UNA RETE PER DUE PADRONI - GOOGLE E FACEBOOK DOMINANO IL MERCATO DELLA PUBBLICITÀ SUL WEB: CONTROLLANO IL 72% DELLE INSERZIONI E ENTRO IL 2020 SALIRANNO ALL'87% - SU INTERNET LA PUBBLICITÀ MOVIMENTA 519 MILIARDI DI DOLLARI ED E’ DESTINATA A CRESCERE A SCAPITO DELLA TELEVISIONE

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ZUCKERBERG ZUCKERBERG

Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

Hanno progetti lunari. Google la vita eterna e le auto robot, Facebook portare in Rete il mondo intero. In attesa della luna però, dominano in uno dei business più terreni che siano. Meno visionario magari, ma sempre più ricco: la pubblicità online. Una torta che lievita mese dopo mese e di cui, basta vedere i bilanci presentati in settimana, la "G" e la "F" si pappano una fetta sempre più grande.

 

Google, pardon Alphabet, tra aprile e giugno ci ha ricavato oltre 19 miliardi, il 19% più dello scorso anno. Facebook addirittura l' 81% in più, 6,2 miliardi. Il web oggi cattura circa un terzo dei 519 miliardi investiti nel mondo in pubblicità, entro il 2020 sarà il 40%, superando la televisione. «E la quota di Alphabet e Facebook - prevede Brian Wieser, della società di analisi Pivotal Research passerà, Cina esclusa, dal 72 all' 87%». Il 59 della prima più il 28 della seconda.

ALPHABET - GOOGLE ALPHABET - GOOGLE

 

Qualcosa di simile a un duopolio, insomma. Spiegato dalla formula magica che Google si è inventata, e Facebook ha ben copiato. Accumulare utenti e informazioni sul loro conto, per assicurare alle aziende che gli spot arrivino proprio lì, dove sono più efficaci. Di utenti Facebook ne ha 1,7 miliardi, quelli di Alphabet, tra barra di ricerca, browser e applicazioni varie (mail, Maps, video), neppure si contano. Bella differenza rispetto ad altri giganti tech come Apple o Amazon, che si occupano di produrre o spostare oggetti fisici.

 

google logo google logo

I duopolisti poi sono stati i più lesti a saltare sul treno del mobile, lo schermo che ormai ci tiene incollati per più tempo. Sulla capacità di Google di guadagnare da smartphone tanto quanto incassa con le pubblicità per Pc i dubbi sono sempre meno. Quanto a Facebook, sui telefoni pare che ci sia nata: oltre l' 80% degli incassi vengono già da lì. Anche per questo, da qui al 2020, dovrebbe crescere più veloce del rivale.

 

Tanti auguri a chi prova a mettersi in mezzo. «Lo spazio per un terzo operatore c' è», ragiona Wieser. Magari non Twitter, oggi all' 1,6% del mercato e con difficoltà ormai croniche. Forse il fenomeno Snapchat, quando inizierà a capire come vuole fare soldi. O forse Verizon, dopo le acquisizioni di Aol e Yahoo, se saprà rimettere a lustro quei marchi impolverati. «Ma sarebbe un terzo staccatissimo ».

 

logo twitter logo twitter

Per penetrazione, dati raccolti, capacità di investire in innovazione e acquisizioni. Una sopravvivenza difficile. Certo, il fatturato di Alphabet e Facebook non può crescere all' infinito, c' è un limite al carico di pubblicità che i naviganti possono sopportare. Ma può aumentare, e di molto, l' efficacia, specie su mobile. Qui la chiave è il video, il singolo formato che corre di più (+20% ogni anno).

 

Verizon Verizon

E che vede il pubblico, e di riflesso i soldi degli investitori, migrare veloci dalla "vecchia" televisione verso l' offerta online. Con i due giganti, ancora una volta, in prima fila. Google controlla Youtube, basta il nome, e la sta infarcendo di contenuti premium, di qualità, quelli che vanno a ruba tra gli inserzionisti. E pure per Facebook, che ha appena lanciato le trasmissioni dal vivo, il video «sarà al cuore di tutti i nostri servizi», come ha detto Zuckerberg.

Non l' unico campo in cui i due hanno iniziato a punzecchiarsi. La forza di Google è il motore di ricerca? Facebook ne ha sviluppato uno interno. Zuckerberg punta sulla realtà virtuale di Oculus? Alphabet investe in quella aumentata con Pokémon Go. Ma i numeri, per ora, dicono che c' è margine per entrambi. Sono i terzi che devono avere paura.

 

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