SENTI CHE MISSILI LANCIA MESSINA! - ''BANCA INTESA CAPITALIZZAVA 53-54 MILIARDI, TERZA IN EUROPA, OGGI SIAMO A 43 MILIARDI. È OVVIO CHE SE SCENDIAMO ANCORA, SAREMMO CONTENDIBILI NEL CONTESTO EUROPEO. LE ELEZIONI AD APRILE 2019 SAREBBERO PERICOLOSISSIME'' - ''LE PAROLE DI TRIA SONO POSITIVE, MA AVREBBE DOVUTO DIRLE UN MESE FA, CI AVREBBE EVITATO LA SALITA DELLO SPREAD E IL CROLLO IN BORSA'' - STOCCATA A TESORO E BANKITALIA SULLE FONDAZIONI

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Fernando Soto per www.startmag.it

 

Debito, tasse, mercati, Qe. Ma non solo: anche Alitalia, Ntv, fondazioni bancarie. Con rilievi, bacchettate e consigli al governo e al Parlamento. Un suggerimento? “Le elezioni ad aprile 2019 sarebbero una cosa pericolosissima, i mercati hanno bisogno di certezze, soprattutto se hai creato rottura nella percezione del rischio Paese”. Comunque, “voglio anche mettere in chiaro che il Paese è fortissimo, solido con i fondamentali a posto”.

gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli

 

Parola di Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, a margine dell’incontro sulle assicurazioni a Torino.

 

LA CONTENDIBILITA’ DI INTESA

Messina ha messo in guardia sugli effetti del rischio Paese anche per Intesa: “Noi capitalizzavamo 53-54 miliardi di euro, terza banca in Europa, oggi siamo a un valore di borsa di 43 miliardi, siamo la quinta banca. Si è ridotta anche la nostra forza relativa in Europa. Nel mondo delle banche internazionale conta il valore che tu hai o il tuo grado di difendibilità nel caso ti vogliono acquisire. E’ ovvio che se scendi a 33 miliardi sei contendibile nel contesto europeo”.

 

IL GIUDIZIO SULLE PAROLE DI TRIA

carlo messina carlo messina

Messina ha poi espresso un giudizio positivo sulle parole pronunciate ieri dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, anche se, osserva, “probabilmente andavano dette un mese fa e questo avrebbe evitato la salita dello spread e il crollo in borsa”. Secondo il top manager, il ministro “ha parlato di cose di cui il Paese ha bisogno” ma “non bastano però dieci giorni di buone dichiarazioni” a rassicurare i mercati, “che hanno bisogno di certezza soprattutto se si è creato un elemento di rottura sul fronte della percezione di rischio del Paese. Parlo di percezione perché il Paese resta forte con fondamentali unici”.

 

FLAT TAX E DINTORNI

carlo messina carlo messina

“Non sono un esperto, ma non c’e’ dubbio che il livello di tassazione del paese è molto elevato, se si riuscissero a trovare delle modalità per ridurre il carico fiscale questo consentirebbe di accelerare gli investimenti da parte delle aziende e i consumi”, ha anche detto il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

 

BANCHE PUBBLICHE?

“Le banche pubbliche non le vedo né minaccianti né problematiche”, ha detto Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, parlando indirettamente di una parte del Contratto di governo fra M5S e Lega che contempla appunta una banca pubblica per gli investimenti sulla scia di quanto già fa la Cassa depositi e prestiti.

 

SPORTELLO BANCA INTESA SPORTELLO BANCA INTESA

 “Se ci sono soggetti che possono accelerare in modo pubblico quello che noi già facciamo per supportare l’economia reale siamo solo contenti. Siamo interessati a tutte quelle cose che possono migliorare le condizioni strutturali del Paese”, ha aggiunto Messina che su una domanda relativa a Mps ha glissato. “Il ruolo di Intesa Sanpaolo è essere un finanziatore. La correlazione tra avere equity e finanziare un’impresa non è sana, anche perché hai casi come Italo che sono andati molto bene e casi come Alitalia. Non è che si sia sbagliato in passato ma sono fasi diverse. Il supporto all’economia reale ora e’ una priorità”, ha spiegato.

 

giuseppe conte giovanni tria giuseppe conte giovanni tria

DOSSIER FONDAZIONI

Una stoccata indiretta, poi, a Tesoro e Bankitalia che in passato hanno premuto sul tema delle dismissioni azionarie da parte delle fondazioni di estrazione creditizia: “E’ stato un errore chiedere alle fondazioni bancarie di ridurre le loro quote – ha detto Messina – Va bene la diversificazione, ma avere un nocciolo di azionisti core al 10-15% che guardano alla stabilità e al valore di medio periodo è un valore assoluto”.

 

FRA DEBITO E QE

“Se non ci sarà riduzione del debito pubblico la riduzione del Qe mi preoccupa. Se invece la visione è quella di procedere, come il ministro dell’Economia ha detto correttamente ieri, non mi sembra preoccupante”, ha detto Messina. “Se il trend è un trend di riduzione del debito, dato che il nostro Paese ha 10 trilioni di risparmio – ha aggiunto il numero uno di Intesa – francamente non mi preoccupa in nessun modo la riduzione del Qe”.

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