria Gros-Pietro e Flavio Valeri), il presidente di Federcasse Alessandro Azzi, l'a.d. di Cariparma Giampiero Maioli, il vice presidente di Banca Mediolanum Giovanni Pirovano, il presidente di Mps Alessandro Profumo, il presidente dell'Aibe Guido Rosa, il presidente di Banca Sella Maurizio Sella, l'a.d. di Banca del Piemonte Camillo Venesio e il presidente di Bnl e della Febaf Luigi Abete.

 

E' stato infine indicato anche il nuovo vicepresidente della Febaf (Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della Finanza): sara' Gianni Zonin . Anche tutte queste nomine sono avvenute all'unanimita'.

 

PATUANO PATUANO

4.TELECOM ITALIA: PATUANO IN BRASILE INCONTRA PRESIDENTE DILMA ROUSSEFF

Finanza.com – L’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, incontrerà oggi (alle ore 10:00 locali) il presidente del Brasile, Dilma Rousseff. L’incontro si terrò al Palazzo di Planalto. E’ quanto si legge sul sito della presidenza della Repubblica brasiliana.

 

5.FMI: PIL USA FRENA A +1,7% NEL 2014, POI ACCELERA A +3% IN 2015

dilma rousseff 3 dilma rousseff 3

Radiocor - Dopo la crescita dell'1,9% dell'anno scorso, l'economia americana rallentera' il passo, salendo dell'1,7% quest'anno, quindi accelerando al 3% nel 2015 e 2016 e assestandosi al 2,6% del 2019. E' quanto si legge nelle stime contenute nel rapporto conclusivo della missione di monitoraggio Articolo IV condotta dal Fondo monetario internazionale a Washington. Per fare un paragone, nel World Economic Outlook di aprile il Fmi aveva tagliato le previsioni di crescita all'1,6% nel 2014 e al 2,6% nel 2015 (la revisione del documento e' in calendario per domani).

 

Il tasso di disoccupazione, che nel 2013 si e' attestato al 7,4%, calera' quest'anno al 6,4% e al 6% nel 2015, scendendo in modo costante fino al 5,5% del 2019. Il debito pubblico salira' quest'anno dal 72 al 74,2% del Pil e aumentera' ancora al 74,5% nel 2015, crescendo poi fino al 74,7% del Pil nel 2019. Il deficit, che si era attestato al 4,5% del Pil l'anno s corso, calera' quest'anno al 3,5% e al 3,1% nel 2015, quindi oscillera' negli anni successivi assestandosi al 3,5% del Pil nel 2019.

 

JACOB LEW E BARACK OBAMA JACOB LEW E BARACK OBAMA

L'attivita' economica americana 'era accelerata nella seconda meta' del 2013', ma una serie di fattori avversi, tra cui l'ondata di maltempo di inizio anno, un mercato immobiliare ancora in difficolta' e un calo della domanda esterna 'hanno fatto perdere slancio', provocando la contrazione del 2,9% del primo trimestre. Tuttavia, negli ultimi mesi 'si vedono generalizzati miglioramenti', soprattutto sul fronte dell'occupazione e della produzione industriale. L'economia - dice il Fmi - 'accelerera' per il resto dell'anno al di sopra del potenziale (tra il 3 e il 3,5%)', ma non bastera' ad annullare la contrazione del primo trimestre, motivo per cui la crescita del 2014 'sara' un deludente 1,7%'.

 

ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d

Una nota positiva 'e' che nel 2015 accelerera' al tasso annuale piu' rapido dal 2005'. Guardando al medio termine, la crescita potenziale 'sara' poco sopra il 2% per i prossimi anni, ovvero significativamente al di sotto della media storica', anche a causa dell'invecchiamento della popolazione e delle 'modeste prospettive di crescita della produttivita''. Per questo secondo il Fmi e' cruciale che 'le autorita' compiano pasi immediati per aumentare la produttivita', incoraggiare l'innovazione e aumentare il capitale fisico e umano'. Benvenute invece le iniziative 'per risolvere le restanti debolezze del mercato immobiliare', compresi i passi fatti per incoraggiare la disponibilita' di mutui e per chiarire il ruolo del governo nel finanziamento immobiliare. Un altro problema e' che 'la crescita non e' particolarmente inclusiva' e quasi 50 milioni di americani vivono in poverta'.

 

6.CARIGE: UBS TORNA A RAFFORZARSI E SALE A 3,6% (CONSOB)

Radiocor - Ubs torna a rafforzarsi nel capitale di Carige. In base alle comunicazioni Consob, l'istituto elvetico e' titol are del 3,573% in proprieta' diretta in funzione di un contratto prestatore-prestatario. Lo 0,03% (parte della quota complessiva) e' detenuto attraverso Ubs Global Asset Management. Si tratta di una mossa a sorpresa da parte di Ubs. L'istituto era uscito allo scoperto prima della ricapitalizzazione di Carige, a inizio giugno, dichiarando di detenere il 4%: una quota posseduta per conto terzi a copertura di un contratto derivato. Dieci giorni fa pero' Ubs era scesa all'1,8%. Ora la risalita.

