1. A IBIZA UN POLIZIOTTO PRESO A MORSI DA UN TURISTA
La polizia di Ibiza sospetta che gli spacciatori stiano vendendo ai vacanzieri una droga sperimentale soprannominata “Cannibal”, che già ha causato diversi attacchi in America. Il più eclatante è avvenuto nel giugno del 2012, quando un senzatetto di 65 anni è stato sbranato vivo dal giovane Rudy Eugene, poi ucciso dalla polizia.
A Ibiza un altro turista ha azzannato un agente ed è stato arrestato. La squadra anti-droga spiega che le Baleari sono una specie di laboratorio per le nuove droghe, dove i turisti vengono usati come cavie. I nuovi miscugli si provano qui e si diffondono altrove. Sono pericolosi perché sintetici e dagli effetti collaterali ignoti. Recentemente c’è stato molto spaccio di stimolanti letali come Metilone e PMMA.
2. LONTANO DAL PACHA E DALL’AMNESIA, L’IBIZA CHE NON SI VEDE NEI CATALOGHI TURISTICI
Alberto Dandolo per Dagospia
Benvenuti a Ibiza. Avete presente le orde di ragazzini ubriachi provenienti da mezza Europa che si trascinano tra i vicoli in cerca di piaceri dozzinali e a basso costo? Siete mai stai all’Amnesia, al Privilege o al Pacha dove smanettato a suon di euro i Dj più gettonati de’ noantri?
Avete mai cenato al ristorante del carissimo Lio con vista sul porto dove il massimo che ti può capitare è avere come vicine di tavola Aida Yespica e Claudia Galanti accompagnate dai loro facoltosi compagni o imbatterti nel chirurgo (per mancanza di laurea) Giacomo Urtis che offre da bere a Raffaella Zardo e Barbara Guerra?
Bene. Se vi interessa questa Ibiza vi deluderemo. Noi in questo Cafonal vogliamo parlarvi di un’altra Eivissa. Quella meno popolare e “di facciata”. Quella dei “non presenzialisti”. L’Ibiza delle notti che non vengono pubblicizzate su siti, social o cataloghi. La parte dell’Isola in cui di certo non incontrerete i Vacchi e i Cipriani, gli Zambelli e le Parietti, né quel fighettume triste che durante l’inverno è parte integrante dell’arredamento urbano della cosiddetta “Milano che conta”.
La vera Ibiza non esibisce se stessa. Non vive delle luci della ribalta mediatica. E’ quanto di più lontano da quella atmosfera tamarra e pecoreccia, provinciale e burina che si respira nei luoghi di cui sopra.
La vera Eivissa, a nostro avviso, vive “dentro”. Dentro le ville esclusive, dentro i locali e i club lontani dal centro, nelle cale selvagge e negli “anfratti” elitari.
Solo pochi eletti ad esempio sono ammessi alla festa d’inizio estate che ogni anno viene dedicata a Pedro Alcalde, uno dei più grandi compositori di classica del mondo (braccio destro di Abbado quando dirigeva la Filarmonica di Berlino) in una bellissima villa alle porte di San Antonio, al nord dell’isola, di proprietà di un famoso armatore.
Qui è di casa la mitologica Duchessa di Alba e la crema della borghesia e intellighentia catalana. Dal filosofo Miguel Ortega (nipote del più famoso Josè) alla mitologica Elisabeth, artista di origini iraniane ex amante di Placido Domingo (ha anche avuto un flirt con un noto giornalista italiano che ama la musica), ai trend setter Andrea ed Alessandro Carletti. Tra fiumi di champagne e vino tinto, ostriche e paella l’ultima festa ha visto Alcalde esibirsi nell’”istallazione del silenzio”. Una intera orchestra è rimasta per due ore senza suonare nel giardino della villa. Immobile, impassibile.
Più rumorosi invece i party organizzati dalla trans più famosa di Spagna: Bibi Andersen. Nella sua modernissima villa in prossimità della spiaggia frociona dei Figueretes, la Bibi organizza feste da far venire la pelle d’oca ai peggio libertini. Uomini statuari e disponibili, istallazioni di arte contemporanea, performance new age sono solo alcuni degli ingredienti di queste serate. Dalla Andersen passano i mejo “fulminati” d’Europa. Da Rossy de Palma a Jean Paul Gautier, da Almodovar alla stilista araba Mona Mohanna ai peggio markettari di Madrid. Le sue sono feste trasversali. Dove all’alto si unisce il basso. Che per Bibi sono la stessa cosa.
Ma le serate più “hard” si consumano nel mega–appartamento di un famoso ballerino catalano, in prossimità delle mura medioevali della città vecchia. Qui tutto ruota intorno al sesso. E la parola d’ordine è “esagerazione”. Qui avvengono gli scambi di coppie più esclusivi di Ibiza e si praticano giochi erotici d’ogni tipo.
Memorabili le gang-bang innaffiate da fiumi di bloody-mary e cucina di prima scelta, dove blasonate signore e fini artisti si lasciano andare ai piaceri e alle fantasie più spudorate. Qualche anno fa l’eccentrico ballerino organizzò anche una gang-bang (accoppiamento di gruppo) dal sapore sado. Era tutta un’esultanza di fruste, anelli, tacchi appuntiti e borchie.
Ma se a Ibiza si decide di vivere “fuori” non si può evitare la “notte” di due strade del quartiere storico: Calle de la Virgen e Calle Alfonso XII. Qui vicino si concentrano i mejo locali gay, trans e drag dell’isola: dal Benidorm al Broux al Drag Bar “Il Teatro”. E nei dedali delle vie del “centro antiguo” sono decine i luoghi deputati all’accoppiamento omo. Tutti arredati e corredati di dark room, camerini per l’accoppiamento, saune e (in molti) di “stanze della tortura” (per gli amanti del fetish e del sadomaso).
E poi ci sono due imperdibili spiagge: Playa des Cavallet e Los Molinos. Qui oltre che prendere il sole e spalmarsi la crema, i turisti low-profile perdono ogni inibizione e senso di riservatezza. E’ tutta una esultanza di gioie carnali e di piaceri consumati in cale appartate.
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