TRAMONTO DI SIENA - CAMBIA LO STATUTO, FINE DEL POTERE DELLA FONDAZIONE (DISPIACE AI POLITICI, PIACE ALLA BORSA: +4,3%)

Con un blitz nel pieno delle elezioni, salta la clausola che impediva agli azionisti privati di avere più del 4% dei voti - Profumo vuole portare l’aumento di capitale previsto da 1 a 2 miliardi, che diluirebbe la Fondazione sotto al 15% - Politici furiosi per l’“esproprio”… - -

Condividi questo articolo


1. MPS: IN BORSA APRE CON +4,3% SU ASSEMBLEA PER FINE TETTO 4%
(ANSA) - Mps in apertura di Borsa segna un primo prezzo in rialzo del 4,36% a 0,22 euro dopo che l'istituto senese ha convocato per il 18 luglio i soci in assemblea per proporre l'abolizione nello statuto del limite al tetto di voto dei soci privati al 4%.

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLAALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

2. MPS: NERI, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SU BANCA E FONDAZIONE
(Adnkronos) - ''Il processo di modifica allo statuto della Fondazione Mps e' stato condotto in tutta fretta, non tenendo conto del dibattito pubblico, ne' tantomeno dell'assenza di un rappresentante dei senesi. Questo e' un dato di fatto''. Si apre cosi' l'intervento di Eugenio Neri su uno dei temi piu' importanti nell'agenda del neonato consiglio comunale di Siena.

Alla luce di questo scenario, il capo dell'opposizione in consiglio comunale, Eugenio Neri propone ''la convocazione di un consiglio comunale straordinario, in cui i rappresentanti democraticamente eletti dai cittadini potranno elaborare le linee strategiche per indicare alla Fondazione la strada da seguire. Anche all'interno della maggioranza, infatti, vi sono posizioni critiche sulla rimozione del vincolo del 4% di Banca Mps''.

Sede MPSSede MPS

Il riferimento e' alla nota stampa diramata dal Comune, in cui il sindaco Bruno Valentini ha affermato che l'interesse della nostra comunita' e' quello di avere soci stabili, non soci o Fondi speculatori, magari attratti dalla prospettiva di poter sfruttare nel tempo il vantaggio fiscale di spalmare sugli utili futuri 7-8 miliardi di perdite pregresse.

''Dopo una campagna elettorale affrontata con toni ben diversi, anche importanti fazioni della maggioranza sembrano convenire su quello che abbiamo sostenuto dal primo minuto - conclude Neri - La possibilita' di ottenere vantaggi fiscali per 8 miliardi, unita ad un maggiore peso in Cda dopo la rimozione del vincolo del 4%, attirerebbe sul Monte l'attenzione di soci di cui non si conosce il profilo.

bruno valentinibruno valentini

Una presa di coscienza tardiva, ma che potra' comunque aumentare la consapevolezza della classe dirigente senese circa il carattere di assoluta urgenza che caratterizza in questi giorni le vicende di Banca e Fondazione Mps. Difendere il patrimonio della comunita' significa difendere la migliore carta a disposizione della citta' per uscire dalla crisi''.


3. IN MPS FINISCE A LACRIME E SANGUE
Carlo Cambi per "Libero"

MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENAMPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Sallustio Bandini da tre secoli fa la guardia, in forma di statua, a Rocca Salimbeni. Inventò la cambiale e si formò all'Accademia degli Arrischiati e ha di che meditare. I suoi successori di cambiali ne hanno sottoscritte troppe e troppo si sono arrischiati. Siamo al Tramonto dei Paschi fu Siena. Il cda della più antica banca d'Europa andrà avanti fino a notte fonda. Gli "invasori", tali i senesi duri e un tempo puri considerano il presidente Alessandro Profumo e il Dg Fabrizio Viola, stanno sfondando le linee cittadine.

