SPUNTA IL PACCOTTO DAL “MONTE” - SI AVVICINA UN NUOVO PROCESSO PER FALSO IN BILANCIO PER MUSSARI, VIGNI, BALDASSARRI E DUE BANCHIERI DI NOMURA - CON I DERIVATI SAREBBE STATO NASCOSTO UN BUCO DA 300 MILIONI NEI CONTI FINO AL 2010

Secondo quanto ricostruito dai magistrati milanesi, gli indagati “omettevano di rilevare a conto economico il Fair Value, dell’operazione di “finanza strutturata” conclusa con Nomura ed esposta in bilancio” - Il reato ipotizzato si sarebbe consumato “fino al 27 aprile 2010” - Un dato non secondario, visto che i tempi della prescrizione non sono così lontani…

Condividi questo articolo


MUSSARI MUSSARI

Emilio Randacio per “la Repubblica”

 

Doveva essere una delle tante operazioni di «finanza creativa», ideate sotto la gestione del presidente Giuseppe Mussari e del direttore generale, Antonio Vigni. In realtà, «quel derivato creditizio» — come lo avevano definito gli ispettori di Bankitalia nel 2012 —, sottoscritto il 15 dicembre del 2005 tra i vertici del Monte dei Paschi di Siena e il colosso bancario giapponese Nomura, ha segnato il declino della banca toscana. O, quantomeno, l’operazione ha iniziato a pesare in maniera insostenibile sui bilanci del Monte.

 

LANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpeg LANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpeg

Dopo la condanna per «ostacolo agli organi di vigilanza» sancita in primo grado a Siena, per gli ex top manager dell’istituto di Rocca Salimbeni, si avvicina il concreto pericolo di un nuovo processo. Questa volta le accuse parlano di falso in bilancio e «manipolazione del mercato» in relazione ai conti certificati dalla banca nel 2010.

 

Tra gli indagati, Mussari, Vigni, l’ex responsabile dell’area Finanza, Gianluca Baldassarri, l’ex Ceo di Nomura, Sadeq Sayeed, il responsabile vendite dello stesso istituto per l’Europa e il Medio Oriente, Raffaele Ricci e le due banche, a livello di responsabilità societaria (legge 231). Il coinvolgimento dei manager dell’istituto giapponese potrebbe avere riflessi sull’azione di richiesta danni da 1,5 miliardi che Mps ha intentato nel marzo 2013 contro Mussari, Vigni e Nomura per la stessa operazione, che essendo legata al tasso dei Btp nella fase di spread elevato arrivò a pesare per oltre 3 miliardi sui conti di Rocca Salimbeni.

LANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpeg LANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpeg

 

Ieri mattina gli uomini del Nucleo di polizia Valutaria di Roma hanno notificato alle sette parti l’avviso di conclusione indagini (anticamera della richiesta di rinvio a giudizio). Il provvedimento è firmato dal procuratore aggiunto di Milano — la procura è competente per la sede della Consob — Francesco Greco, e dai sostituti Giordano Baggio, Mauro Clerici e Stefano Civardi.

 

Nelle sette pagine del documento si sottolinea come l’operazione Alexandria abbia comportaci to «l’occultamento di perdite per oltre 300 milioni di euro», per i bilanci del Monte dei Paschi. Secondo quanto ricostruito dai magistrati milanesi, gli indagati «omettevano di rilevare a conto economico il Fair Value ( il corrispettivo a cui un’attività può essere scambiata, ndr), dell’operazione di “finanza strutturata” conclusa con Nomura ed esposta in bilancio».

GIANLUCA BALDASSARRI IN PROCURA A SIENA GIANLUCA BALDASSARRI IN PROCURA A SIENA

 

Le condizioni capestro sottoscritte da Mps con Nomura furono rinvenute nell’ottobre 2012 — poco dopo la prima inchiesta sullo scandalo della gestione Mps —, nella cassaforte della banca. Attraverso una operazione illecita, per l’accusa, i vertici della banca di Siena avrebbero evitato di iscrivere a bilancio perdite consistenti, facendo risultare gli interessi dei derivati da pagare a carico della banca giapponese.

 

vigni vigni

Il reato ipotizzato si sarebbe consumato «fino al 27 aprile 2010». Un dato non secondario, visto che i tempi della prescrizione con l’attuale norma non ancora riformata, non sono così lontani. Nell’ottobre scorso, Mussari, Vigni e Baldassarri sono stati già condannati dal Tribunale di Siena a tre anni e mezzo per il contratto sottoscritto con Nomura.

 

VIGNI MUSSARI VIGNI MUSSARI

A Milano, invece, il contratto Alexandria non è l’unico derivato finito nel mirino della procura. Resta infatti aperto il filone di indagini sull’operazione Santorini, un contratto molto simile, che gli ex vertici Mps avevano sottoscritto con Deutsche Bank, e fu chiuso nel dicembre 2013 con una transazione da 525 milioni dei senesi. Resta aperta, infine, l'ultimo troncone con al centro l'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps, anche in questo caso trasferito da Siena a Milano per competenza territoriale.

 

NOMURA NOMURA MPS MPS

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)