PIAZZA AFFARI RECUPERA SUL FINALE (+0,1%) - S&P, LE INDAGINI BRUCIANO, LA CODA DI PAGLIA PURE: “NON C’È DISEGNO POLITICO NEL DOWNGRADE ITALIANO” - L’ACCORDO SUL DEBITO GRECO POTREBBE RAGGIUNGERSI A MAGGIORANZA - SCIOPERO BENZINAI, ALCUNI SINDACATI CONFERMANO - GASOLIO +54% DALL’INIZIO DELLA CRISI - PASSERA, FRECCIATONA A FINCANTIERI - LUXOTTICA NON CONOSCE CRISI: 6,2 MLD € DI FATTURATO - IMPREGILO, TRE OPZIONI PER I SALINI - GAS: PROSCIOLTI MANAGER ENI - BANCHE IN PERDITA MA BONUS NON CALANO…

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1 - PIAZZA AFFARI AZZERA LE PERDITE NEL FINALE E CHIUDE SUI MASSIMI, IN LUCE MPS E SNAM. GIÙ STM...
Finanza.com - La Borsa di Milano ha chiuso in lieve rialzo e sui massimi intraday azzerando le perdite sul finale di seduta. Il nervosismo degli investitori è però alimentato dallo slittamento del termine previsto per l'accordo sulla ristrutturazione del debito greco tra i creditori privati e le autorità elleniche. Prima dell'Ecofin di Bruxelles il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, ha dichiarato che nella zona euro vi sarà una moderata recessione almeno nella prima parte dell'anno.

FRANCO BERNABEFRANCO BERNABE

Il Fmi ha rivisto al ribasso le prospettive sull'economia mondiale per l'anno in corso e per il 2013. L'istituto guidato da Christine Lagarde stima un Pil mondiale al 3,3% nel 2012 e al 3,9% per il 2013. Sforbiciata per l'Eurozona che è "l'epicentro delle difficoltà". Secondo le previsioni del Fmi il Pil dell'area euro si contrarrà dello 0,5% nel 2012, mentre l'anno prossimo tornerà a crescere dello 0,8%. Nonostante ciò a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,14% a 15.929 punti, mentre il Ftse All Share è avanzato dello 0,16% a quota 16.869.

STM è scivolata sul fondo del paniere principale di Piazza Affari con un ribasso del 5,42% a 5,325 euro in scia ai conti trimestrali. Male anche Telecom Italia (-3,55% a 0,788 euro) in scia alle indiscrezioni di stampa secondo cui la società starebbe pensando ad un taglio del dividendo. Ancora in luce Monte dei Paschi (+3,66% a 0,271 euro) e Unicredit (+2,51% a 3,752 euro). Tra gli altri titoli del settore sono finiti in territorio positivo anche Banco Popolare (+1,43% a 1,061 euro) e Popolare di Milano (+0,93% a 0,391 euro).

Vendite invece su Ubi Banca (-1,93% a 3,35 euro) e Intesa SanPaolo (-0,21% a 1,453 euro). Snam regina del Ftse Mib con un rialzo del 3,96% a 3,358 euro in scia ad alcune indiscrezioni di stampa secondo cui la società sarebbe tra i potenziali candidati a rilevare la rete di trasporto gas Open Grid Europe messa in vendita da E.On. Acquisti su Impregilo (+1,68% a 2,66 euro). Stando ad alcune indiscrezioni riportate dall'agenzia di stampa Reuters, tra le varie ipotesi allo studio di Salini ci sarebbe il lancio di un'Opa su Impregilo, di cui detiene già il 15% del capitale.

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2 - CRISI: S&P, NESSUN DISEGNO POLITICO SU ITALIA ED EUROZONA...
(AGI) - "Non vi e' alcun fondamento nell'asserzione secondo cui S&P avrebbe un disegno politico o economico sull'Italia o sull'Eurozona". Lo scrive la stessa agenzia di rating in un comunicato, chiarendo il contenuto dell'annuncio del 13 gennaio in merito all'azione di rating su 16 paesi dell'Eurozona.

Nella nota, S&P chiarisce che "gli investitori tengono in alta considerazione i nostri rating sul debito sovrano perche' essi forniscono una coerente e comparabile valutazione del rischio di credito sovrano su scala mondiale. Questo e' il motivo per il quale applichiamo criteri comuni per la valutazione del rischio di credito di ciascuno dei paesi per i quali emettiamo un rating, senza alcun timore ne' alcun favoritismo". .

