TI FACCIO UNA FIBRA COSI’. E TU SEI MALEDUCATO – BOTTE DA ORBI FRA CATTANEO E CALENDA – L’ACCUSA DELL’AD DI TIM: PER LA BANDA LARGA, IL GOVERNO HA COSTRUITO BANDI AD HOC PER DARLA ALL’ENEL – IL MINISTRO: ABBIAMO RISPETTATO LE REGOLE, ED USA “UN LINGUAGGIO PIU’ CONSONO”

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Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

GIUSEPPE RECCHI FLAVIO CATTANEO GIUSEPPE RECCHI FLAVIO CATTANEO

Un affondo dell' amministratore delegato Flavio Cattaneo: «Il governo ha costruito bandi ad hoc». E un altro del presidente Giuseppe Recchi: «Su Metroweb avevamo offerto di più, ma hanno deciso di darla a Enel». L' audizione dei vertici Tim alla Camera riaccende la polemica con il governo sul piano pubblico per portare la banda ultralarga nella aree "bianche", a fallimento di mercato.

 

E provoca una dura reazione del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda: «Affermazioni gravi e inaccettabili, i bandi Infratel (controllata del Mise attraverso Invitalia, ndr) sono stati strutturati nel rispetto delle regole italiane ed europee », si legge in una nota. Chiusa con un invito a Tim ad utilizzare «un linguaggio più consono».

carlo calenda carlo calenda

 

Il governo non nasconde l' irritazione per un inasprirsi dei toni che, dopo le accuse reciproche di dieci giorni fa, sembravano essersi un po' distesi. Calenda aveva annunciato l' intenzione di incontrare l' azienda, per esplorare eventuali sinergie tra la fibra pubblica, affidata per le prime sei Regioni a Open Fiber, e quella dell' ex monopolista, che a dicembre ha annunciato di voler investire nelle aree "bianche" in autonomia. L' incontro non è ancora fissato. Nel frattempo però Tim ha ritirato i ricorsi presentati contro il secondo bando Infratel, per altre undici regioni.

 

Ma se di ramoscello d' olivo si trattava, le parole di Cattaneo minacciano ora di cancellarlo. Forse oltre le intenzioni della vigilia, visto che nel pomeriggio, già prima della replica di Calenda, Tim aveva preparato una precisazione: «I bandi di gara Infratel non erano in linea con le nostre caratteristiche».

 

banda larga banda larga

Un riferimento ai requisiti della gara che privilegiavano gli operatori non integrati verticalmente, come Open Fiber, e ponevano requisiti di banda raggiungibili solo con la "fibra fino alla casa" (Ftth), non dalla "fibra fino all' armadietto" (Fttc) scelta da Tim. Da qui la decisione di ritirarsi dal secondo bando, per cui si va verso l' assegnazione a Open Fiber, e la scelta di procedere in parallelo adeguando la propria rete.

 

In audizione Cattaneo ha anche lanciato una frecciata a Open Fiber, dicendo che i cantieri del primo bando non sono ancora partiti. Il contratto con Infratel in realtà è stato firmato il 16 giugno e le prime gare per affidare i lavori sono stati pubblicati: gli scavi partiranno entro la fine di luglio.

METROWEB LOGO METROWEB LOGO

 

A suggerire che il piano del governo fosse disegnato su misura per il nuovo operatore, alleanza tra Enel e Cdp, è stato però anche il presidente Recchi. Sostenendo che per Metroweb, la rete ceduta l' anno scorso da Cdp a Enel, Tim aveva offerto di più: «Hanno deciso di darla a loro». «Per il 51% di Metroweb, che fattura 100 milioni, volevano la totalità di Sparkle, che fattura 1,3 miliardi - gli ha fatto eco Cattaneo una proposta irricevibile».

 

banda larga banda larga

Parole che non aiuteranno il dialogo, quando le parti si troveranno attorno al tavolo. Come altra benzina sul fuoco la potrebbe portare la mappatura della fibra nelle aree nere e grigie, di mercato, che i tecnici del Mise stanno ultimando: l' impegno di Tim nelle aree bianche infatti potrebbe aver rallentato quello nelle altre zone, anche perché l' azienda non specifica come intende ripartire gli investimenti annunciati, 11,5 miliardi in tre anni.

 

Un cambio di strategia arrivato in modi e tempi non accettabili secondo il governo, del tutto lecito secondo Tim. Ma che oltre a costringere il Mise a rivedere la mappe delle aree a fallimento di mercato, ritardando i tempi del terzo e ultimo bando Infratel, potrebbe cambiare la geografia anche di quelle grigie. Nel piano originario del governo dovevano essere connesse dai privati, senza fondi pubblici, e ora rischiano di restare scoperte.

 

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