BANCA CARIGE BANCA CARIGE

 

7.ALCOA: GARANTITA MANUTENZIONE IMPIANTO PORTOVESME FINO AL 31 LUGLIO

 (LaPresse) - "Malgrado gli sforzi compiuti finora Alcoa non ha ancora ricevuto un'offerta formale per l'impianto di Portovesme, né un valido piano industriale, condizione che riteniamo essenziale per la vendita. Alcoa rimane disponibile a considerare una manifestazione di interesse seria per l'acquisto della struttura, che includa ragionevoli assicurazioni e garanzie rispetto alla continuità della produzione. Alcoa ha confermato al Governo italiano lo scorso 19 giugno la disponibilità ad estendere ulteriormente l'attuale livello di manutenzione dell'impianto fino al 31 luglio".

 

ROMA - LE PROTESTE DEGLI OPERAI ALCOA ROMA - LE PROTESTE DEGLI OPERAI ALCOA

E'q aunto si legge in una nota della società, emessa al termine dell'odierno incontro al Mise con il presidente della regione Sardegna ed i sindacati. "Con questa proroga abbiamo esteso due volte la scadenza per mantenere l'impianto in condizioni che consentono la ripresa delle attività e siamo rimasti disponibili a negoziare la vendita per oltre due anni" aggiunge la nota.

 

"Oggi abbiamo riconfermato che il periodo di manutenzione terminerà il 31 luglio 2014. Questo non pregiudica la possibilità di trasferire lo smelter ad un altro operatore affidabile dal momento che rimaniamo disponibili a valutare la vendita a una terza parte. Continueremo a tenere fede agli impegni presi nei confronti dei nostri dipendenti, agendo in buona fede così come abbiamo sempre fatto" conclude la nota.

 

8.ENI: ACQUISTATE AZIONI PROPRIE PER 9 MILIONI DI EURO TRA 14 E 18 LUGLIO

claudio descalzi claudio descalzi

Finanza.com – Eni ha acquistato nel periodo compreso tra il 14 e il 18 luglio 2014 462.450 azioni proprie per un controvalore complessivo di 9.055.138,41 euro, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’assemblea di Eni dello scorso 8 maggio. Lo riporta una nota diffusa dal gruppo petrolifero italiano. A seguito degli acquisti comunicati oggi, considerando le azioni proprie già in portafoglio, al 18 luglio Eni detiene 24.152.537 azioni proprie pari allo 0,66% del capitale sociale.

 

9.NEMMENO I CEO CREDONO PIÙ NELLA CRESCITA

Rossana Prezioso | Trend Online - Crescita lenta. Ormai è una certezza e non più un’eccezione passeggera.Sarà la sconfitta del consumismo, il flop del capitalismo, i retaggi della crisi, i prodromi di un disastro finanziario, quello che preferite, ma intanto si dovrà festeggiare nel caso in cui si strapperà un 3-3,5% su scala globale.

 

Un trend che sarà irregolare non solo nello sviluppo cronologico, ma anche nella resa geografica, con le potenze occidentali che non riescono più a star dietro al miraggio di produttività incarnato per secoli e inseguito negli ultimi anni, mancato proprio in questi mesi: la Banca Mondiale tagliato le sue stime sulla crescita globale al 2,8 per cento quest'anno, contro la sua previsione precedente del 3,2 per cento fatta solo sei mesi prima, nel mese di gennaio.

 

E in tutto questo, anche i parametri da usare saranno diversi: gli Usa resteranno ancora l’economia più forte con un target (adeguato?) del 2,5% previsto come risultato finale. Risultato, tra l’altro, sempre più incerto se si pensa che anche la banca centrale statunitense, nella riunione di giugno, ha tagliato nuovamente le stime riportandole in un range tra il 2,1 per cento e il 2,3 per cento da una proiezione precedente di circa il 2,9 per cento. Diminuzione particolarmente considerevole.

 

Cosa significa questo? Che ormai ci dovremo abituare a nuovi ritmi (lenti) di crescita (lenta) e aspettative (basse) su orizzonti (bassi).

crisi economica crisi economica

Terreno a dir poco fertile per chi, come Faber, predica prudenza. Una riprova e anzi sarebbe il caso di dire, una conferma, proprio dal fatto che Faber ha dichiarato, oggi, che al momento esistono dei panorami d’investimento particolarmente appetibili per i suoi parametri. MA come e soprattutto dove si muove il guru dei catastrofisti? Verso il settore agricolo, l’azionario cinese e i metalli preziosi. I motivi?

 

Il settore agricolo è crollato, ma con l’aumento della popolazione in arrivo e quella già presente (raddoppiata dal 1960 ad oggi) i margini di apprezzamento sono pressoché impensabili.

L’azionariato cinese (settore assicurativo in particolar modo), al momento, sembra essere il più interessante anche per una questione di prezzo e di economicità rispetto a quello statunitense come anche a quello europeo, per giunta fortemente sospettato di essere in bolla.

 

crisi economica crisi economica

MA proprio perchè la crescita è bassa ovunque, come anticipato, le prospettive di guadagno sono sul lungo termine anche e soprattutto alla voce agricoltura: 10 miliardi di bocche da sfamare, infatti, si registreranno “solo” (per fortuna nel 2050)

E allora il pericolo potrebbe essere differente. Intanto, tra i metalli preziosi, si deve sottolineare, stando alle raccomandazioni di Faber, l’oro, l'argento, il platino e il palladio come solida alternativa al contante: il valore del denaro è quello di costituire guadagno se i tassi saranno accomodanti come lui stesso ammette, per riuscire a sostenere in qualche modo questi mercati letargici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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