3 - GRECIA, DALLARA: FIDUCIOSO,POSSIBILE ACCORDO SUL DEBITO SU LARGA SCALA...
(LaPresse/AP) - Il direttore dell'Istituto della finanza internazionale (Iif) Charles Dallara è fiducioso sul fatto che si possa raggiungere un accordo a base volontaria con una partecipazione "su larga scala" fra Grecia e creditori privati. Lo ha detto lui stesso durante una conferenza stampa a Zurigo. Dallara, che nei colloqui con il governo di Atene per la rinegoziazione del debito rappresenta privati e banche, ha aggiunto che le richieste poste sul tavolo dai privati stessi sono in linea con le decisioni prese dai leader europei a Bruxelles a ottobre.

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4 - GRECIA, REHN: POSSIBILI ACCORDI CON PRIVATI SU DEBITO A MAGGIORANZA...
(LaPresse/AP) - Costringere alcuni tra i creditori privati che si oppongono alla ristrutturazione del debito della Grecia sarebbe accettabile, se l'accordo sulla svalutazione fosse appoggiato dalla maggioranza di loro. È quanto sostiene il Commissario europeo agli Affari monetari, Olli Rehn.

"Ciò è possibile nell'ambito del raggiungimento di un accordo volontario sul coinvolgimento del settore privato", ha detto Rehn, riferendosi alle cosiddette clausole di azione collettiva che la Grecia potrebbe inserire nei contratti sui vecchi bond per permettere una ratifica a maggioranza. Sinora la Commissione si era sempre dichiarata contraria a meccanismi che non prevedessero l'adesione a un'intesa con i creditori di Atene su base volontaria.

5 - SCIOPERO TIR, CGIA: DA INIZIO CRISI GASOLIO +54,4% E PEDAGGI +16,7%...
(LaPresse) - Dall'inizio della crisi nel 2008 ad oggi il costo del gasolio per autotrazione è aumentato del 54,4%, i pedaggi autostradali sono cresciuti del 16,7%, mentre l'inflazione ha subito un aumento tutto sommato molto contenuto, del 5,2%. E' quanto emerge da un'analisi della Cgia di Mestre dopo la protesta degli autotrasportatori. Il dato più preoccupante secondo gli artigiani mestrini è legato al prezzo dell'assicurazione, che nell'ultimo anno è cresciuto del 40% circa. Oggi un autotrasportatore paga mediamente 3.000 euro all'anno per assicurare la motrice di un tir e 200 euro circa per il rimorchio.

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6 - LIBERALIZZAZIONI,FAIB-FEGICA: CONFERMA SCIOPERO 10 GIORNI BENZINAI...
(LaPresse) - I gestori confermano la proclamazione di un pacchetto di 10 giorni di sciopero degli impianti di distribuzione carburanti, sia sulla rete ordinaria che su quella autostradale, la cui articolazione sarà successivamente definita per evitare di aggravare l'attuale stato di forti tensioni e disagio sociale. E' questa la decisione assunta dal Coordinamento Nazionale Unitario dei gestori di Faib Confesercenti e di Fegica Cisl per denunciare la mancata liberalizzazione della distribuzione carburanti da parte del Governo e sostenere il Parlamento a varare una vera riforma per liberare il settore dal controllo assoluto dei monopolisti petroliferi e consentire prezzi dei carburanti più bassi su tutta la rete distributiva.

7 - EDISON: DOMANI EDF PRESENTA IN CONSOB NUOVO QUESITO SU OPA...
Radiocor - Domani Edf presentera' alla Consob un nuovo quesito sull'Opa Edison. Lo si apprende da fonti vicine al gruppo francese. Quest'ultimo, per inoltrare la propria richiesta, ha atteso il via libera al riassetto da parte del cda di Edison che, a sua volta, ha preso atto del parere di congruita' espresso dagli amministratori indipendenti. Il quesito di Edf, diversamente dal precedente, non contemplera' la richiesta di esenzione dall'Opa, ma solo quella sulla congruita' del prezzo a 0,84 euro per azione.