All'ordine del giorno di questo drammatico e storico Cda c'è l'abrogazione della clausola che vieta a qualsiasi socio diverso dalla Fondazione di detenere più del 4% dei diritti di voto (tradotto: delle azioni) della Banca. In consiglio la resistenza è rappresentata da uno dei due vicepresidenti Marco Turchi, già sanzionato da Bankitalia e già presidente dei controllori del Monte, e da Angelo Dringoli, docente di economia bancaria e fiduciario della Siena un tempo mussariana.

franco ceccuzzifranco ceccuzzi

Ma è proprio il tempo a giocare contro di loro. Tra 72 ore Profumo e Viola devono presentare a Bruxelles, alla Bce e all'Europa, un piano credibile di risanamento del Monte pena vedersi negare l'autorizzazione ad attingere ai 4 miliardi di Monti bond che peraltro la banca si è giù intascata. Così nelle stanze della Fondazione è calato il gelo della resa. Appena prima l'inizio del cda della banca il Ministero dell'Economia ha vistato il nuovo statuto della Fondazione che mette Siena in minoranza.

Prevede che il Comune perda il controllo della banca poiché la Deputazione generale scende da 16 a 14 membri e quelli nominati dal Sindaco saranno solo 4, quella Amministratrice - che ha sempre indicato i vertici della Banca - passa da 6 a 4 e lì il Comune è paritario. Nello Statuto non c'è più scritto che "nella città di Siena devono essere mantenute la sede e la Direzione generale della Banca Monte dei Paschi di Siena spa" ma semplicemente che c'è un impegno a che questo accada.

Gabriello Mancini, presidente della Fondazione, dice che così si svincola la Banca dalla politica. Ma mastica amaro. Sa che la Fondazione di qui a giorni sarà in minoranza. Gli assetti attuali del capitale di Mps sono così ripartiti: 51,13 % sul mercato, il 37,56 in mano alla Fondazione, e dunque al Comune e alla Provincia, il 4 agli Aleotti (Menarini farmaceutici), 2,53 a testa JP Morgan e Unicoop Firenze e il 2, 05 % ad Axa.

CECCUZZI MUSSARI AMATOCECCUZZI MUSSARI AMATO

È già previsto un aumento di capitale da un miliardo, che la Fondazione non può sottoscrivere dovendo rimborsare anche 350 milioni di debiti, ma ora il management del Monte spinge per portare l'aumento a 2 miliardi. Questo vorrebbe dire, all'attuale capitalizzazione di Borsa che è attorno ai 2,5 miliardi, che la Fondazione scenderebbe al di sotto del 15%. Il neoeletto sindaco Bruno Valentini (manager del Monte) che ha difeso in campagna elettorale la clausola del 4% ha tuonato anche ieri.

LANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpegLANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpeg

«La Fondazione poteva aspettare il nuovo Sindaco per cambiare lo statuto». E ha aggiunto: la Fondazione ha evidenti responsabilità, ma ce l'hanno soprattutto il vecchio management e le autorità di controllo. Lo Stato deve darci una mano a rimettere in piedi la Banca. E infine la stoccata a Profumo: se c'è da scegliere un nuovo socio non si vede perché non lo si debba fare di concerto e se invece non si trovano investitori che fretta c'è di abolire lo sbarramento del 4%?

Valentini parla anche perché in Consiglio comunale è pressato. Su 12 consiglieri del Pd sette fanno capo all'ex sindaco Ceccuzzi (un fu Mussari boys) e a loro vedersi sfilare la banca non piace proprio. Però anche ieri in Borsa Mps ha perso un altro 0,8%. A questi prezzi basta sottoscrivere metà dell'aumento di capitale per prendersi il controllo.

Profumo lo sa e questo va a dire a Bruxelles presentando anche ulteriori tagli di 1.100 dipendenti. Ha fretta di convocare entro luglio un'assemblea straordinaria (la terza in dieci mesi) per togliere lo sbarramento del 4%, aumentare il capitale di 2miliardi e organizzare il trasloco. Ma lo sanno anche a Siena. Perciò Sallustio Bandini pareva ancora più arcigno.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…