Flavia Carletti per www.ilsole24ore.com
Il giudice monocratico della seconda sezione penale del tribunale di Milano Anna Giorgio Carbone ha condannato a due anni di reclusione Diana Bracco per i reati di appropriazione indebita e dichiarazione fraudolenta dei redditi attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti (pena sospesa e non menzione). La procura di Milano aveva chiesto una condanna a un anno e tre mesi di reclusione. Le motivazioni saranno pubblicate entro 90 giorni.
Oltre a Diana Bracco sono stati condannati a un anno e sei mesi i due architetti Marco Pollastri e Simona Calcinagri. Per loro la procura di Milano aveva chiesto la condanna a nove mesi. Come per l'imprenditrice, anche per i due professionisti, il giudice ha disposto la sospensione condizionale della pena e la non menzione. Il tribunale ha anche dichiarato il “non luogo a procedere” per i fatti riguardanti il 2008 per “intervenuta prescrizione”.
Al centro dell'inchiesta ci sono fatture per 3 milioni di euro emesse dal 2008 al 2013 dal gruppo farmaceutico Bracco, all'epoca dei fatti guidato da Diana Bracco. Secondo le società quelle fatture si riferiscono a lavori svolti presso sedi del gruppo, per la procura, invece, i lavori sarebbero stati eseguiti in case private per la ristrutturazione e per la manutenzione di barche, da qui le accuse di dichiarazione fraudolenta dei redditi e appropriazione indebita. L'annualità del 2008, tuttavia, è stata dichiarata prescritta.