SU PREMIUM E’ ROTTURA TOTALE - VIVENDI: "LA RICERCA DI UNA SOLUZIONE AMICHEVOLE NON È PIÙ UNA PRIORITÀ" - POCHI GIORNI FA, MEDIASET AVEVA CHIESTO IL SEQUESTRO DELLE AZIONI DEL GRUPPO DI BOLLORE’

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Da “Repubblica”

 

PIERSILVIO BERLUSCONI BOLLORE' PIERSILVIO BERLUSCONI BOLLORE'

"Ad oggi Vivendi non ha più intenzione di dare la priorità alla ricerca di una soluzione amichevole e si riserva il diritto di prendere tutte le misure necessarie per difendere i suoi interessi e quelli dei suoi azionisti". Lo scrive la società francese in una nota dedicata a Mediaset e alla vicenda Mediaset Premium, la pay-tv del biscione che sarebbe dovuta passare in mano transalpina contestualmente allo scambio di un pacchetto azionario del 3,5% tra i due gruppi. Progetto naufragato nei mesi scorsi, durante i quali è andata via via crescendo la tensione tra le Alpi.

 

VINCENT BOLLORE VINCENT BOLLORE

La controversia aveva scalato i toni solo pochi giorni fa, quando la società che fa capo alla famiglia Berlusconi ha chiesto il sequestro di azioni di Vivendì. Una escalation rispetto all'azione legale - proposta insieme alla holding Fininvest durante la piena estate - per richiedere i danni: con la domanda di sequestro, infatti, Mediaset ha scelto una procedura d'urgenza che comporta la fissazione di un udienza cautelare-lampo per sequestrare il 3,5% di azioni Vivendi che i francesi avrebbero dovuto trasferire in cambio dell'acquisizione del 100% di Mediaset Premium.

 

silvio e piersilvio berlusconi con silvia toffanin silvio e piersilvio berlusconi con silvia toffanin

All'origine della contesa c'è l'accordo dello scorso 8 aprile, vincolante, in base al quale Cologno avrebbe rilevato il 3,5% del colosso media francese in cambio di un 3,5% del gruppo di Cologno e del 100% della sua pay tv. Ma poi lo scorso 26 luglio, Vivendi aveva unilateralmente deciso di non voler onorare il contratto. Per discutere il ricorso il giudice civile di Milano Vincenzo Perrozziello ha fissato udienza l'8 novembre. Al momento, invece, la prima udienza dell'intera causa civile intentata da Mediaset contro Vivendi in cui si chiede ai francesi 1,5 miliardi di danni per la mancata esecuzione del contratto rimane fissata per il 21 marzo.

mediaset vivendi mediaset vivendi

 

Oggi la società di Vincent Bolloré (che è anche il primo azionista di Telecom Italia) ha rimarcato di aver "cercato continuamente soluzioni alternative negli ultimi mesi" per il dossier Premium e di avere "ripetutamente rimarcato fin qui di rimanere aperta al dialogo nella sua disputa con Mediaset". Invece, la risposta da parte di Mediaset e Fininvest è stata "la diffusione di dichiarazioni pubbliche aggressive e l'inizio di diverse azioni legali". Vivendi riafferma quindi che "il business plan di Mediaset Premium che ha ricevuto, che prevede un punto di pareggio nel 2018, si basa su assunti non realistici", motivo per cui il gruppo guidato dal finanziere bretone "non può essere ritenuto responsabile per l'attuale situazione".

 

 

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