Andrea Bassi per \"Milano Finanza\"
LINCHINO DI ALEMANNO A FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEA quasi due anni dall\'avvio dei negoziati, a oltre 12 mesi dal cambio del vertice della multiutility e a valle di uno scontro a colpo di acquisti di azioni in borsa tra i due maggiori soci privati, Acea e Gaz de France-Suez sono finalmente riusciti a mettere un punto sui nuovi accordi.
In pratica una separazione consensuale, almeno nel business della produzione e vendita di energia elettrica. Già, perché il cordone tra Roma e Parigi non sarà del tutto reciso. Acea e GdF-Suez, innanzitutto, rimarranno socie nel business dell\'acqua, dove hanno joint venture in comune prevalentemente in Toscana. Settore in cui entrambe le società intendono crescere in vista delle privatizzazioni e che è finito anche nelle mire di Francesco Gaetano Caltagirone, primo socio privato di Acea con oltre il 13%.
GIANCARLO CREMONESIPer ora, dunque, anche a garanzia degli investimenti idrici, Gdf-Suez non dismetterà la propria partecipazione (poco oltre il 10%) in Acea. Non solo. Il memorandum of understanding predisposto dagli advisor Rothschild, Mediobanca e Banca Leonardo (ma che viene ancora limato in queste ore), prevede anche che per il prossimo triennio i francesi continuino a fornire alla multiutility capitolina l\'energia di cui ha bisogno.
Su tutto il resto le strade invece si separano. La joint venture Acea-Electrabel sarà sciolta. Le attività di produzione saranno trasferite a GdF-Suez, che porterà a casa anche la quota romana in Eblacea, la società che insieme a Sorgenia controlla le centrali dell\'ex Genco Tirreno Power (era fuori dal perimetro degli accordi).
GDF SUEZ marchioA differenza di quanto previsto dalle prime bozze, poi, i francesi prenderanno anche le attività in eolico e fotovoltaico. La decisione probabilmente è maturata dopo l\'acquisto da parte di Parigi di International Power, che ha portato in dote 550 Mw di eolico in Italia. Ad Acea, invece, andrà tutta la produzione dell\'idroelettrico (circa 140 Mw) e due centrali termiche vicino Roma (Montemartini e Tor di Valle).
La multiutility capitolina, a cui andrà anche tutta l\'attività di vendita (in pratica tutti i clienti che ricevono oggi la bolletta Acea-Electrabel), ha ottenuto una serie di compensazioni. La prima è un conguaglio cash che dovrebbe attestarsi attorno a 40-50 milioni di euro (ma le cifre ballano ancora). Oltre a questo, grazie all\'accordo con i francesi, potrà deconsolidare circa 140-150 milioni di euro di debito (quello legato alle centrali Electrabel, detratto quello dell\'idroelettrico).
ANDREA MONDELLOInsomma, tra liquidità, minore indebitamento, contratti di fornitura e minori oneri fiscali, il valore dell\'accordo per Acea non dovrebbe discostarsi troppo tra i 240-250 milioni di euro. A fronte di tutto ciò, ovviamente, la società controllata dal Comune di Roma si impegnerà a non dar corso alla richiesta di arbitrato internazionale più volte minacciata dall\'ad di Acea Marco Staderini.
Aurelio ReginaIl consiglio di amministrazione per la ratifica degli accordi con i francesi dovrebbe tenersi giovedì 16 settembre. Ma il condizionale è d\'obbligo. Il giorno prima, il 15, si riunirà l\'assemblea che deve eleggere il nuovo presidente della Camera di commercio di Roma. Il numero uno di Acea, Giancarlo Cremonesi, appoggiato dal sindaco Gianni Alemanno e dal presidente degli industriali romani Aurelio Regina, è uno dei candidati forti alla successione di Andrea Mondello. Se Cremonesi dovesse essere eletto al vertice della Camera di commercio, potrebbe lasciare la presidenza di Acea.
MARCO STADERINIIn realtà i due ruoli non sono incompatibili e dunque Cremonesi potrebbe mantenere il doppio ruolo almeno fino alla prossima assemblea di bilancio. La seconda ipotesi, invece, è che l\'attuale presidente di Acea lasci l\'incarico e che la presidenza (sempre fino alla primavera del 2011) venga assunta da Staderini. Contemporaneamente dovrebbe essere nominato l\'atteso direttore generale la cui ricerca è stata affidata al cacciatore di teste Eric Salmon.