8 - FINCANTIERI, PASSERA: 8 CANTIERI NON SONO PUNTO DI FORZA DELL'AZIENDA...
(LaPresse) - "Stiamo lavorando per trovare un senso a tutti i cantieri ma è chiaro a chiunque che 8 cantieri, di cui alcuni non al massimo dell'efficienza, non sono il punto di forza dell'azienda". Il ministro dello Sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, affronta il tema Fincantieri nel corso dell'audizione in commissione Industria al Senato, sottolineando che la crisi dell'azienda è da collocarsi nel più ampio contesto della crisi del settore della cantieristica navale.

pompe di benzinapompe di benzina

"Ci si può mettere il massimo impegno - spiega Passera - e l'azienda ha dimostrato di essere competitiva nel mondo ma non si può andare contro un andamento che in tutta Europa mostra una scarsissima domanda di navi". Inoltre, conclude il ministro, l'incidente del Concordia all'Isola del Giglio, "non aiuterà".

9 - LUXOTTICA: FATTURATO RECORD NEL 2011 A 6,22 MILIARDI, BATTUTE LE ATTESE...
Finanza.com - Il fatturato del Gruppo Luxottica nel quarto trimestre si è attestato a 1.509 milioni di euro, in progresso del 12,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato relativo l'intero 2011 ha quindi superato i 6,2 miliardi di euro, livello più alto della storia di Luxottica, attestandosi a 6.222,5 milioni (+7,3%), dai 5.798,0 del 2010. Gli analisti di Equita nella nota rilasciata questa mattina avevano pronosticato ricavi del quarto trimestre a 1,483 miliardi ed il dato 2011 era visto a 6,197 miliardi.

10 - IMPREGILO: TRE OPZIONI PER I SALINI CHE ATTENDONO INCONTRO SOCI IGLI...
Radiocor - 'I Salini hanno tre possibilita': possono rimanere con il 15-20% del capitale e bloccare tutte le operazioni straordinarie, oppure possono presentarsi in assemblea e chiedere il rinnovo degli organi societari, o possono decidere di lanciare un'Opa volontaria, anche se per quest'ultima sono ancora lontani dalla soglia del 30% e sanno benissimo che ogni acquisto di azioni, sia come societa' che come persone fisiche, deve essere dichiarato'.

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E' quanto riferisce all'agenzia Radiocor una fonte finanziaria vicina ai costruttori romani, primi azionisti di Impregilo con oltre il 15% del capitale, che 'per ora hanno tentato, a vuoto, di avere un incontro con i soci di Igli rimasti' Gavio e Benetton a cui vorrebbero sottoporre i loro progetti per rendere Impregilo un grande gruppo europeo con l'integrazione delle attivita' di costruzione.

11 - GAS: GUP MILANO, PROSCIOLTI MALACARNE E ALTRI MANAGER ENI...
(ASCA) - Sono stati tutti prosciolti con formula piena i 12 manager Eni accusati a vario titolo di sottrazione al pagamento delle accise sul gas naturale, ostacolo alla vigilanza dell'Aeeg e violazione delle norme sui sigilli. Il gup di Milano, Maria Cristina Mannozzi, ha infatti disposto il non luogo a procedere ''perche' il fatto non sussiste'' nei confronti di Carlo Malacarne, amministratore delegato di Snam Rete Gas, Stefano Cao, ex direttore generale di Eni, e Domenico Dispensa, direttore generale della divisione Gas and Power del cane a sei zampe. Il pm Maria Grazia Mannella aveva chiesto di rinviare a giudizio gli imputati. Quanto a Paolo Scaroni, la posizione dell'amministratore delegato di Eni era gia' stata archiviata mesi fa dopo l'interrogatorio sostenuto dal top manager davanti ai pm titolari dell'inchiesta.

CORRADO PASSERACORRADO PASSERA

12 - LE BANCHE USA SONO IN PERDITA MA I BONUS DEI SUPER MANAGER NON SONO ANCORA DIMINUITI...
Antony Currie per "La Stampa" - Forse Wall Street inizia ad accorgersi del disprezzo con cui, nel clima post-crisi, si guarda ai bonus troppo generosi accordati ai supermanager. Nel 2010, alcune banche avevano aumentato oltre misura le retribuzioni. Il Cda di Goldman Sachs, per citare un esempio, aveva raddoppiato gli emolumenti dell'ad Lloyd Blankfein nonostante gli utili, i rendimenti e le azioni della banca fossero scesi. In base ai primi dati sul 2011, i compensi ai manager sembrano meno sproporzionati.

