CAFONALINO – AL TEMPIO DI ADRIANO L’EX MINISTRO RONCHI, IL PRESIDENTE DI FINCANTIERI GIAMPIERO MASSOLO CON CREMONESI E PECORARO METTONO IN CAMPO “PIU’ ITALIA”, UN THINK-TANK PER CONTARE DI PIU’ IN EUROPA – LE IDEE SU GIOVANI, TASSE, OPERE PUBBLICHE, SICUREZZA – IL DIALOGO CON LA LEGA (STACCATA DAL M5S)

-

Condividi questo articolo


andrea ronchi andrea ronchi

Luciano Di Bacco per Dagospia

Da “il Giornale”

 

Un think-tank per costruire un ponte tra sovranismo e popolarismo in vista delle prossime elezioni europee e produrre idee per contare di più in Europa. Il promotore de «Il Timone» - riunitasi ieri al Tempio di Adriano a Roma - è l' ex ministro delle Politiche Comunitarie del IV Governo Berlusconi, Andrea Ronchi e con lui Giampiero Massolo, diplomatico di lungo corso, già Capo dei Servizi al Dis.

 

Giancarlo Cremonesi, già presidente di Acea, Confservizi, Camera di commercio di Roma. Massimo Sarmi, ad di Poste Italiane per più di dieci anni, Ad della Pedemontana Lombarda; l' ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. «Occorre un' opera di ricostruzione» spiega Ronchi «ma per farlo serve competenza».

andrea ronchi giampiero massolo andrea ronchi giampiero massolo

 

2 – UN CENTRODESTRA COMPATTO PER LE EUROPEE

Da “Libero Quotidiano”

 

C' è voglia di centrodestra in Italia, e di una Lega staccata dal Movimento 5 Stelle che ha idee non buone per il Paese. Se ne è parlato ieri a Roma, al Tempio di Adriano, in occasione del workshop "Più Italia" organizzato da Andrea Ronchi, già ministro per gli Affari europei, moderato da Giancarlo Cremonesi, dove sono intervenuti il prefetto Giuseppe Pecoraro, l' ambasciatore Giampiero Massolo, presidente dell' Ispi, Paolo Buzzetti, presidente dell' Ance, e l' europarlamentare Lorenzo Cesa.

 

Il titolo si rifà al bisogno di più Italia, dentro e fuori i confini nazionali. Della capacità degli italiani di stare al mondo e cogliere le opportunità, che passa, però, dalla modernizzazione del Paese in termini di burocrazia, giustizia, competitività, infrastrutture, sicurezza, pressione fiscale.

 

Lo vedremo il prossimo maggio 2019, quando saranno celebrate le elezioni europee più partecipate di sempre. E il popolo sarà, probabilmente, in gran parte su posizioni opposte rispetto a quelle dell' ex premier Matteo Renzi, del capo dello Stato francese Emmanuel Macron e del commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, per fare alcuni esempi.

 

Personalità, quest' ultima soprattutto, che molti italiani neanche conoscono ma già sanno di volergli votare contro. Eppure non si tratterà di eleggere singoli parlamentari europei ma ci troveremo davanti a un cambio culturale vero e proprio. Cambiamento che nei fatti e nella società è gia in corso, per quanto non rappresentato dalle istituzioni Ue. Siamo davanti, per esempio, a una crisi degli organismi multilaterali, inclusa l' Organizzazione delle nazioni unite, e a rischi latenti anche dell' idea stessa di Occidente e dei valori comuni.

andrea ronchi paolo buzzetti giuseppe pecoraro giancarlo cremonesi giampiero massolo lorenzo cesa andrea ronchi paolo buzzetti giuseppe pecoraro giancarlo cremonesi giampiero massolo lorenzo cesa

 

Questo quadro internazionale presenta uno schema fluido ma anche una grande opportunità, che aumenta la domanda di Italia, del suo laboratorio politico e del suo modello economico di piccole e medie aziende. Con Roma protagonista quale luogo di mediazione. Come luogo di riflessione verso il futuro si è rivelata ieri sera.

paola cremonesi paola cremonesi

lorenzo cesa giuseppe pecoraro (2) lorenzo cesa giuseppe pecoraro (2) paolo buzzetti paolo buzzetti relatori del movimento civico piu italia relatori del movimento civico piu italia ignazio abrignani e giancarlo cremonesi ignazio abrignani e giancarlo cremonesi ignazio abrignani giampiero massolo ignazio abrignani giampiero massolo intervento di andrea ronchi intervento di andrea ronchi lorenzo cesa giuseppe pecoraro (1) lorenzo cesa giuseppe pecoraro (1) giampiero massolo lorenzo cesa giampiero massolo lorenzo cesa cesare pambianchi cesare pambianchi marco di stefano marco di stefano giancarlo cremonesi giancarlo cremonesi giuseppe pecoraro giancarlo cremonesi giuseppe pecoraro giancarlo cremonesi luigi bisignani luigi bisignani mario lupo mario lupo paolo buzzetti giuseppe pecoraro paolo buzzetti giuseppe pecoraro pubblico (2) pubblico (2) pubblico (1) pubblico (1) silvio salini silvio salini

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...