TRENINO AL DECOLLO - LE FERROVIE SI MUOVONO SU ALITALIA: AL LAVORO SUI CONTI DELL'AZIENDA - A FINE SETTEMBRE VERRÀ PRESENTATO IL PROGETTO DI UNA “NEWCO” DELLA QUALE AVREBBE UNA QUOTA IMPORTANTE FS, AFFIANCATA DA CDP E POSTE - SI CERCA UN PARTNER STRANIERO MA E’ DIFFICILE CHE POSSA ESSERE UNO TRA LUFTHANSA, EASYJET E WIZZ AIR

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Nicola Lillo per “la Stampa”

 

ferrovie dello stato ferrovie dello stato

Non è più soltanto un progetto. Sul dossier Alitalia le Ferrovie dello Stato hanno messo le mani in modo concreto. L' azienda avrebbe fatto richiesta di accesso ai conti e starebbe studiando le carte in vista della presentazione di un piano, atteso tra fine settembre e inizio ottobre. Il governo pensa infatti di creare una «Newco», dentro cui avrebbero una quota importante proprio le Fs, affiancate da altre aziende pubbliche come la Cassa depositi e prestiti e le Poste, con una percentuale di azionariato minore ma comunque importante per il finanziamento dell' operazione di nazionalizzazione.

 

bagagli alitalia bagagli alitalia

L'idea del governo Lega-M5S - come già anticipato da La Stampa - è di prendere il controllo della compagnia già in autunno e poi cercare nei mesi successivi un gruppo internazionale con cui allearsi. Difficile però che si tratti delle compagnie finora in corsa, come Lufthansa, EasyJet e Wizz Air, spiega una fonte che segue il dossier.

 

Per il governo dunque Alitalia tornerà pubblica e lo farà grazie all' impegno delle Ferrovie. Un piano che sarebbe stato abbozzato già da alcuni mesi, almeno da marzo, cioè dalle elezioni. Il coinvolgimento di Ferrovie in Alitalia era stato anche immaginato dal governo Gentiloni subito dopo il referendum che portò l' azienda al commissariamento: il dossier fu studiato, ma poi accantonato.

 

piloti lufthansa piloti lufthansa

Oggi, con il cambio ai vertici e la nomina del nuovo amministratore delegato, Gianfranco Battisti, che ha preso il posto di Renato Mazzoncini, l' idea si è concretizzata e ha accelerato il suo percorso. Alitalia dunque dall' autunno potrebbe avere nuovi proprietari e un nuovo management, che «sarà esperto del settore e non per forza italiano», spiega chi è a conoscenza della vicenda.

 

L' incontro coi commissari Intanto per fine agosto o inizio settembre è atteso un incontro tra i due ministri competenti - Danilo Toninelli dei Trasporti e Luigi Di Maio dello Sviluppo economico - con i tre commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

 

toninelli toninelli

Un faccia a faccia tardivo, ma che sarà l' occasione per mostrare i numeri della gestione commissariale iniziata a maggio 2017, che ha risultati migliori rispetto a quelli dello scorso anno ma non ancora soddisfacenti; e dall' altro spiegare con chiarezza gli intenti del governo. Il compito affidato alla terna dal precedente ministro dello Sviluppo Carlo Calenda non ha più il supporto politico necessario: niente più vendita del gruppo al miglior offerente, dunque, ma nazionalizzazione della compagnia.

 

Regole Ue La percentuale in mano allo Stato della nuova Alitalia inizialmente dovrebbe essere del cento per cento. La Newco infatti entrerebbe subito a prendere il controllo del gruppo, poi nei mesi a venire verrebbe messa in campo la strategia per trovare un alleato internazionale di livello.

salvini di maio salvini di maio

 

Da qui la quota pubblica scenderà, ma non sotto al 51 per cento, asticella ribadita più volte dal ministro Toninelli: il controllo rimarrà senza dubbio in mano allo Stato.

Per il governo Lega-M5S avere una compagnia di bandiera è un elemento strategico a favore del turismo. Con questo piano inoltre i due partiti puntano a salvaguardare i livelli occupazionali, cioè i 12 mila dipendenti (la miglior offerta finora arrivata da parte di Lufthansa prevedeva 4 mila tagli).

 

Un aspetto spinoso sarà comunque il rapporto con Bruxelles. La Commissione europea ha infatti già aperto un' indagine sul prestito ponte da 900 milioni di euro, che potrebbe essere considerato un aiuto di Stato. Trasformare Alitalia in un' azienda pubblica sarebbe un passo ancora più lungo e potrebbe complicare i già difficili rapporti con l' Unione europea.

 

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