James Gorman, il Ceo di Morgan Stanley, ha portato a casa 10,5 milioni di dollari, un quarto in meno rispetto al 2010. Sembra che anche il Ceo di JPMorgan Jamie Dimon stia facendo qualche sacrificio. Il suo pacchetto da 18,8 milioni rappresenta un taglio del 17% rispetto al 2010 nonostante i ricavi netti e il Roe della banca siano leggermente aumentati l'anno scorso. Per quanto riguarda Vikram Pandit, il suo lavoro alla guida di Citi l'anno scorso è stato retribuito con appena 5,5 milioni contro la somma nominale di 1 dollaro che aveva intascato per i due anni precedenti. Questa moderazione non merita tuttavia un pieno apprezzamento. L'anno scorso le azioni delle tre banche sono sprofondate, con una perdita del 22% per JPMorgan e del doppio per Citi e Morgan Stanley.

Giuseppe Bono - AD FincantieriGiuseppe Bono - AD Fincantieri

E nonostante Gorman abbia destinato una parte degli oneri al miglioramento del bilancio e degli utili societari, escludendo i proventi ricavati dalle proprie passività i profitti di Morgan Stanley sono precipitati del 73%. Ciò significa che il Cda avrebbe potuto facilmente agire con più determinazione nei confronti di Gorman. Rimane poi ancora la possibilità che in JPMorgan e Citi arrivino altri bonus in contanti. Se Dimon dovesse ricevere la stessa somma di 5 milioni di dollari ottenuta un anno fa, le sue entrate finirebbero per superare di poco quelle del 2010 grazie a un aumento del suo stipendio base, nonostante gli utili di JPMorgan pre-accantonamento siano calati del 17%. Sembra tuttavia possibile, almeno per ora, che i movimenti di protesta dell'anno scorso abbiano occupato in qualche misura le menti dei comitati che decidono sulle retribuzioni a Wall Street.

13 - CHAVEZ NEI GUAI PER I RIMBORSI AI PETROLIERI CHE HA ESPROPRIATO...
Kevin Allison per "La Stampa" - Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha visto un costante declino della produzione di petrolio da quando, nel 2007, nazionalizzò le attività delle compagnie petrolifere estere nel suo Paese. Ora dichiara che il Venezuela non intende rispettare le decisioni dell'Icsid (International Centre for the Settlement of Investment Disputes), un collegio arbitrale internazionale a cui alcuni gruppi petroliferi Usa si sono appellati per chiedere un risarcimento.

Chavez potrebbe essere tentato di ignorare un'eventuale sentenza sfavorevole dell'Icsid, ma così facendo commetterebbe un errore che pagherebbe caro. Le ultime minacce di Chavez di abbandonare l'organismo di arbitrato sono arrivate dopo che un collegio separato ha concesso a ExxonMobil un risarcimento di oltre 900 milioni di dollari per l'esproprio delle sue attività venezuelane. ConocoPhillips, un'altra vittima di Chavez, potrebbe ottenere 4,5 miliardi, una somma equivalente alla svalutazione contabilizzata nel 2008 per le sue attività nella fascia petrolifera dell'Orinoco e quasi all'1% del Pil del Venezuela.

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Per l'uscita dal trattato è richiesto un preavviso di sei mesi, le cause già in corso sono vincolanti e le penali per le violazioni dei patti sono pesanti. Un rifiuto conferirebbe alla parte offesa il diritto di pretendere il sequestro di attività venezuelane di valore equivalente in quasi qualunque zona del mondo. Le autorità Usa non dovrebbero neppure andare lontano, gli Usa rimangono infatti la principale destinazione del greggio venezuelano ed è sul loro territorio che hanno sede le raffinerie Citgo di proprietà venezuelana. Secondo Noel Maurer della Harvard Business School, anche i fondi che il Venezuela ha raccolto dagli investitori esteri potrebbero essere oggetto di sequestro.

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Anche solo la minaccia di un sequestro potrebbe far salire i costi di finanziamento per Chavez, proprio nel momento in cui la sua Repubblica Bolivariana si affida sempre più agli investitori esteri per finanziare il suo deficit di bilancio. Le minacce sfrontate di ignorare i trattati internazionali potranno forse aiutare Chavez in patria, ma qualunque tentativo reale di sottrarsi agli obblighi dell'Icsid produrrebbe certamente un pesante contraccolpo.

 

 

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